Una moderata depressione

Salve dottore sono una ragazza di 27 anni che sta vivendo un periodo di disagio psicologico.In passato non ho mai sofferto d’ansia né depressione,sono cresciuta in una famiglia unita e affettuosa e ho un marito che amo tantissimo con il quale ho avuto sempre un bel rapporto,anche gli amici e la vita sociale sono andati sempre per il meglio.Sono sempre stata una ragazza ottimista,allegra,spensierata,indipendente,coraggiosa e molto equilibrata.Nei primi mesi dell’anno ho vissuto un periodo di forte stress per i preparativi del matrimonio (io vivo da 2 anni a Bologna,ma il matrimonio lo abbiamo organizzato a Salerno quindi ho iniziato a fare su e giù),avevo un lavoro abbastanza impegnativo e studiavo per un corso da operatore sanitario che ho conseguito facendo un buon esame,ma io lo stress non lo sentivo,mangiavo e dormivo meno ma ero comunque vitale e allegra.Tre mesi fa ho avuto un forte attacco di panico(il primo della mia vita e spero l’unico) e da quel giorno tutto è cambiato…mi sono spenta e i miei sogni,i miei interessi,la mia voglia di vivere si è dileguata dietro l’ansia,l’insonnia,la tristezza e una vera e propria anedonia…così da un giorno all’altro!Intanto accompagnata da questo dissidio interiore ho portato avanti i preparativi del nostro matrimonio,quel giorno sono stata benissimo,stranamente,come pure il giorno dopo.Poi piano piano sono ritornata ai miei problemi di ansia-depressione,piangevo tutti i giorni,non riuscivo a concentrarmi su nulla e tutti i piccoli piaceri della vita che per me in precedenza significavano tanto erano diventate cose prive di senso.Ho deciso di consultare un neurologo che come cura mi ha dato Samefast (2 cpr.al die) e Lexotan (non più di 10 gocce in tarda serata per conciliare il sonno)e mi ha indirizzato da uno psicologo che dopo 2 sedute mi ha detto che non ho nulla di grave,la mia è una moderata depressione con un po’ di ansia,dovuta al forte stress dei mesi precedenti,devo fare qualche altra seduta per vedere come procede e che tutto passerà con il tempo e la mia buona volontà.Ora va leggermente meglio ma non riesco a capacitarmi,ho sempre associato questi disturbi a persone con traumi,problemi seri in famiglia e non vedo come questa cosa abbia colpito anche me,allora mi angoscio ancora di più perché sto lì a “psicanalizzarmi”ogni giorno,ma non trovo risposta.Ora le chiedo se è possibile che lo stress crei di questi problemi ,se lei ha conosciuto casi simili e se sono riusciti a riprendersi al meglio perché io rivoglio la mia vita,il mio amore,i miei sogni,i miei interessi e tutto quello per cui ho vissuto fino ad adesso!é normale che io sia distante da mio marito?sento nei suoi confronti una sensazione di distacco,di non riuscirgli più a dare tutto l’amore,l’affetto e la complicità di prima….e allora mi chiedo:ma lo ami?e il cuore risponde di si,ma la mente si rifiuta di dare affetto e di progettare per il futuro,spero che sia solo il disagio del momento ad allontanarmi dai miei affetti(in realtà anche con la mia famiglia e amici sono cambiata).Ce la farò dottore?Grazie in anticipo per la risposta…la saluto sperando che domani sia un giorno migliore!!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Amica,

lo "stress" inteso come sovraccarico di compiti e impegni può esaurire le energie di una persona e portarla o a "svuotarsi", o ad accumulare tensione che poi sfocia in episodi di panico come quello che è accaduto a lei.

Ha fatto bene a rivolgersi ad uno psicologo, e mi chiedo come mai oggi scriva a noi in cerca di conferme: non è convinta che si tratti di un problema psicologico?
Visto che si autoanalizza di continuo, ha trovato qualche altra causa secondo lei plausibile per la sua situazione?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Gentile dottoressa,grazie per la risposta.Non ho scritto perchè non ho fiducia nel mio dottore ma perchè razionalmente non riesco ad affrontare questo periodo da incubo,dove tutti i miei affetti,interessi,passioni sono congelati.Non mi fa paura l'attacco di panico in se per se ma la depressione che ne è derivata dopo....la paura di non amare più mio marito,di non progettare più per il nostro futuro,di non sognare più,di perdere il sorriso che mi accompagnava persino nei giorni più difficili.Non riesco più a riconoscermi,mi sembra tutto così surreale!Volevo solo sapere se era normale non provare più i forti sentimenti che provavo prima,perchè ho perso tutte le certezze...io che ho sempre vissuto di sicurezze!la saluto,grazie per l'aiuto.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

non riesco a capire come mai lo psicologo che l'ha vista qualche volta l'abbia poi dimessa dicendole che non aveva nulla di grave.

Come sono stati inquadrati quelli che Lei ha definito attacchi di panico?

Come mai nonostante questa tristezza/depressione attualmente non è in cura?

Per avere un attacco di panico o uno stato depressivo non bisogna mica avere un trauma pregresso.

Le faccio un esempio: la depressione lieve può insorgere anche per il cambiamento che Lei ha fatto in questi mesi (sposarsi). Chiaramente è un ipotesi.

Certamente è curioso avendo una storia psicopatologica negativa. Per questa ragione, a mio avviso, dovrebbe consultare uno psicologo psicoterapeuta per una accurata valutazione del Suo stato e un trattamento.

La terapia farmacologica è ancora in atto?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Se lei ha sempre "vissuto di sicurezze" immagino la difficoltà con la quale sta affrontando questo periodo.

Purtroppo sono cose che succedono, e a quanto ho capito più lei si sente sfuggire di mano le sue certezze più è portata a rimuginare nel tentativo di riafferrarle, col risultato che molte cose le appaiono confuse perchè a forza di pensarci e di analizzarle perdono di senso.

Non conoscendo nè lei nè la situazione non posso pronunciarmi sui suoi sentimenti, ma essendo seguita da uno psicologo avrà diverse occasioni per parlarne di persona con lui.
Le faccio però presente che tutti i grandi cambiamenti anche positivi, come il matrimonio, sono causa di stress, e se lei si è anche trasferita molto lontano da casa direi che potrebbe aver vissuto questo allontanamento come una perdita delle precedenti certezze.

Cerchi di considerarla una brutta parentesi dalla quale sta facendo il possibile per uscire!
[#5]
dopo
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Grazie ancora per le risposte.Sto prendendo da una settimana Samefast (2 cpr al die)e Lexotan invece da circa un mese solo in tarda serata e non più di 10 gocce (io mi limito a 5 o 7).Devo ritornare dallo psicologo ancora altre volte,ma forse mi sono espressa male nel senso che non volevo dire che non ho nulla di grave ma il mio problema non è a uno stadio "grave".Mi riconosco nella frase della dottoressa Massaro"più lei si sente sfuggire di mano le sue certezze più è portata a rimuginare nel tentativo di riafferrarle, col risultato che molte cose le appaiono confuse perchè a forza di pensarci e di analizzarle perdono di senso",è vero,se pensassi meno sarebbe meglio,forse fa parte anche del mio carattere riflettere su tutto quello che mi circonda,e visto che in questo momento mi circondano solo incertezze,rifletto su di esse e allora scateno in me questi meccanismi deleteri.Forse in questo momento dovrei concentrarmi solo sulle piccole cose.....ce la metterò tutta!saluti e buon lavoro
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
quando lo stress dal mentale transita al corporeo appaiono attacchi di panico, dolori dell'animo, confusioni e, tanto altro...
Andare dallo psicologo, non equivale ad essere gravi e malati, ma a lavorare su di sè, trovando strategie adattive e funzionali ai nuovi compiti della vita, trasformando la crisi in risorsa.
Cari saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
La capacità di riflettere su di sè e la propria vita è positiva, il problema nel suo caso è la rimuginazione continua.

Non concordo con quanto lei dice esserle stato risposto dallo psicologo, e cioè che "tutto passerà con il tempo e la mia buona volontà". E' sicura di aver capito bene?

Non avete parlato di fare assieme un percorso che la aiuti a superare i problemi che sta vivendo?
E' per caso seguita da un servizio pubblico?
[#8]
dopo
Attivo dal 2011 al 2013
Ex utente
Salve dottoressa grazie ancora per l'interessamento.Lo psicologo ha programmato altre sedute,che dovrò fare nei prossimi giorni,ma nel rispondermi alla domanda:dottore passerà?lui ha detto che "tutto passerà con il tempo e la mia buona volontà"ovviamente intendeva anche con i colloqui che devo fare.In realtà ha detto anche che si tratta di una fase transitoria e dalle mie parole ha percepito una forte volontà di venirne fuori.Questo lo spero ogni mattina ed è,oltre a mio marito,l'unico pensiero che mi fa alzare dal letto e arrivare fino a sera con una buona percentuale di compiti svolti(faccende in casa,commissioni,e quando me la sento un caffè con qualche amica).La mia vita è troppo bella per essere sprecata così dietro questo "muro immaginario",devo abbbatterlo e continuare a godermi tutte le cose belle della mia vita!grazie ancora,buon lavoro
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Bene, la volontà di venirne fuori è molto importante e sosterrà sicuramente il lavoro che sta svolgendo su di sè.

Le faccio tanti auguri, se vuole ci aggiorni su eventuali novità e ci faccia sapere come si sente.
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