Autolesionismo..sono pazza?

buongiorno,
ho già scritto diverse volte, per riassumere la mia storia molto brevemente, soffro di disturbi alimentari e depressione da diversi anni e sono in cura presso una psicologa psicoterapeuta, uno psichiatra ed un nutrizionista. ho ripreso regolarmente ad andare, nonostante i dubbi che mi avevano assalito dopo l'estate a causa di un momento davvero difficile. diciamo che quest'estate non è stata una passeggiata. però ora mi ritrovo intrappolata di nuovo anche nell'autolesionismo. a periodi, negli anni precedenti, mi era già capitato ma mai tanto come stavolta. mi taglio. mi taglio perchè sono divorata dall'angoscia, dallo schifo e dall'odio per me stessa. mi sento l'acqua alla gola e mi sembra letteralmente di impazzire, allora mi taglio, un pò per punirmi, un pò per alleviare momentaneamente l'angoscia. è solo il gesto del taglio, che ricerco. non mi piace vedere il sangue nè tanto meno le cicatrici. mi taglio e subito copro la ferita, non voglio vederla. ma la sento, mi sento, sento che c'è. la cosa potrebbe essermi sfuggita di mano, sono arrivata ad aver bisogno di punti per suturare la ferita. eppure non me ne ero resa conto. ma nonostante questo non ho smesso, non ci riesco. perchè lo schifo che provo per me stessa è così forte da portarmi a questo. lo psichiatra mi ha modificato la terapia per aiutarmi, la psicologa anche mi presenta strategie per evitarlo e a volte funzionano, riesco a non farlo. ma quando l'odio e l'angoscia sono troppo forti, cedo. sto restringendo l'alimentazione. questo generalmente di per sè basta a calmarmi. invece no, perchè la restringo e non perdo peso. sento di non avere più il controllo del mio corpo, la cosa mi mette un'ansia terribile. sono enorme, grassissima, per questo mi faccio schifo. c'è grasso ovunque. ormai credo di aver superato la soglia dei 60 kg. sono gigante. però il corpo non risponde più a quello che faccio. non dimagrisco. e così mi sale di più l'angoscia, che non riesco a gestire,e mi taglio per punire il mio corpo grasso e per lasciar uscire l'angoscia. se dimagrissi, anche solo un pò, se sentissi di avere il controllo del mio corpo, allora non lo farei, lo so. così ho paura che ingrasserò per sempre, non è possibile non dimagrire mangiando così poco. è un vicolo cieco. non so come fare. tutto alimenta l'angoscia e questo circolo di autolesionismo. quello che mi chiedo è, sono pazza? la gente normale non fa certe cose.. sono pazza allora?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara ragazza,

ci puoi specficare in cosa consiste il percorso terapeutico che stai seguendo?
Sei in cura presso una struttura che si occupa di Disturbi del Comportamento Alimentare?
Con che frequenza vedi psicologa e psichiatra?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
no, vado privatamente. i 3 specialisti, però, collaborano tra di loro. la psicologa è di orientamento psicodinamico, se non erro. e le sedute sono una volta a settimana. lo psichiatra invece lo vedo molto più raramente, generalmente solo una volta ogni 2 mesi per controllare la terapia. l'ultima volta però l'ho visto recentemente, meno di un mese fa.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Penso che sia necessario fare il punto della situazione e parlare chiaramente con chi ti segue: ci hai detto solo che il problema va avanti da anni e non so da quanto ti stai facendo seguire, ma se oggi ti trovi a dubitare di "essere pazza" è necessario che tu ne parli apertamente e che questi dubbi sull'efficacia del percorso terapeutico vengano fugati o che, in alternativa, ti portino a cambiare piuttosto che a proseguire senza alcuna convinzione il percorso che hai intrapreso.

Ovviamente per decidere è molto importante sapere da quanti anni stai male e da quanto ti stanno curando, perchè se ad es. parliamo di un malessere che dura da 5-6 anni e ti stai facendo aiutare solo da qualche mese è comprensibile che la situazione sia ancora quella che descrivi.

Come stanno le cose?
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Utente
Utente
io sono convinta del percorso che ho intrapreso. per la prima volta direi! avevo provato anche prima ad andare da vari psicologi, ma le cose non erano mai andate bene. con questa dottoressa, invece, mi trovo bene e sento che può aiutarmi. infatti, prima di quest'estate per esempio, la situazione era migliorata, mi sentivo meglio, ero più tranquilla sia psicologicamente che dal punto di vista alimentare. poi mi è sfuggito tutto di mano, quindi la "colpa" è mia, non del fatto che il percorso è fallimentare. cioè davvero, siamo riuscite ad instaurare un buon rapporto terapeutico credo.
i dubbi che ho, quindi, non sono sulla validità del percorso che sto facendo, ma sulla mia testa. cioè cavoli, mi taglio così a fondo da dover mettere i punti e nonostante questo non smetto solo perchè mi faccio così schifo? non è normale, anzi, è letteralmente da pazzi. è questo a cui penso.

io sto male da circa 4 anni. e sono seguita da questi medici da circa un anno.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
L'autolesionismo può avere implicazioni non solo psicologiche ma biologiche, anche se di solito è necessario lo psicoterapeuta per curarlo. Legga qui:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/247-tagliarsi-e-cosi-bello-effetti-calmanti-dell-autolesionismo.html

In che senso sarebbe "grassissima"? I dati di altezza/peso che ha indicato sono corretti?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
Utente
dottore ho letto il suo articolo. però non ho capito se si riferisce solo a soggetti che soffrono di borderline oppure no. cioè l'autolesionismo è necessariamente legato a questo disturbo oppure no? ovviamente a me non provoca alcun piacere tagliarmi, altrimenti credo sarei proprio masochista, però è come una valvola di sfogo per fare uscire quello che non riesco a fare uscire a parole o in altri modi. allevia la pressione, se così possiamo dire. lei crede che questo sia sintomo che potrei soffrire di questo disturbo? cioè dovrei essere consapevole dell'effetto benefico del tagliarmi? dura tutto un secondo: prima di tagliarmi mi sembra l'unico modo per non esplodere, mentre lo faccio però non sento niente se non disperazione ed una volta finito mi sento in colpa, estremamente "sporca" e credo tanto miserabile quanto ero prima, con la differenza che ho appunto alleviato quell'angoscia.
la mia psicologa non ha mai accennato a specifiche patologie, dovrei forse chiedere io?

intendo grassissima nel senso di grassissima, non saprei come altro dirlo. i dati inseriti sono corretti, con l'incognita che non so con precisione se effettivamente sto lievitando come sento, perchè negli ultimi tempi ho il terrore di salire sulla bilancia. comunque,da quello che ho capito dal nutrizionista, il peso doveva essere intorno ai 60 temo. quindi grassissima nel senso comune della parola, specialmente se messo in paragone con l'alimentazione ristretta che seguo.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Se i dati che hai inserito sono corretti, tecnicamente tu sei semmai un po' sottopeso, non grassissima. È probabilmente parte del tuo problema il percepirti come se indossassi degli occhiali con lenti distorcenti, che ti fanno apparire, ai tuoi stessi occhi, grassa quando invece sei magra.

Che il tagliarsi sia legato o meno nel tuo caso a un disturbo borderline di personalità non è cosa che possa essere stabilita da qui. Può esserlo, ma può anche non esserlo. La cosa importante che volevo sottolineare, e il motivo per cui ti ho sottoposto il link, è che c'è una logica dietro il tagliarsi: è una strategia, certamente disfunzionale, che la persona usa per soffrire un po' di meno. Quindi la ragione che ci sta dietro non è negativa, ma positiva. Si tratta "solo" di sostituirla con altre più funzionali, obiettivo da ottenere insieme allo psicoterapeuta.

E devo dirti che, a giudicare dall'urgenza con cui stai cercando qui delle risposte e dalle aspettative che esprimi, mi sembra che nel lavoro che stai facendo con i tuoi curanti stia difettando in qualche modo una delle parti più importante del trattamento, ovvero un'alleanza terapeutica forte e salda. Mi sbaglio?

Cordiali saluti
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Utente
Utente
ok, ora ho capito bene cosa voleva farmi notare, la ringrazio. questo potrebbe tranquillizzarmi, in parte, sulla questione della pazzia. è disfunzionale, ma non è da matti.

non sono del tutto sicura di cosa intenda quando parla di alleanza terapeutica forte e salda. se è questione di fiducia, a me sembra di fidarmi della psicologa e di ciò che mi suggerisce. il mio cercare risposte in giro credo sia più dovuto ad una questione di ansia. sono molto ansiosa di mio e quindi credo di aver bisogno di rassicurazioni in qualche modo. poi di certe questioni non riesco a parlare, mentre posso scriverne nascosta dietro un pc. anche se questo ovviamente non risolve il problema. nello scrivere non provo vergogna,a parlare sì e quindi mi blocco, a prescindere da chi ho davanti. non so se questo sia segno o meno di una alleanza terapeutica sbagliata. sulla dottoressa so e sento di poter fare affidamento, e lo faccio infatti, anche usufruendo della disponibilità che lei mi dà al di fuori delle sedute in caso di estremo bisogno. è che probabilmente sono alla ricerca di risposte certe e sicure su questioni che risposte certe e sicure non ne hanno.. non so, lei pensa che sia possibile che il rapporto non sia corretto anche se a me sembra tale?

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Se sei una persona ansiosa, sempre alla ricerca di risposte:

>>> è che probabilmente sono alla ricerca di risposte certe e sicure su questioni che risposte certe e sicure non ne hanno
>>>

allora l'urgenza che si percepisce da qui è probabilmente dovuta all'ansia. In questo caso devi sapere che anche la ricerca di rassicurazioni è una strategia fallimentare (sebbene basata sulla stessa buona intenzione, che è sempre il desiderio di soffrire di meno).

Quando l'ansioso riceve rassicurazioni, sul momento si sente meglio, ma alla lunga ha una volta di più confermato la sua incapacità di farne a meno. È un perpetuare indirettamente la propria natura di ansioso. Quindi per liberarsi dall'ansia la prima cosa da fare è smettere di cercare rassicurazioni, anche se sul momento non ci riesci. Proprio per questo devi riferirti alla tua psicologa.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
grazie mille.
in effetti il discorso ha perfettamente senso, mi torna del tutto ciò che ha detto.
cercherò di seguire il suo consiglio e fare riferimento alla psicologa!
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Utente
Utente
grazie mille.
in effetti il discorso ha perfettamente senso, mi torna del tutto ciò che ha detto.
cercherò di seguire il suo consiglio e fare riferimento alla psicologa!
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Utente
Utente
buonasera,
chiedo qui un parere,dato che la discussione è già aperta, anche se non sono sicura sia il posto giusto.
gli episodi autolesionisti hanno continuato a presentarsi in questi giorni, nonostate io abbia fatto di tutto per cercare di tenermi occupata e distrarmi e quindi non mettermi nella condizione di potermi fare male. ma alla fine la sofferenza era troppo grande e ho ceduto più di una volta. il fatto è che temo la situazione stia diventando pesante. se all'inizio il massimo che facevo era qualche taglietto che il massimo che poteva fare era sanguinare un pò, ora non riesco a regolarmi. vado giù con cattivera, angoscia, ansia. e quindi vado a fondo.
ora i punti di sutura totali per i vari tagli che ho man mano accumulato in questo periodo, sono diventati 18.
18 solo sull'avambraccio. mi sembra tanto. però continuo ad avere questi impulsi distruttivi. mi odio così tanto.
quello che mi chiedevo ora è, è possibile ricorrere ad un ricovero in casi del genere? perchè la dottoressa vi aveva accennato qualche tempo fa, come soluzione in caso il problema fosse sfuggito di mano. ecco, io ho paura che sia sfuggito di mano. quindi volevo sapere se secondo voi è possibile che sia necessario un ricovero per arginare la situazione e se è la dottoressa che puà imporlo/consigliarlo.
vi ringrazio
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Non è possibile giudicarlo senza vederti, però se lo chiedi al tuo medico o a uno specialista te lo sapranno dire di sicuro. E inoltre è sempre alla tua dottoressa che devi riportare queste domande. Non è online che potrai trovare soluzioni all'esacerbarsi del problema: più un problema è grave, più è necessario farsi consigliare di persona e meno è possibile fare da qui.

Cordiali saluti
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Utente
Utente
sì, sono consapevole che ovviamente è necessaria una visita diretta. ho appuntamento questa settimana con la dottoressa,infatti. il mio unico dubbio era se effettivamente si possa richiedere il ricovero per una situazione del genere o se, non essendo possibile, mi era stato nominato solo come "spauracchio" per cercare di darmi una spinta. diciamo che più una domanda specifica è una domanda generale, di carettere tecnico se vogliamo.
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Utente
Utente
gentile dottore,
volevo solo informarla che ho deciso di accettare un ricovero di qualche mese in una struttura specializzata. non credo che la interessi più di tanto, ma dopo essere stato così disponibile mi faceva comunque piacere farle sapere la "conclusione" di questo discorso. e poi, diciamocelo, sono molto nervosa e spaventata e scrivere di questa mia decisione sentivo mi avrebbe fatto sentire più risoluta.
spero di riuscire ad affrontare il percorso che ho davanti.

grazie ancora per la disponibilità,
buona domenica!
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Ragazza,
ho letto ora la sua storia e, in attesa che le risponda il Collega, mi permetto di congratularmi con Lei per la decisione presa: non sarà magari facile, ma tenga duro e vedrà che riuscirà a superare questo difficile momento della sua vita.

Tanti cari auguri.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
https://whatsapp.com/channel/0029Va982SIIN9ipi00hwO2i

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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
L'accettare di farsi aiutare è sempre segno di forza e intelligenza. Si affidi ai professionisti che si prenderanno cura di lei, rimandi a dopo ogni giudizio.

Cordiali saluti
Alimentazione

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