Crisi familiare

Sono Enzo anni 54 sposato da 25 con Mariagrazia anni 44, un figlio di 19.
La nostra crisi di coppia è incominciata ai primi del 2011, allorchè una sera mia moglie è ritornata dal lavoro che sembrava trasformata. Ha cominciato a lamentarsi di essere stufa, stanca, di voler cambiare, di voler una nuova vita più libera e indipendente.
In giugno dopo una discussione ha avuto una crisi violenta, e più determinata che mai ci ha comunicato che prossimamente uscirà da casa e dalla nostra famiglia.
Ho cercato di starle vicino, di rincuorarla, di farle capire che non si poteva gettare all’aria tutto quello che insieme avevamo costruito; ci sono impegni da portare a termine come l’università di mio figlio, il mutuo della nuova casa, i debiti relativi, ecc. ma lei imperterrita come sempre ha risposto che ha deciso: oramai me ne vado, cerco un appartamento in affitto, noi ci vogliamo ancora bene ma l’amore è morto, non c’è più.
Da allora ha avuto un certo fastidio a parlarne, così ha deciso che, dopo aver fatto egregiamente come sempre i lavori da casa, i sabati e le domeniche lei partiva e tornava quando lei decideva.
Seguendo un consiglio da un forum, una sera le ho proposto di dimenticare completamente il passato, di metterci un muro, di seppellirlo. Ripartire isolandoci un po’ tutti e due, per pensare più a noi stessi, ripartire da zero, con l’impegno di riconquistarci un po’ alla volta a vicenda.
Le ho promesso di non rifare gli errori che lei mi imputava, di lasciarle piena libertà (ovviamente sempre in certi limiti) di avviare un processo di dialoghi e discorsi che ultimamente erano stati sopiti dai troppi impegni extra familiari.
Purtroppo, però, lei non collabora e se lo fa, lo fa con un certo distacco e senza dare speranza e illusioni.
Le ho chiesto se era disponibile ad un colloquio col psicologo ma ha risposto che i soldi non intende buttarli così.
L’ultimo tentativo è di qualche giorno fa, quando le ho chiesto se accettava l’invito a scambiarsi le reciproche esperienze con una mia collega di lavoro anche lei separata da 4 anni con 2 figli. Non mi ha dato ancora una risposta definitiva.
Potrebbe essere utile proporle un perdiodo di separati in casa, a dormire in due stanze diverse, così da avere entrambi più momenti liberi per pensare?

Mi hanno riferito che in fabbrica dove lavora da 3 anni nel suo turno ci sono colleghe poco raccomandabili, specialmente siccome nessuno la sopporta e nessuno la avvicinerà mai, trova un certo sollievo a rovinare la felicità altrui.
Comunque il problema non è questo, sto cercando di capire cosa fare di più e di individuare ancora quante possibilità ho di ripristinare questa unione.
Potrebbe essere utile per me un colloquio col psicologo, o è meglio che mi metta il cuore in pace, accettando in dolore la sconfitta e pensare a un domani?




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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,
se ha deciso di mettersi in discussione un colloquio con uno psicologo-psicoterapeuta può aiutarla a fare chiarezza dentro di sé, l'aspetto che colpisce del suo racconto e l'essere "caduto dalle nuvole" di fronte alla crisi di sua moglie, come mai?

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5 14
Gentile utente,
un colloquio con uno psicologo potrebbe certamente aiutarla in questo momento a identificare meglio cosa sta accadendo tra lei e sua moglie, quali dinamiche siano in atto e potrebbe inoltre aiutarla a "mettersi il cuore in pace" se questa risultasse essere l'unica via percorribile.


Rispetto alla sua domanda su quale sia il modo migliore per ripristinare questa unione non sento di poterle rispondere con una soluzione ma vorrei che riflettesse sul fatto che lei e sua moglie siete in due e che l'esito di questa vicenda dipenderà dalle motivazioni, dai desideri e dagli scopi di entrambi.

Spero di esserle stata d'aiuto.

Le faccio un enorme in bocca al lupo e la saluto caramente

Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Caro Enzo,

non mi è chiaro se prima che sua moglie tornasse dal lavoro "trasformata" quella sera c'erano stati già dei motivi di malcontento e gli "errori" che la signora le imputa erano già stati esplicitati, o se effettivamente non si era lamentata di nulla fino a quella sera.
Se così fosse probabilmente avrà covato il malcontento per diverso tempo, essendo impensabile che una sera sia "impazzita" di punto in bianco.
Pensa che quello su cui sua moglie ha da ridire sia qualcosa di reale e fondato?

Sarebbe indicata una consulenza/terapia di coppia, ma se al momento è solo lei ad avere la motivazione sufficiente per contattare uno psicologo non è ovviamente realizzabile.

Ragionerei invece sulla possibilità di intervenire concretamente sui motivi di scontento di sua moglie, se questo fosse possibile, facendosi aiutare comunque da uno psicologo e abbandonando l'idea che serva solo uno sforzo di volontà o l'attuazione di qualche particolare misura (come imporsi di dimenticare e ripartire da zero) per risolvere tutto.

Nel frattempo lascerei alla signora gli spazi dei quali ha bisogno, perchè se nel frattempo vedesse che lei si sta impegnando per cambiare le cose potrebbe recuperare quella speranza che in questo momento sembra proprio abbia perso del tutto.

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Scusate dimenticavo di rispondere a una domanda: gli errori che ho fatto io mia moglie me li imputa da sempre ma lei non mi aiuta ad individuarli in specifico.
Ripete sempre che adesso l'amore non c'è più come una volta (secondo me è anche giustificabile dopo 25 anni di matrimonio) e l'affetto invece è sempre elevato, tanto che si preoccupa della ns salute, di stare attenti, andare piano sulla strada, se mangiamo, se dormiamo, ecc.
Mi chiedo come è possibile questo comportamento contrastante, equivoco e indescrivibile.
Grazie e arrivederci.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Quindi non ha nulla di preciso di cui lamentarsi?
Provi a parlarle di questo per cercare di circoscrivere lo scontento a motivi e situazioni precisi.

Per quanto riguarda i sentimenti è sicuramente possibile che si affievoliscano col tempo o che comunque si trasformino, ma se entrambi aveste l'intenzione di migliorare il vostro rapporto potreste prendervi del tempo solo per voi come coppia, visto che il ragazzo è grande e non ha bisogno della vostra presenza.

Prima di fare questo però secondo me vanno eliminati i motivi concreti di scontento, che rovinerebbero qualunque cosa faceste assieme.