Come tenere vivo un rapporto di amore negli anni ?

Buongiorno,
un rapporto d'amore è caratterizzato da diverse fasi, che portano dal corteggiamento ad una certa fase stabilizzata. Vorrei chiedervi qual'è il modo giusto per tenere vivo un amore anche quando le emozioni intense del corteggiamento e della fase iniziale sembrano lontanissime. Come si fa a trovare la motivazione giusta per rinunciare a quel mix di emozioni incredibile date da una nuova conquista ? Esistono coppie felici anche dopo 5..10..20 anni ? Mi piacerebbe sapere cosa dice la psicologia in merito e quanto sia in realtà fisiologica la monogamia.
Entro nello specifico : sto con una donna che amo profondamente e con cui ho trovato una certa stabilità emotiva. Riconosco il suo valore e l'importanza che ha nella mia vita, me ne prendo cura, a volte come fossi un padre. Ma quella passione, l'erotismo, l'emozione della conquista non c'e' piu' e dopo cosi' tanti anni non potrebbe esserci. Sogno segretamente di corteggiare e possedere molte altre donne, un bisogno soprattutto fisico. Ma qui mi trovo in difficolta' : non riuscirei mai ad abbandonare un amore, un rapporto che si e' costruito negli anni, per una ricerca di adrenalina e di puro piacere. Da un lato do un valore immenso ad un amore come questo, dall'altro sogno una vita con tante donne diverse che possano darmi sempre nuove emozioni. Per essere diretto : sogno sempre tanto sesso con donne diverse, e solo quello, perche' sentimentalmente sono appagato. Ma quando esco con la mia donna non faccio che guardare le altre e desiderare, a volte mi sento come se per amore rinunciassi alla libertà di averne quante mi pare. Altre volte penso che tornando alla vecchia vita, in cui saltavo da un fiore all'altro tornerei ad essere solo e sostanzilamente triste, ognuno di noi penso abbia bisogno al suo fianco di una persona che lo conosce e lo comprende a fondo. Sappiamo bene quanto vuoti ci lascia il sesso fine a se stesso, aldila' del momento di stordimento. Quindi che fare ?
Grazie e saluti
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non esiste una risposta univoca alle sue domande, tanto meno una risposta che vada bene per tutti. È fisiologico che con il passare degli anni la passione diminuisca gradualmente, ciò che però possono essere preservate sono l'affetto, la vicinanza emotiva, l'amicizia con l'altro. Tutte cose che la sessualità da sola non può dare. Diceva Francis Bacon, che le cose umane tendono spontaneamente a peggiorare quando non vengono fatte migliorare attivamente.

Riguardo al suo bisogno più fisico le si potrebbero dire tante cose, ma non avrebbe senso parlarne in astratto, senza conoscerla e senza sapere nei dettagli la sua (vostra) situazione. Ogni coppia risolve i problemi a modo proprio, in base agli accordi, più o meno taciti che ci sono stati, alle tradizioni di coppia che sono uniche e distinte da quelle di ogni altra.

Ritengo che le farebbe bene chiedere una consulenza psicologica, inizialmente individuale. Se poi sarà il caso di una consulenza di coppia potrà essere il collega stesso a valutarlo.

Se vuole aggiungere qualcos'altro la ascoltiamo.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Dr. Edoardo Riva Psicologo, Psicoterapeuta 102 3 2
Gentile utente,
Lei sembra di fronte a due scelte in cui si sente limitato: la prima è quella di stare con questa donna in modo stabile, ma in una relazione in cui si sente talvolta come un padre e altre di rinunciare a qualcosa per amore (l'amore non è sacrificio). La seconda è quella di ritornare a saltare di fiore in fiore, quando ha ormai deciso che quella non è più la vita che le interessa.
C'è una terza via, quella di trovare stabilità emotiva con una donna diversa o forse un'altra soluzione che non abbiamo considerato con la persona con cui già sta.
Quanto pensa di poter condividere di quello che ha appena scritto con la sua attuale compagna? Quasi tutto o non molto? Sono domande importanti e vista la sua capacità notevole di mettere a fuoco i problemi mi sentirei di consigliarle una psicoterapia, proprio per i benefici che potrebbe averne. Uscire da questa empasse le richiederà non più di qualche mese.

Dr. Edoardo Riva
Psicologo, Psicoterapeuta

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

le risposte che cercava in realtà le ha già date Lei: l'innamoramento e le emozioni ad esso legate sono "trucchi" che la natura utilizza per permettere l'inizio del legame di coppia. Gli esseri umani, infatti, a differenza di altri animali, sono molto più sofisticati, complicati e raffinati e potrebbero anche scegliere, ragionandoci su, di non portare avanti la specie.

Allora l'innamoramento, in quest' ottica, è visto come uno strumento molto utile. D'altra parte però non è possibile vivere a lungo in uno stato leggermente alterato della coscienza, quale è l'innamoramento. Ecco perchè la sua durata è (ed è giusto che sia così) limitata nel tempo.

E' anche vero che il legame profondo che unisce la coppia in seguito, da un punto di vista evolutivo, ha la finalità di assicurare un ambiente più stabile e protettivo ai propri figli. Cambiano dunque le priorità e ci si prepara per accudire.

Anche secondo me sarebbe utile per Lei fare luce con l'aiuto di uno psicologo su questo Suo bisogno derivante dalla Sua attuale relazione. E' importante capire se e perchè per Lei la stabilità diventa anche motivo di noia o altro.


Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Utente
Utente
Innanzitutto grazie a tutti per le risposte.

Dottor Santonocito, in merito alla sua domanda :

" Quanto pensa di poter condividere di quello che ha appena scritto con la sua attuale compagna? Quasi tutto o non molto? "

Con la mia compagna sono sempre stato molto schietto, non le ho mai nascosto quanto mi piace il sesso ne' i miei desideri reconditi. Lei stessa in questi anni è stata spesso convinta che avessi altre relazioni (solo per soddisfarmi sessualmente) e mi ha sempre detto di non farglielo sapere perche' nel momento in cui lo scoprisse, per sua natura, non si fiderebbe piu' di me e non mi vorrebbe piu' accanto. Nonostante questo sono sempre stato fedele e non nascondo che da un lato questo sta iniziando a pesarmi, intendo questa specie di "fedelta' sessuale" che talvolta mi fa sentire ingabbiato.
Allora succede che inizio a chiedermi se lei sia la donna giusta per me, se magari sbaglio a reputarla adatta a me perche' forse con quella "giusta" non avrei di queste pulsioni. Ma poi mi dico che la donna "perfetta" non esiste e che avendo sperimentato in passato una certa promiscuita' sessuale ed il piacere fortissimo che mi dava possedere di volta in volta una donna nuova, molto probabilmente rimpiangerei sempre un po' quella vita. E sono intimamente convinto che qualsiasi donna con cui io possa fare del sesso un certo numero di volte, alla lunga mi annoierebbe dal lato prettamente erotico.
C'e' poi un altro discorso : avendo rapporti per cosi' tanto tempo sempre con la stessa donna, non mi sento piu' messo in gioco, non so piu' se sono in grado di conquistare una donna o no. Non ho piu' la misura di quanto possa essere ancora attraente o meno. Mi piacciono le sfide per natura e quel tipo di emozione mi faceva sentire vivo. E mi solletica tremendamente l'idea della conquista.
Sento di amare profondamente questa donna, mi sento compreso da lei, farei qualsiasi cosa per saperla felice e nella mia vita lei rappresenta una priorità assoluta. Questo mi da gioia; anche il sesso con lei mi soddisfa, anche se molte volte ho desiderato una donna piu' disinibita e ho avuto spesso l'impressione che facesse molte cose piu' per farmi felice piuttosto che per piacere personale. Di certo il sesso è molto piu' importante per me che non per lei : la sua frequenza ideale e' molto piu' bassa della mia e noto che quando riusciamo ad avere rapporti piu' spesso mi sento molto piu' appagato e meno attratto da altre donne.
In sostanza ciò che vorrei capire è se esiste quel rapporto ideale, in cui anche stando con una persona per 20 anni, desideri sempre e solo lei, oppure se, nell'ambito di una relazione cosi' duratura sia impossibile non provare pulsioni fortissime e quindi, se represse, sperimentarne tutta la frustrazione.
Grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Se una cosa è ideale, per definizione non può esistere.

Ciò che esiste sono solo rapporti reali, magari pluridecennali e felici, ma sempre radicati nel mondo reale. Perciò quello che lei è chiamato a fare è rivedere le varie idealizzazioni che abitano la sua mente e che a quanto pare stanno mostrando le corde, per ricollocare sua moglie e il vostro rapporto in posizioni più realistiche. Fatto questo potrà superare lo stallo in cui si trova e, magari, ricostruire con sua moglie una relazione più serena e destinata a durare ancora. Per fare questo lo psicologo potrebbe darle un aiuto decisivo.

Cordiali saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dottore per la sua risposta.

Lei crede che sarebbe saggio mostrare a mia moglie questa discussione ?
E piu' in generale, secondo lei, è opportuno che nella coppia ciascuno parli sempre apertamente delle sue pulsioni e desideri reconditi, dicendo al partner tutto cio' che pensa, oppure è salubre che ci siano delle zone oscure ?
Oltre a questo, secondo lei, un "tradimento" (virgolettato perche' non lo considererei tale) a fini sessuali deve irrimediabilmente compromettere un rapporto di coppia ?

Grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Le domande che mi fa sono delicate e per potervi rispondere sarebbe necessaria una conoscenza faccia a faccia. Altrimenti si rischierebbe di dare risposte generiche e poco adatte alla persona. Perciò devo rinviarla a dei colloqui di persona con un collega. Spero che lei comprenda, non si tratta di cattiva volontà, è nell'interesse di chi ci scrive evitare da parte nostra di fornire risposte (troppo) preconfezionate.

In generale è un bene che vi siano delle zone non oscure, ma semplicemente riservate fra gli individui. Così come non tutti hanno lo stomaco per osservare con occhio distaccato le interiora delle persone, aperte su un tavolo operatorio, allo stesso modo la maggior parte di noi preferisce non sapere alcuni dettagli della vita dell'altro, anche quando si è molto affiatati. È un'illusione credere che dicendosi tutto, ma proprio tutto, il rapporto ne debba guadagnare. Anzi, spesso si creano più problemi di quanti se ne vorrebbero risolvere..

Ripeto, secondo me il problema riguarda soprattutto un riassetto suo personale più che un lavoro di coppia. Per questo vedrei in prima battuta più adatta una consulenza individuale.

Cordiali saluti