Paura di volare ... devo prendere l' aereo, che faccio? sono in trappola

Salve ho paura di sentirmi male sull' aereo.
In pratica penso che per il fatto che si sale così tanto possa mancarmi l' aria e che quindi io possa morire in questo modo brutto, senza che nessuno possa salvarmi.
In realtà l' aereo l' ho già preso una volta e visto che non sono morto speravo che questa mia fobia passasse, ma purtroppo non è passata affatto.
Non so come devo fare, anche perché tra pochi giorni dovrò riprenderlo e ho una paura immane.
Inizio a tremare già quando sono in macchina e sto andando all' aeroporto, poi quando faccio il check-in vado nel panico totale perché penso che sono ancora in tempo per andarmene.
Quando sono nell' aereo mi sento svenire e mi dico "ormai è fatta, non puoi fare più niente: morirai così!"
Mentre comincia a salire, temo che i miei polmoni prima o poi scoppieranno. Quando invece si stabilizza e sento che respiro +o- benino, mi tranquillizzo un po'.
Ho provato anche a leggere un libro durante il viaggio, ma praticamente mentre leggevo, la tensione era talmente tanta che mi sembrava di leggere un testo di aramaico antico scritto in giapponese (in realtà stavo provando a leggere "psicoanalisi dell' isteria e dell' angoscia" di Freud perché era il primo libro che mi era sembrato interessante nell' aeroporto prima di partire).
Ho provato anche fare un sudoku, che in genere è una cosa che mi calma molto visto che mi tiene impegnato, ma niente da fare. In pratica cominciavo a dire cose senza senso e scrivevo i numeri fuori dalle caselle.
Volevo cambiare libro e ho preso per sbaglio il depliant in cui c' erano scritte le istruzioni da seguire in caso di emergenza. A quel punto mi sono detto: "adesso cammino un po'", perché è un' altra cosa che mi tranquillizza, ma appena mi sono alzato ci sono state delle turbolenze e allora mi sono subito riseduto. Basta una turbolenza che subito mi inizia a girare la testa e mi sento come se mi stesse per sanguinare il naso.
Quando sta per atterrare chiudo gl' occhi e mi appoggio allo schienale perché mi gira fortissimo la testa e appena tocchiamo terra ringrazio Dio di avermi salvato, nella speranza che durante le ore successive non mi venga niente (tipo embolia, trombosi etc etc). Questo è il mio viaggio ... bello eh?
Ah, ho dimenticato di dire che tutto questo lo faccio con l' aria condizionata in faccia perché così facendo mi sembra che respiro meglio, inoltre nella fase di decollo tendo a stritolare la mano di chi mi è accanto.
Secondo voi come posso fare per farmi passare questa paura in pochi giorni?? Da cosa può dipendere? Se usassi le mascherine di ossigeno, potrebbe succedermi qualcosa? Non c' è una sostanza che possa sedare questa mi ansia per qualche ora? Se la prendo non è che poi c'è veramente il rischio che sull' aereo non respiro proprio + perché l' ho presa?
Grazie mille, lo so che sono matto da legare, ma io l' aereo è proprio una cosa che odio con tutto il cuore.
Fatemi sapere, se si può fare qualcosa per me per favore.
Cordialità
[#1]
Dr.ssa Federica Meriggioli Psicologo, Psicoterapeuta 354 3 9
Gentile utente,
la paura di prendere l'aereo e di volare è abbastanza frequente, quini, per prima cosa, cerchi di non sentirsi solo e di non pensare che è "matto da legare" come ci dice.

Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla nel risolvere e diminuire questa sua forte paura, ma difficilmente riuscirà a venirne a capo in tempo utile per affrontare questo volo di cui ci parla.

Nella sua precedente esperienza ha provato le stesse sensazioni? Le capita anche in altri luoghi di vivere il senso di mancanza d'aria?

"Non c' è una sostanza che possa sedare questa mi ansia per qualche ora?"
Può provare a rivolgersi al suo medico di base e chiedere a lui indicazioni in merito.

Cordiali saluti

Dr.ssa Federica Meriggioli - Psicologa Psicoterapeuta
Via Roma 131, Spinea Ve
Tel. 3498534295 www.federicameriggioli.com

[#2]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114


Gentile Amico,

è un po' tardi per occuparsi di qualcosa che avverrà a breve, ma forse potrebbe ottenere un beneficio da un intervento "d'urgenza" condotto da uno psicologo che utilizzi tecniche come la PNL o l'EMDR.
Si informi se ce ne sono nella sua zona e prenda appuntamento il prima possibile.
La paura di volare può avere radici profonde e richiedere un lavoro che non si può fare all'ultimo momento, ma può ugualmente cercare di intervenire sul sintomo per poi mettere in conto di occuparsi anche delle cause dopo le vacanze.

In caso contrario infatti potrebbe risolvere temporaneamente il problema e poi ritrovarsi da capo in futuro.

Può sicuramente chiedere la prescrizione di un ansiolitico al suo medico, ma dal nostro punto di vista è preferibile che lei intervenga psicologicamente sulla questione, perchè si tratta di un problema psicologico.

Ci faccia sapere!

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#3]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Se la prendo non è che poi c'è veramente il rischio che sull' aereo non respiro proprio + perché l' ho presa? "


Gent.le ragazzo,
affronti questo aspetto con il suo medico, qualora decidesse di prescriverle una terapia farmacologica.
L'ansia non è in grado di uccidere nessuno, ma può rovinarle il viaggio di andata e ritorno a meno che lei non sia disposto a mettere in discussione alcune convinzioni, può iniziare provando a non dare per scontate le sue reazioni rompendo un circolo vizioso di pensieri automatici come quello che lei ha descritto.
Naturalmente un intervento terapeutico non può prescindere da un percorso di psicoterapia, certo c'è il rischio che una volta tornato dalle vacanze la motivazione ad affrontarlo non sia molto elevata e questo potrebbe indurla a rinviare ancora.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#4]
dopo
Attivo dal 2009 al 2011
Ex utente
Beh, penso che abbiate centrato tutti il punto della mia situazione e che mi abbiate dato degl' ottimi consigli.
Anche secondo me è preferibile intervenire psicologicamente perché penso che quando si inizia con le sostanze poi difficilmente si riesce a smettere (infatti io contavo di gettarle appena sceso dall' aereo proprio per evitare dipendenza).
Non pensavo che si potesse fare anche un trattamento psicologico di breve tempo ed ecco perché chiedevo delle sostanze rapide ed efficaci.
Vorrei sapere se queste tecniche di PNL e EMDR vengono eseguite da uno psicologo o da uno psicoterapeuta e più o meno quante sedute sono necessarie (io dovrei partire tra una settimana).
Uno psicoterapeuta delle mie parti l' ho conosciuto proprio su questo sito ed eventualmente andrei da lui. Tuttavia se serve uno psicologo purtroppo non ne conosco.
Magari se c'è un albo o un sito a cui posso afferire per ricercarne uno nelle vicinanze, sarei immensamente grato a chi mi suggerirà l' indirizzo.

Volevo aggiungere che in genere non credo di aver paura degli spazi chiusi. Tipo se resto bloccato da solo in ascensore non m' importa nulla, suono il pulsante e attendo che mi liberino. Se invece ci sono persone con me gli do coraggio e sono abbastanza tranquillo. Un periodo è capitato che si era fulminata sia la luce normale che quella di emergenza e comunque la prendevo lo stesso anche da solo e completamente al buio senza nessun tipo di ansia o altro.

La mia penso sia proprio una questione di altitudine. Ho paura che i polmoni non reggano il cambio di pressione. Poi studiando un esame di trasporti ho letto dell' ipossia ipobarica e da allora ho iniziato ad associare i miei sintomi di "mal d' aereo" a questa cosa. Ho anche delle mutazioni genetiche del sangue che per me potrebbero portarmi a questa ipossia ipobarica, ma domandando in ematologia mi hanno detto che è solo paura di volare.
Mi sarei dovuto tranquillizzare, ma ... niente.
Anche la mia ragazza dice che devo stare tranquillo e che non devo pensare che mi sentirò per forza male altrimenti mi succede davvero, ma purtroppo non ci riesco. Poverina, le inguaio anche il viaggio, a lei piaceva tanto volare ...
Cerco di stare tranquillo e di mantenere la calma il più possibile, ma è più forte di me. Tutti nell' abitacolo si accorgono che sto male e cercano di consolarmi (tra l' altro peggiorando solo la situazione perché cominciano a dirmi cose tipo: "non preoccuparti tanto se cade l' aereo non muori soltanto tu, moriamo tutti").
Tra l' altro non so da chi ho potuto ereditare questa paura: mio padre (quando ha fatto il militare) era nei i paracadutisti, mia madre vola tranquillamente anche per lunghe tratte e mia sorella viaggerebbe in aereo di notte anche da sola. Non mi capiscono e mi prendono in giro, nessuno in famiglia ha paura dell' aereo: fosse per loro ci farebbero bunging jumping ... mah!
Io invece all' aeroporto inizio a guardarmi intorno e cerco di vedere se ci sono dei bambini per avere la conferma che se resistono loro (che sono piccoli) io non dovrei avere problemi. Per cercare di pensare che se loro non hanno paura e io si, allora sono proprio un fifone e quindi devo calmarmi. Poi i genitori non farebbero mai del male ai propri figli quindi non accadrà nulla neanche a me, ma niente da fare: per me è un incubo.
Mi sa che rimando il viaggio, non so proprio che fare.
Ho troppa fifa ...

Grazie mille per i vostri preziosi consigli.
Saluti
[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
La questione dovrà essere comunque affrontata in maniera più approfondita, quelli che le ho indicato sono interventi rapidi che possono servire a permetterle in questo momento di superare il problema concreto ma non di risolvere le cause della paura.

Può consultare l'albo online del'ordine degli psicologi della sua regione per trovare dei nominativi.
Certo, una settimana è davvero un tempo molto breve, ma tentar non nuoce.
[#6]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le utente,

l'albo online del'ordine degli psicologi della sua regione lo trova qui:
http://www.psicamp.it/index.asppage=cerca_psicologo&provincia=AV


per quanto riguarda gli altri aspetti:
- le paure non possono essere ereditate geneticamente;
- l'atteggiamento estremamente giudicante che ha nei suoi riguardi andrebbe affrontato in psicoterapia;
- un altro aspetto da affrontare è quello relativo alla rigidità delle sue convinzioni ;
- è importante che verifichi se le sue aspettative siano realistiche (es. risolvere tutto in una settimana).
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