Rapporti familiari

Gentili dottori, avrei bisogno di chiedere un consiglio circa un problema famigliare di difficile gestione. Si tratta della piega che ha preso il rapporto con mia cognata (la sorella maggiore di mio marito) e che sta danneggiando anche il mio rapporto con lui. I loro genitori sono completamente anaffettivi, egoisti e concentrati solo su loro stessi, e mia cognata s’è assunta il compito di “crescere” sia mio marito che gli altri fratelli. Caratterialmente non vado assolutamente d’accordo con lei. E’ un tipo secondo me molto aggressivo e prevaricatore, che “si permette” di criticare e disapprovare, anche con toni accesi, il nostro comportamento (dal modo di vestire al modo di gestire la casa e la famiglia). Ho provato più volte a parlarle e spiegarle che il suo modo di fare mi offende, ma lei per tutta risposta dice che “è fatta così, non ha peli sulla lingua e dice quello che pensa”, per cui… prendere o lasciare. Mio marito, che non ha mai preso posizione, alle mie rimostranze ha sempre consigliato di ribattere nello stesso modo… Beh, alla fine ho seguito il suo suggerimento e l’ultima volta che ha criticato il mio abbigliamento ho reagito giudicando il suo. Ora, lei è offesissima e chiede le mie scuse, cosa che io non sono assolutamente disposta a fare. Se ne parlo con mio marito, e spiego che se anche mi piegassi e mi scusassi, poi comunque le cose ritornerebbero come prima –per cui lei che fa piovere condanne dall’alto e noi che “subiamo”-, lui ribatte che per lui non ha importanza, che frequenterà la sorella e la sua famiglia da solo, e che sono io ad essere troppo permalosa. Se ho sempre compreso il fatto che mio marito non intendesse esporsi nei riguardi della sorella, ora sono molto delusa dal suo comportamento. Non so bene come muovermi: non voglio ovviamente chiedergli di interrompere i rapporti con lei, ma al contempo mi ferisce il fatto che passi sopra ai miei sentimenti. Grazie!
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Nei consulti precedenti ci parlava di un bimbo "antipatico", anche lui arrogante e si è preoccupata che sua figlia timida potesse avere dei problemi.

Mettendo insieme questi pezzi mi sembra che lei viva con difficoltà il confronto con le persone che sono dirette e sicure di sè (talvolta anche con poco tatto verso gli altri) e ritenga giusto che queste cambino il loro atteggiamento.

Come mai?
Probabilmente dovrebbe capire che cosa in particolare la mette a disagio in queste modalità di interazione e mettere a punto un atteggiamento in grado di far fronte all'aggressività altrui.

Dr.ssa Paola Cattelan
psicologa psicoterapeuta
pg.cattelan@hotmail.it

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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile dottoressa, grazie mille della Sua risposta. Ha centrato appieno questo aspetto del mio carattere. Infatti, non mi piacciono le persone arroganti e, a mio avviso, maleducate. E' vero, ritengo giusto che cambino non il loro carattere, ma il loro modo di porsi nei miei confronti. Sarà che sono suscettibile, ma non mi spiego perché, se io non mi permetto di offendere, altri si arroghino il diritto di farlo (salvo poi offendersi a loro volta se si ribatte; per spiegarmi meglio, l’ultimo commento di mia cognata, del tutto gratuito e fuori luogo, visto che si stava parlando d’altro, era stato “ma che brutti quei pantaloni! Certo che.. grassa come sei, non sono tanti i vestiti che possono stare bene” e io le ho risposto che, essendo lei alta come un puffo, neanche lei poteva pensare di trovare un abbigliamento adeguato. Apriti cielo! Scenata apocalittica!)
Il fatto è che, se nel mio quotidiano posso scegliere di non frequentare tali persone, non posso fare altrettanto con i famigliari! In questo specifico caso, sono delusa dal comportamento di mio marito, e non so come comportarmi in merito.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Certo che sua cognata è proprio simpatica!

Di solito l'autoironia è l'arma più efficace per contrastare l'arroganza, facendo emergere la permalosità di chi ha bisogno di aggredire per sentirsi più sicuro.
Però per chi è un po' suscettibile, l'autoironia è difficlie da praticare: significa accettare le proprie debolezze e riderci sù.

Nello specifico, forse la sua risposta è stata un po' infantile e una battuta sottile poteva essere più tagliente senza essere offensiva (senza mettersi sul piano del commento che le è stato rivolto).

Per quanto riguarda suo marito, abbia pazienza, è preso tra due fuochi!

Forse dovrebbe cercare di rinforzare il valore che attribuisce a se stessa, per non lasciare che persone maleducate la feriscano.

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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentile dottoressa, grazie per la sollecita ed esaustiva risposta. Ha ragione, la mia replica è stata molto infantile, solitamente abbozzo e non ribatto, questa volta è stato proprio più forte di me, non ho neanche riflettuto, m’è uscita di getto! Per quanto riguarda l’autoironia… solo io posso ridere di me stessa, non gli altri!! ;-) Battute a parte, ho notato però che le persone tendenzialmente presuntuose spesso non capiscono l’ironia: nella mia esperienza, l’autoironia è stata vista come un rafforzamento dei giudizi (lo dice anche lei… vedi che allora ho sempre ragione). Al di là di questo, capisco che mio marito è tra due fuochi, ma se una volta ogni tanto prendesse ben posizione! Comprendo benissimo quello che rappresenta per lui, però ci terrei che per una sola volta si schierasse al mio fianco. Chiedo troppo?
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
Ma è normale che le abbia risposto, e di getto! Dopo un po' saltano i nervi. Deve solo cercare una risposta che la metta a tacere.

Se lei dice "in effetti sono un po' troppo grassa, dovrei dimagrire!" conferma il giudizio altrui, se lei dice "evviva la ciccia! quando mi siedo sto sul morbido!" spiazza l'interlocutore che non ci troverà più gusto nei commenti cattivi.

Non potendo cambiare gli altri, nè evitare di frequentare i parenti, bisogna che affili le unghie per difendersi: con qualche tentativo troverà la strada che le è più congeniale per farlo.

< Chiedo troppo? >
Probabilmente suo marito è abituato al modo di fare della sorella e non lo turba tanto quanto succede a lei. Non comprende il suo risentimento e, dunque, lo sottovaluta.
D'altra parte, però, lei sembra avere bisogno del riconoscimento di suo marito, del suo <schierarsi> tra le sue fila per combattere un nemico altrimenti troppo difficlile da vincere.

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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentilissima dottoressa, quant’è vero tutto quello che scrive! Devo allenarmi a rispondere come ha giustamente suggerito Lei, e non a tacere, mandar giù rospi, e pensare a quanto sarebbe più facile vivere con persone gentili! Grazie mille! Per quanto riguarda mio marito… lui non fa una piega a quello che dice la sorella, e, ad onor del vero, non si lascia neanche influenzare. Probabilmente, come ha sottolineato Lei, ci ha fatto il callo e la lascia parlare, e non capisce quanto sia difficile invece per me avere a che fare con un’estranea che tenta di demolire sistematicamente quanto faccio, dico o penso perché si reputa sempre due righe sopra. Dato che la considerazione che mia cognata ha di me è –ovviamente- bassissima, il fatto che io mi possa o meno offendere non la preoccupa assolutamente, però se suo fratello si schierasse, forse si sentirebbe meno “al sicuro”… approfitto ancora della Sua gentilezza: che ne dice? Come posso far capire a lui il mio bisogno?
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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
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Gentilissima dottoressa, quant’è vero tutto quello che scrive! Devo allenarmi a rispondere come ha giustamente suggerito Lei, e non a tacere, mandar giù rospi, e pensare a quanto sarebbe più facile vivere con persone gentili! Grazie mille! Per quanto riguarda mio marito… lui non fa una piega a quello che dice la sorella, e, ad onor del vero, non si lascia neanche influenzare. Probabilmente, come ha sottolineato Lei, ci ha fatto il callo e la lascia parlare, e non capisce quanto sia difficile invece per me avere a che fare con un’estranea che tenta di demolire sistematicamente quanto faccio, dico o penso perché si reputa sempre due righe sopra. Dato che la considerazione che mia cognata ha di me è –ovviamente- bassissima, il fatto che io mi possa o meno offendere non la preoccupa assolutamente, però se suo fratello si schierasse, forse si sentirebbe meno “al sicuro”… approfitto ancora della Sua gentilezza: che ne dice? Come posso far capire a lui il mio bisogno?
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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
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Gentilissima dottoressa, quant’è vero tutto quello che scrive! Devo allenarmi a rispondere come ha giustamente suggerito Lei, e non a tacere, mandar giù rospi, e pensare a quanto sarebbe più facile vivere con persone gentili! Grazie mille! Per quanto riguarda mio marito… lui non fa una piega a quello che dice la sorella, e, ad onor del vero, non si lascia neanche influenzare. Probabilmente, come ha sottolineato Lei, ci ha fatto il callo e la lascia parlare, e non capisce quanto sia difficile invece per me avere a che fare con un’estranea che tenta di demolire sistematicamente quanto faccio, dico o penso perché si reputa sempre due righe sopra. Dato che la considerazione che mia cognata ha di me è –ovviamente- bassissima, il fatto che io mi possa o meno offendere non la preoccupa assolutamente, però se suo fratello si schierasse, forse si sentirebbe meno “al sicuro”… approfitto ancora della Sua gentilezza: che ne dice? Come posso far capire a lui il mio bisogno?
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
<Dato che la considerazione che mia cognata ha di me è –ovviamente- bassissima>

Questo lo dice lei! E' una sua lettura, dettata da un sentimento di sè autosvalutante.
Magari invece è molto invidiosa delle sue rotondità o della sua altezza o di qualcos'altro in lei! E per questo cerca di ferirla o svalutarla - riuscendoci.

Il lavoro che le consiglio di fare è su se stessa e non nella ricerca di alleati.
Gli effetti non saranno immediati, ma più stabili.
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dopo
Attivo dal 2011 al 2012
Ex utente
Gentilissima dottoressa, purtroppo non è una mia lettura! E' oggettivamente così! Dato che lei è (si reputa) migliore di tutti, non si fa problemi a dirlo a chiare lettere! Assolutamente! E' proprio per questo che cerco non tanto l'appoggio, quanto "la prima linea" di mio marito: dato che quello che dico io è "acqua fresca" -visto che sono anni che le dico che reputo offensivi i suoi commenti, e lei dice che non gliene frega niente- penso che se invece lui prendesse una posizione chiara in questo frangente magari le verrebbero dei dubbi... dato che mio marito non s'è mai esposto, pensavo che se per una volta le dicesse chiaro e tondo che per lui la mia opinione invece conta, e che non è disposto a "mettermi in un angolo" (dato che lei non mi vuole più vedere se prima non le porgo le mie scuse), forse scalfirebbe un po' della sua sicumera. Anche perchè i suoi commenti non si limitano alla sfera "superficiale" -non me ne fregherebbe niente- ma anche e soprattutto al nostro modo di educare la bimba, alle scelte di vita, ecc.
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Dr.ssa Paola Cattelan Psicologo, Psicoterapeuta 536 10 16
<Dato che lei è (si reputa) migliore di tutti>

Il punto è proprio che la signora non ha una considerazione bassa di lei, ma si professa migliore di tutti: questo comportamento solitamente viene tenuto da chi ha (inconsapevolmente) bisogno di rafforzarsi perchè si sente (internamente) debole.

Per questo non penso che potrebbe cambiare atteggiamento neanche se glielo facesse notare suo marito. Il risultato temo sarebbe una guerra familiare.

E' difficile darle un aiuto più specifico attraverso questi pochi scambi di battute.
Bisognerebbe comprendere meglio le sue dinamiche personali e relazionali, ma è possibile solo in un contesto dal vivo.

Le consiglio di rivolgersi ad uno psicologo per effettuare alcuni incontri di consulenza: insieme potrete avere una visione a 360 gradi della situazione ed elaborare una via più efficace per lei.