Fabbisogno sessuale, quando diventa patologico?

Buongiorno, innanzitutto ringrazio chi vorrà dedicarmi del tempo leggendo la mia richiesta.
Prima di arrivare al punto vorrei dare qualche informazioni che credo possano risultare utili al fine di un eventuale consiglio.
Durante la mia frequentazione delle scuole medie, pur iniziando ad avere un discreto interesse per l’altro sesso, non ho mai avuto rapporti d’amicizia significativi con compagne della mia classe in quanto non rispecchiavo i canoni dello studente doc (che notoriamente dipendevano dalle marche dei vestiti, dall’abilità nel gioco del calcio e, forse, in parte anche dal rendimento). Successivamente ho frequentato un istituto dove il numero di ragazze si potevano contare sulle dite di una mano.
Ho avuto durante la mia adolescenza qualche ragazza per brevi periodi di tempo, fino ai 19 anni, età in cui ho iniziato un rapporto protrattosi per circa due anni e mezzo. Oggi sono un ragazzo di 23 anni, studio, lavoro, volontariato, palestra ed altre attività.
L’anonimato mi permette di essere sincero senza rischiare di ostentare “megalomania”. Nell’ultimo anno, per motivi che francamente non comprendo a pieno, ho un discreto successo con l’emisfero femminile e ciò mi consente di ottenere facilmente rapporti (sessuali) con ragazze di cui sono interessato.
Dall’inizio dell’anno ho avuto rapporti (solo di natura fisica e nessuna relazione) con cinque ragazze differenti, non qualsiasi, tutte persone di cui avevo comunque un interesse (mentale, fisico, comportamentale). Sono sempre stato trasparente e sincero su ciò che potevano aspettarsi da me (ci tengo a precisare: nelle relazioni che ho avuto ho sempre fatto della fedeltà uno dei cardini imprescindibili del rapporto).
Il mio problema nasce in questi ultimi due mesi, quando il numero di ragazze è arrivato a cinque, i rapporti sociali hanno iniziato a complicarsi (due ragazze si aspettavano un evolversi della situazione, anche se ero stato molto chiaro al riguardo) e l’ultima ragazza con cui sono stato la conoscevo relativamente poco. Queste problematiche iniziano a farmi riflettere sulla correttezza del mio comportamento, e questi pensieri, che durante il rapporto sessuale iniziano a diventare una costante, mi creano anche non pochi problemi al raggiungimento del punto di maggior piacere (nell’ambito sessuale ho sempre avuto molta intesa con il mio partner che in diverse circostanze si sono “riproposti” unicamente per un fine fisico).
La mia richiesta non è però rivolta ad ovviare al problema fisico, bensì vorrei capire se esiste un’anormalità in questo modo di fare e se può evolversi in un problema patologico. Questo perché il rapporto sessuale, pur non uscendo di casa con l’intenzione di “arrivare a”, la sento una necessità a cui riesco a praticare uno scarsissimo autocontrollo.

Ringrazio nuovamente per l’attenzione postami, e per un eventuale risposta, avendo solo 23 anni, la cordialità del “tu” è benaccetta.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Direi che se non c'è sofferenza né da parte tua, né da parte delle ragazze, che stai attento a non illudere, non si possa parlare di patologia.

Goditi i tuoi vent'anni e complimenti, molti ragazzi della tua età che ci scrivono hanno il problema opposto, ossia non di abbondanza ma di scarsità.

Cordiali saltu

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
tu hai difficoltà a lasciarti andare nel rapporto sessuale perchè ci sono "pensieri disturbanti" relativi alla tua scorrettezza/infedeltà nei confronti di queste ragazze?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

probabilmente a 23 anni stai sperimentando modalità relazionali e situazioni, che ti consentiranno di apire cosa vuoi e cosa ti piace.
Il fatto di porre il dubbio sulla "normalità" o meno della situazione già ti guida nella giusta direzione: quando incontrerai la persona giusta per te questi comportamenti cesseranno perchè non ne avrai più bisogno.
Quanto all'abbondanza, tieni presente che la sessualità è fortemente spinta dagli ormoni a 23 anni per questioni evolutive. Quindi non mi preoccuperei.

Saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Buongiorno, ringrazio per le cortesi risposte.
Dr. Santonocito, lei scrive “Direi che se non c'è sofferenza né da parte tua, né da parte delle ragazze, che stai attento a non illudere, non si possa parlare di patologia.”. Sulla chiarezza e le possibili prospettive future sono sempre stato “brutalmente” chiaro. Se esista una sofferenza dall’altra parte, se me ne accorgo (come capitato in una circostanza che la persona in questione credeva di potere ottenere “qualcosa in più”) evito il rapporto.
E’ vero che non esiste una vera e propria sofferenza da parte mia, ma c’è, dopo l’atto sessuale un pensiero che mi porta a pensare ad “un’inadeguatezza” di questa situazione, pensiero che esiste anche prima ma soprafatto dal desiderio. Stato d’animo che mi porta a cerca risposte sul mio comportamento, quindi presumo che di base, per me, esista quantomeno un fastidio.

Dr. Camplone, io non ho avuto e non ho con le persone in questione una relazione sentimentale, quindi non credo si possa parlare d’infedeltà. Sulla scorrettezza penso che il discorso possa essere soggettivo, ma se esiste, mi permetta il termine, un consenso e una consapevolezza delle parti non credo si possa parlare di scorrettezza. Certo, non faccio prima un elenco di tutte le ragazze con cui sono stato, ma sono molto chiaro sul fatto che il rapporto non può sfociare in una relazione.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Caro Ragazzo,
la normalità e l'anormalità, nelle relazioni a due, si collocano su un continuum regolamentato da svariati fattori, come la propria storia di vita,familiare, le necessità psicologiche, fisiche e relazionali di quel preciso momento storico e tanto altro.
dal tuo racconto, sembra che tu stia recuperando, con gli interessi, gli anni perduti, non mi sembra ci sia niente di male, nè di patologico, magari quando troverai una ragazza, che racchiuda elementi di qualità del legame, rallenterai per quantità di sperimentazioni.
cari ed affettuosi saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
È possibile che i tuoi interrogativi mascherino il bisogno e la difficoltà di trovare una ragazza che non serva solo per andarci a letto. Ma finora sembra che non sia arrivata, e quindi forse t'interroghi sul senso di andare con tante ragazze "senza impegno".

Se fosse così ti suggerirei di continuare a fare esattamente ciò che stai facendo, perché quando arriverà quella giusta te ne accorgerai subito e senza problemi.

Cordiali saluti
[#7]
dopo
Attivo dal 2011 al 2011
Ex utente
Vorrei ringraziare la Dr.ssa Angela Pileci, non l’ho fatto nella precedente replica solo perché, non avendo aggiornato la pagina prima di pubblicare la risposta non mi ero accordo della sua opinione espressa. La frase “tieni presente che la sessualità è fortemente spinta dagli ormoni a 23 anni per questioni evolutive. Quindi non mi preoccuperei” mi da un discreto sollievo, data la difficoltà di autocontrollo nel rifiutare un’offerta di una persona di cui nutro un certo interesse.
Anche le risposte successive inquadrano bene la mia situazione, sia per quanto riguarda la compensazione del periodo di prima adolescenza (poche relazioni), sia riferita alla fantomatica “ragazza giusta”. Attualmente credo di poter affermare che cerco (in realtà è più un aspettare) una persona da cui poter far nascere una relazione, e non una relazione a prescindere dalla persona. Spero di aver fatto affermazioni non banali e di senso compiuto.
Il Dr. Santonocito ha anticipato la risposta al quesito che m’interessava porvi: Come dovrei comportarmi?
Ammetto di essere una persona che non segue un modo di agire senza condividerlo (almeno in parte), ma avrei comunque un alta considerazione di ogni consiglio datomi.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Caro Ragazzo,
non esistono strategie comportamentali da poterle indicare, quando troverà una ragazza, che sia interessante per lei, non obbligatoriamnete "giusta", si sentirà interessato ad intraprendere una possibile relazione e tutto le verrà spontaneo; come giustamente ha scritto in precedenza, non si può immaginare una relazione a prescindere dalla persona
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazzo,
razionalizzando ad oltranza i tuoi comportamenti non farai altro che "spaccare il capello in quattro" e non credo che la cosa possa aiutarti.
Vivi le tue esperienze e se si riveleranno significative vorrà dire che ne uscirai "arricchito", diversamente faranno parte dei tentativi ed errori come accade nella via di ciascuna persona, sopratutto se appartiene alla tua fascia d'età.