Dipendenza affettiva: non so reagire

Vorrei richiedere il Vostro aiuto per il seguente problema:
sono una ragazza di 22 anni e da 2 aa sto insieme ad un ragazzo. inizialmente facevo fatica a fidarmi di lui in quanto continuava a sentire la sua ex della quale diceva di essersi innamorato nonostante il solo mese trascorso insieme.
pensavo che il problema della fiducia fosse legato al mio passato: ho avuto un rapporto difficile con mio padre che non ho visto né sentito per 6 anni (dai 15 ai 21). durante quel periodo ero sicura di stare bene, ma poi ho realizzato che probabilmente a livello inconscio non era così. Per questo motivo avevo richiesto un consulto da uno psicodiagnosta e psicoterapeuta, ma dato gli elevati costi delle sedute non ho potuto proseguire la terapia.
nel frattempo il rapporto con questo ragazzo è continuato e mi sono innamorata di lui. non è stato un "colpo di fulmine"ma uno scoprirsi poco per volta. è il mio opposto e ho cercato di fare qualsiasi cosa per essere la sua "ragazza ideale". sono cambiata, nel bene e nel male. in 2 anni lui ha avuto parecchie crisi l'ultima verificatasi ad aprile, durante le quali piangendo dichiarava di non essere innamorato di me, ma di volersi innamorare di me. sentiva di esserci vicino e che mancava poco.. di avere pazienza e stargli vicino, di sorridere ed essere allegra che non mi vuole perdere.
ho cercato di attenermi alla sua richiesta, ma non riesco più a fingere. sto male, piango tutti i giorni e la domanda"cosa prova per me?"mi assilla quotidianamente. sono gelosa dei suoi amici con i quali trascorre più tempo che con me. penso lo influenzino molto in parecchie cose anche nel nostro rapporto, ma lui nega. allora perchè durante le crisi dice"i miei amici dicono che ti sto prendendo in giro?".spesso mi ripeto che se non avesse avuto quella storia prima di noi, le cose sarebbero state più semplici. temo sia stato traumatizzato dall'altra ragazza..ma allo stesso tempo dico che è passato molto tempo e avrebbe già dovuto capire che non tutte le ragazze lo vogliono prendere in giro, me per prima!
di recente avevo deciso di parlargli del mio malessere. è difficile parlare con lui, temo sempre le sue reazioni. ha un carattere molto nervoso e se dico qualcosa che non corrisponde a quello che pensa lui subito dice :"E' una cazzata!spari solo cazzate!". Questo mi ferisce, e inevitabilmente mi chiudo a riccio. ciononostante volevo affrontarlo. gli avevo già mandato un sms a riguardo ma l'ha sempre ignorato, e quando ci siamo visti l'ultima volta non sono riuscita a parlare.
gli avevo fatto notare che vorrei sentirmi importante per lui, ma anche a questo aveva reagito in malo modo.
vorrei mi venisse incontro. ma ho paura. paura di parlare, di perderlo, e che si lasci coinvolgere in loschi giri dagli amici(non solo spinelli!!!cosa che lui nega...). tutte le volte che cerco di prendere le distanze da lui non riesco, è come gettare benzina sul fuoco. ho crisi di pianti, palpitazioni e provo una profonda angoscia. cerco di convincermi che la vita andrebbe avanti in ogni caso e che non mi succederebbe niente. sono giovane e potrei avere altre occasioni.. ma tutti questi discorsi sono inutili. e sto male.
cosa posso fare?
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
un rapporto di coppia, è caratterizzato da una danza di avvicinamenti ed allontanamenti dal mondo dell'altro.
Forse una consulenza de visu, potrebbe esserle utile per comprendere le cause del suo disagio, che sembrano avere radici antiche.
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara ragazza,

la vostra relazione sembra essere piuttosto problematica: tu hai deciso di cambiare per diventare come lui vuole, e lui quando è in crisi dice di voler cambiare per riuscire a diventare innamorato di te - cosa che non è possibile ottenere con l'impegno.
Penso che ti servirebbe riprendere le fila del discorso con uno psicologo, magari prendendo appuntamento al consultorio della tua città, perchè sembra piuttosto improbabile che tu possa farcela da sola.
Nel corso del passato consulto diagnostico hai effettivamente ricevuto una diagnosi o quale altro parere ti ha dato lo psicologo?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile ragazza,
sembrerebbe che lei stia in questo rapporto nella speranza di essere amata come vorrebbe e cercando di soddisfare le richieste dell'altro, come riferisce: "stargli vicino, di sorridere ed essere allegra che non mi vuole perdere". Speranza alimentata da quanto le dichiara il suo ragazzo che si vuole impegnare a innamorarsi di lei, come se ciò si potesse ottenere a comando.
Combattuta tra il desiderio di prendere le distanze da un rapporto che la fa soffrire (nel quale sembra mancare reciprocità) e la paura di perderlo, si rende conto che cercare di razionalizzare non basta.

Concordo con quanto espresso dalle colleghe sull'opportunità di rivolgersi direttamente ad uno psicologo/psicoterapeuta al fine di fare chiarezza in lei, sulle sue scelte affettive, sui suoi timori e sulle sue modalità di relazionarsi nei rapporti sentimentali.

Molti auguri

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

[#4]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio tutti Voi per avermi risposto.
Gentile Dr. Flavia Massaro,
Nel corso del passato consulto diagnostico mi era stato detto che "C'era molto da lavorare...". Per prima cosa si era cercato di affrontare la mia ansiosità che, da scala 1 a 10, mi era stato detto essere a livello 9, e questo in base a test effettuati.
il primo, se non erro, era sull'importanza che dò al giudizio altrui, aveva una scala likert.. ma non ricordo che test fosse.
a seguire mi sono state insegnate le tecniche di respirazione di Jacobson che lì per lì sembravano funzionare... ma una volta a casa facevano l'effetto opposto a quello ottenuto nelle sedute.
Mi è stato somministrato anche il T.A.T, nelle tavole del test proiettavo situazioni realmente vissute. penso proprio lo psicodiagnosta avesse scelto le tavole con similarità situazionale... rivedevo conflitti tra i miei genitori (aimè purtroppo accaduti quando ero piccola prima del loro divorzio) e poi situazioni che mi ricordavano la relazione con il mio raggazzo.
Parlavo anche di lui ovviamente.. Ma non ho ricevuto molti consigli a riguardo, se non che "è un ragazzo strano"e "In amore vince chi fugge!". Da quello che raccontavo anche lo psicologo faceva fatica a inquadrare il mio ragazzo (mi rendo comunque conto che riportare una cosa è un conto, avere a che fare di persona con un ragazzo è un altro)..
Avevo ed ho tutt'ora disturbi del sonno. Inizialmente non riuscivo ad addormentarmi, così mi sono state date delle pastiglie "fitofarmaci" a base naturale provenienti dalla Francia delle quali non ricordo il nome (costo 20 euro). il tutto per evitare di prendere psicofarmaci. All'inizio ero scettica a riguardo, non volevo prendere quelle pastiglie.. poi mi ha convinta ma tutt'oggi nutro dubbi su quelle pastiglie che ho smesso di prendere in quanto me le procurava lo psicologo, a suo dire non sono in commercio in italia.
Mi trovo ora in una situazione paradossale: presa da mille pensieri circa la mia relazione e gli esami Universitari da dare, non riesco a chiudere occhio la notte, sono arrivata a non dormire per una settimana consecutiva! ho chiesto così consulto al medico curante che mi ha consigliato 10 gocce di Lexotan per 2-3 giorni prima di andare a dormire. Cerco di prenderle il meno possibile sapendo quali potrebbero essere gli effetti delle benzodiazepine. Quando riesco a dormire il sonno é polifasico: dormo 2 ore... mi sveglio tra le 2 e le 3.. sto sveglia fino alle 5:30 circa.. per poi svegliarmi rintontita verso le 9 o le 10.
Ho poi interrotto le sedute perchè dopo circa 8 mesi non vedevo risultati, e soprattutto mi sentivo "presa in giro" quando lo psicologo iniziava a parlare delle sue cose o interrompeva le sedute per rispondere al telefono.. insomma, mi sembrava di perdere tempo e di essere presa in giro.. e non potevo più permettermi i circa 350 euro al mese (se non di più) senza ricevere alcun feedback.
Purtoppo avevo deciso di evitare il consultorio in quanto conosco la psicologa che ci lavora, amica di famiglia, che per altro aveva tenuto lo "sportello d'ascolto"alle superiori al quale mi ero rivolta ma... mi aveva dato a pensare circa la sua serietà.
Mi sembra di essere in un tunnel senza fine..
[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Laura Rinella,
Concordo pienamento con quanto Lei ha scritto. Vivo nella speranza che i miei sentimenti possano essere ricambiati... Ed è una speranza che logora dentro e fuori.
Ho un'immensa paura di perderlo, unita a sentimenti talvolta tipici di un "Odi et amo"! in ultimo è andato via qualche giorno con gli amici.. Io non potevo aggregarmi per impegni universitari.. Sono stati per me giorni da incubo. Ero ossessionata dal pensiero di saperlo lontano..(e con persone che non condivido), gelosa e invidiosa che fosse con loro. gelosia ed invidia che nascono dal fatto di saperlo sempre con queste persone anche quando è a casa..e se ogni tanto chiedo di vederci la sera.. non si può perchè deve vedere loro. mi sento in secondo piano.. forse in ultimo piano dietro a tutto e tutti.
quando racconto queste cose alle mie amiche più fidate, non fanno che ripetermi di "darci un taglio" ma, come Lei e i suoi colleghi avete capito, non è cosa facile, e poi non voglio questo! vorrei mi venisse incontro. sono innamorata, non mi era mai successo di comportarmi così con un ragazzo, ben avendo avuto un'altra storia lunga ed importante nella mia vita.
Mi accorgo dallo scrivere che emerge una percezione che da anni ho di me, ossia quella di essere più "vecchia" delle mie coetanee. mi sento come una ragazza sui 30aa. anche questo temo sia legato alle vicissitudini familiari passate... chissà, magari senza tanti traumi avrei vissuto i miei attuali vent'anni con più "spensieratezza" e serenità...
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Quando una prima esperienza è negativa non è semplice pensare di chiedere nuovamente aiuto.
Vorrei farti osservare che forse la tua tendenza a dipendere affettivamente dagli altri ti ha portata a non interrompere prima il percorso, o a non chiedere conto prima allo psicologo dei risultati e del suo comportamento.
Avresti potuto infatti chiudere molto prima, e non l'hai fatto.
Perchè?

Anche il fatto di dipendere dalla presenza dello psicologo per ottenere dei risultati dal rilassamento di Jacobson è interessante, e potrebbe essere dovuto alla stessa causa.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazza,

prenderi molto seriamente il suggerimento della collega Massaro, in quanto così com'è strutturata la tua relazione col tuo ragazzo, è chiaro che non può che esserci sofferenza.
Molte sono le questioni che fanno pensare: ad es. tu che cambi per lui e fai di tutto per diventare la sua ragazza ideale: ma a te sta bene questo? è ciò che vuoi?

Mi spiace se hai incontrato professionisti che non hanno sapeuto cogliere il tuo disagio, ma questa non è una buona ragione per rinunciare a stare ben, soprattutto a 22 anni.
Durante il trattamento psicoterapico in genere non si ricevono consigli. Che tipo di terapia era?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
La sua domanda è interessante Dr. massaro.
ho omesso forse un aspetto importante. avevo scelto come psicologo una persona che conoscevo e molto stimata per le sue capacità (a differenza invece dell'amica di famiglia che lavora al consultorio). tentennavo nell'interrompere le sedute speranzosa nella fase iniziale di poter capire meglio me stessa.. poi sembrava che avessi il timore di interrompere le sedute proprio perchè conoscevo lo psicologo in questione, interrompere mi sembrava di deluderlo.. è strano da spiegare. mi sentivo obbligata nel proseguire. poi, con la scusa delle vacanze natalizie, ho iniziato a presentarmi meno... e non sono più tornata con l'anno nuovo. un altro caso di.."mortalità" direi..
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Utente
Utente
Gentile Dr. Angela Pileci,
la sua domanda me la sto ponendo molto ultimamente, e la risposta è negativa.
Trovo difficoltà a rispondere alla Sua seconda domanda.. Non mi sono state date spiegazioni a riguardo.. Non so risponderLe
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Se davvero vuoi altro per te stessa, dovresti almeno mettere a fuoco che cosa desideri e come vuoi realmente essere trattata in una relazione.

Questo però deve essere fatto con l'aiuto di uno psicologo esperto.

I sentimenti di un'altra persona nei nostri confronti possono essere ricambiati, ma non puoi vivere con la speranza che un giorno questo accadrà. Bisognerebbe capire a che ti servono l'invidia e la gelosia. Tu vuoi quel ragazzo per te, o l'idea che quel ragazzo rappresenta per te?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
"sembrava che avessi il timore di interrompere le sedute proprio perchè conoscevo lo psicologo in questione, interrompere mi sembrava di deluderlo..."

Non è per nulla strano, è anzi un esempio concreto del perchè non si possono prendere in terapia le persone che si conoscono.
I piani si confondono e il rischio che le cose finiscano male è molto alto.

Di conseguenza ti invito a pensare che se contattassi un altro psicologo potresti ripartire con la consapevolezza della tua tendenza a non dire cose che possano deludere gli altri, il che costituirebbe un fattore protettivo rispetto alla ripetizione di quanto già accaduto.
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Utente
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Dr. Angela Pileci,
io collego l'invidia e la gelosia al fatto che lui trascorra più tempo con loro che con me.. temendo che me lo possano portare via e coinvolgere in giri strani..l'ho visto poco fa e mi ha parlato, tra le tante cose, di una sua amica... e mi sono sentita profondamente gelosa. non ha detto niente di particolare.. però mi ha dato fastidio, tant'è che quando ha terminato di parlare gli ho chiesto di dirmi qualcosa di carino.. ma ha risposto che così su due piedi non gli veniva in mente niente. è un periodo in cui non mi sento importante..
vorrei affrontarlo nei prossimi giorni ma non so come fare, né da dove iniziare. Potrebbe darmi un consiglio?...
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Utente
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Dr. Flavia Massaro
La ringrazio per il consiglio. Sinceramente, non avevo pensato a quanto Lei ha scritto. Mi fidavo di questa persona e avevo così deciso di rivolgermi a lui per chiedere aiuto. Pensavo che uno specialista non potesse prendere in cura un familiare, non una semplice conoscente.. mi chiedo allora perchè lui per primo non mi abbia indirizzato a qualcun altro..
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Il divieto riguarda le persone con le quali intratteniamo relazioni significative, ma per una questione di opportunità in genere si evita di occuparsi di conoscenti proprio per non avere a che fare con loro al di fuori dell'ambito terapeutico o di sostegno/consulenza.
E' quindi una scelta personale e non l'osservanza di un divieto, se parliamo di semplici conoscenti, a spingere la maggior parte di noi a regolarsi in questo modo.

Conta molto però anche il tipo di intervento che si conduce, ed essendo la psicoterapia un tipo di intervento molto delicato direi che per la maggior parte degli approcci terapeutici sia preferibile che un paziente sia solo un paziente e non anche un conoscente.
Questo sarebbe impensabile se parlassimo di psicoterapie psicoanalitiche, mentre forse per le terapie meno profonde ci possono probabilmente essere delle eccezioni.

Visto com'è andata a finire fossi in te penserei alla possibilità di dirgli chiaramente che pur essendo scontenta non sei riuscita a parlargliene per non deluderlo (anche) perchè non era uno sconosciuto, e sentirei cos'ha da dire al riguardo.
[#15]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile ragazza,
lei merita più che consigli (che non aiutano),l'intervento diretto di uno psicologo/psicoterapeuta per i motivi che che già le ho espresso in precedenza.

Anche se il precedente specialista non l'ha soddisfatta, non si perda d'animo e cerchi, magari attraverso informazioni più accurate, un nuovo terapeuta a cui potersi affidare.

Cari auguri
[#16]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per la disponibilità e per le risposte date alle mie domande. spero di riuscire a trovare la forza per affrontare questa situazione, in un modo o nell'altro.
Buon lavoro.
[#17]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Spero soprattutto che la passata esperienza non ostacolerà la ricerca di una soluzione per il tuo problema.

Ti faccio tanti auguri, se vuoi aggiornaci sulla situazione.
[#18]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,

la premessa indispensabile alla costruzione di relazioni interpersonali sane è il rispetto di sé e dei propri sentimenti, tu lamenti scarso rispetto da parte del tuo ragazzo, ma puoi dire di esserti rispettata?


Potrebbe essere utile leggere questo articolo:

https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/153-perche-iniziare-una-psicoterapia.html

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#19]
dopo
Utente
Utente
vorrei aggiornarVi sulla mia situazione..
venerdì ho incontrato il mio ragazzo. abbiamo parlato, me l'ha chiesto lui per primo. ha avuto una sua solita crisi, durante la quale, piangendo, ha detto che gli manca sempre quel cosa.. quest'ultima crisi è nata dall'ultima volta che eravamo stati insieme al mare(giugno). abbiamo parlato di quei giorni, gli ho detto che mi sembrava diverso in quei momenti. mi sembrava innamorato. ha confermato che si sentiva diverso, che i suoi sentimenti stavano di nuovo aumentando per me...ma perchè tornati a casa tutto è tornato come prima?... a questa domanda non sa rispondere, né sa rispondere al perchè vada in crisi tutte le volte che stiamo bene insieme. dopo aver tanto parlato, è giunto alla conclusione che gli sono nel cuore ma il blocco parte dalla testa.. gli ho consigliato di farsi aiutare, di andare da uno psicologo. ha risposto che prende in seria considerazione questo mio consiglio ma che ha praticamente già deciso di andare... (secondo voi sarebbe più utile se lo accompagnassi?)
siamo stati malissimo entrambi venerdì. ieri ho trascorso l'intera giornata a letto. in queste ultime 48 ore non ho più ricevuto sue notizie. salutandolo mi ha dato un bacio dicendo che non mi abbandona e di farmi sentire, che io sono perfetta e non sono la causa di questo suo malessere, è lui che deve "lavorare". non so se rispettare il suo silenzio o scrivergli. vorrei fosse lui a farsi sentire.. ma conoscendolo sta aspettando la stessa cosa(anche un pò per il suo orgoglio onnipresente).
per altro ho notato una correlazione, da lui smentita: le sue crisi emergono non solo quando stiamo bene..ma anche quando io esco. premetto che esco veramente poco!(talvolta neanche una volta alla settimana). venerdì sono andata a una festa con un'amica..e quando sono tornata ha detto di volermi parlare perchè aveva dei problemi.. idem ad aprile. ero uscita con un amico.. e quando sono tornata: crisi. gli ho chiesto perchè, se è geloso che esco(notiamo che lui vede gli amici tutte le sere), o se riesce a parlarmi perchè sa che risento qualcuno e pensa che sia più facile superare una sua ennesima crisi.. risposta negativa, sarebbe a suo dire un puro caso.
Inoltre ho sempre percepito una sua insicurezza dovuta allo strabismo che cerca di nascondere con gli occhiali da sole. tante volte quando stavamo insieme di pomeriggio, non lo vedevo nemmeno negli occhi perchè aveva sempre su gli occhiali da sole. idem quando deve lavorare(è un musicista). unisco quindi la paura di innamorarsi a un "senso di inferiorità" estetico che lo rende doppiamente insicuro..
Secondo Voi sarebbe possibile?...
e vi ripongo la domanda: è meglio che io rispetti il suo silenzio...o la sua richiesta di farmi sentire?
grazie infinite.
[#20]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"è meglio che io rispetti il suo silenzio...o la sua richiesta di farmi sentire?"

Gentile ragazza,

lo psicologo non è l'esperto che fornisce le risposte a questi interrogativi.

Per te che senso ha rispondere? e non rispondere?
[#21]
dopo
Utente
Utente
Dr. Camplone
La ringrazio per l'articolo che mi ha consigliato di leggere. Vorrei inoltrarlo tramite e-mail al mio ragazzo dato che,a suo dire, stava considerando davvero di contattare uno psicologo.. penso questo articolo possa aiutarlo nella sua decisione.. e anche se non mi faccio sentire tramite sms saprebbe così che lo sto pensando e non sto trascurando o sorvolando sui suoi problemi (che alla fine riguardano noi 2!) secondo Lei?
[#22]
dopo
Utente
Utente
Dr. Angela Pileci,
per me rispondere.. è una forma d'esserci. è indice di presenza e di interesse...
il contrario direi per il non rispondere.. indice di assenza e disinteresse.. ma anche un silenzio dettato dalla sofferenza...
[#23]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
se vuole comunicare con il suo ragazzo non si procuri un "portavoce", gli scriva e poi se nel suo messaggio vuole segnalare l'articolo è libera di farlo, ma l'importante è rendere esplicito il suo pensiero senza dare nulla per scontato.
Per quanto riguarda gli altri aspetti non possiamo entrare nel merito attraverso una consulenza on line che riguarda una terza persona, eventualmente il suo ragazzo li affronterà in psicoterapia.
[#24]
dopo
Utente
Utente
Dr. Camplone,
ho fatto come ha scritto Lei (per altro senza aver ancora visto la Sua risposta). abbiamo parlato e nello spiegargli le mie motivazioni a sostegno di una psicoterapia ho fatto riferimento al Suo articolo che lui ha letto. Ha detto di averlo trovato molto interessante con parole che (sembra) gli siano servite per protendere verso la psicoterapia. ha comunque bisogno del tempo per tranquillizzarsi e accettare la cosa... sto cercando di fargli superare lo stereotipo dello psicologo=medico dei pazzi!..
lo sento molto confuso e so che sta male. dice che il suo desiderio è quello di stare bene con me... tengo le dita incrociate.
[#25]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le ragazza,
sarà il suo disagio ad alimentare la motivazione a cercare un aiuto, sapendo che lei lo sostiene in questa scelta e rispetta i suoi tempi.
[#26]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio.
sì, non posso che stargli vicino...
non so però se è un bene il fatto di vederci.. abbiamo stabilito di sentirci comunque una volta al giorno, fa male ad entrambi "sparire"!e poi se lui ha deciso o sta decidendo di andare da uno psicologo per fare chiarezza per sé e per noi, mi sembra doppiamente sbagliato non sentirci.
ma nutro dei dubbi sul vederci.. lui dice che non avrebbe problemi ma sinceramente non saprei come comportarmi.
[#27]
dopo
Utente
Utente
è passato un mese da quando vi ho scritto l'ultima volta. vorrei aggiornarvi..
il mio ragazzo non si è più fatto sentire se non tramite la sua migliore amica. 3 sono state le telefonate.. nelle prime due la ragazza riportava che gli mancavo e stava male.. nell'ultima sembrava di nuovo non capire cosa volesse. dice di non capire cosa lo lega a me tanto da non riuscire a voltar pagina.. ma allo stesso tempo vuole vedere se gli mancherò anche a distanza di mesi.. e, ora come ora, non sa se si vuole guardare intorno o cosa..
vorrei andare da lui senza avviso per vedere la reazione.. penso avrebbe un effetto diverso da una telefonata o un sms dove comunque c'è un mezzo di comunicazione e tutto il tempo per rispondere. d'altra parte mi chiedo se questo gesto possa essere utile o meno: se lui è sempre così indeciso probabilmente tornerebbe tutto come prima, con le stesse ansie e paure.. e finirebbe per l'ennesima volta con una sua crisi.
non so cosa fare. mi manca, lo penso tutti i giorni e sta diventando un'ossessione..
[#28]
Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile ragazza,
non possiamo essere noi a dirle cosa fare con il suo ragazzo, ma solo invitarla a riflettere su questo rapporto, nel quale lei resta "sospesa", soffrendo, aspettando che si decida nei suoi confronti.

< non so cosa fare. mi manca, lo penso tutti i giorni e sta diventando un'ossessione..>
Se non ce la fa da sola a risolvere le sue difficoltà, parole da qui non possono aiutarla, purtroppo, come lei meriterebbe ma, come le ho già detto, uno psicologo in persona si.

Ha preso in considerazione questa possibilità?

Cari auguri

[#29]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
concordo con la collega sui limiti del mezzo informatico, lei necessiterebbe di uno psicologo in carne ed ossa, che possa lavorare per e con lei, sul suo disagio, che sembra trasformarsi in ossessione.
Cordialità
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