Sia in famiglia che nel lavoro la domanda é

gentile staff di medicitalia volevo sottoporvi una domanda che da sempre avrei voluto fare ma che non ho mai avuto occasione di esterniarla a nessuno. Premetto di essere gay (attivo), felicemente unito da 14 anni, e di non avere mai avuto problemi di accettazione del mio essere...Sin da piccolo, nonostante avessi avuto una sorella piu' piccola a cui sono molto affezzionato, ho sempre ricercato un fratello! vedevo nei ragazzi piu' grandi quel fratello che non avevo e sognavo di poter parlare con lui dei miei problemi e paure e magari di essere capito e magari coccolato. I miei genitori, dato l'epoca, erano poco predisposti al dialogo aperto e mio padre era un tipo abbastanza "manesco"...bastava che facessi qualcosa che non andava e prendevo botte anche in modo violento! Questo stato di cose mi facevano soffrire in maniera indescrivibile. Solamente la sera, quanto andavo a dormire, stringevo il cuscino pensando di stare tra le braccia di "quel fratello che non avevo" e li trovavo un po' di conforto!....Sono passati tanti anni dall'epoca e nonostante la mia vita sia felice perchè accettato(i) sia in famiglia che nel lavoro la domanda é : il mio essere gay può essere dipeso da quell'infanzia/adolescenza un po' tormentata? sono felice con il mio compagno ma resta in me sempre quel desiderio di quel fratello che non ho mai avuto! sono un caso patologico? ringrazio per la vs. gentile risposta.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> sono un caso patologico?
>>>

Ovviamente non è possibile dirglielo a distanza. Una psicopatologia non si può diagnosticare senza vedere l'interessato, solo basandosi su alcune brevi righe di descrizione.

Ma come mai le viene da mettere in relazione il suo essere gay con il fatto di non aver avuto un fratello?

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Utente
Utente
gentile Dr. Santonocito
rispondo alla Sua domanda spiegando che ,posso supporre, quella carenza di affetto vissuta in famiglia l'ho ricercata in altre figure maschili. Per me avere un fratello "tutto mio" avrebbe significato oltre a poter confidare in lui, vedere un punto di riferimento ben solido e soprattutto ricevere, quanto necessario, quella famosa carezza..che nn ho mai avuto!....ricercare insomma qualcuno che potesse sopperire a quella mancanza di affetto che aspettavo da mio padre...Da ragazzi si conosce ben poco all' infuori della famiglia quindi ecco perchè posso, in un certo qual modo, dire che la figura fraterna era l'unica che identificasse in me il senso di famiglia ed affetto. So bene che le scelte sessuali non dipendono al 100% da fattori di imprinting avvenuti nel corso dell' infanzia e dell'adolescenza ma alle volte queste cause possono fungere da catalizzatore sviluppando sentimenti e predisposizioni insite in ognuno di noi.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Ok, ma la sua è più una domanda, tipo: mi piacerebbe sapere se, avendo avuto un fratello e un'infanzia meno dura, magari non sarei diventato gay, oppure il suo è più un'affermare che neanche oggi, con il suo compagno, sentirebbe di star ricevendo l'affetto che vorrebbe?

Cordiali saluti
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Utente
Utente
...si è proprio questo!..neppure oggi, nonostante io viva in coppia, non ricevo in modo appagante affetto!...anche il mio compagno viene da una situazione famigliare disastrosa! succube di una madre-padrona che a tutt'oggi lo assilla...ne abbiamo parlato assieme ( da 14 anni) e come capita in ogni buona famiglia cerchiamo di affrontare la situazione...spesso però scarica sopra di me le sue angosce e frustrazioni della vita e del lavoro....Io sono la parte attiva della coppia ma con piu' dolci ed affettuosi. Più predisposto al dialogo mi faccio carico anche di ogni suo problema ascoltandolo e cercando di aiutarlo....Prendo io l'iniziativa...mi avvicino e, come capita, ci si vezzeggia e si scambia qualche modo affettuoso...lui non è capace di ricambiare nella maniera che io vorrei...e questo mi ferisce nel profondo del cuore.
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
In tal caso, potrebbe essere poco utile o poco produttivo chiedersi come sarebbero andate le cose se...

Il problema, piuttosto, è trovare il modo di appianare le difficoltà che state incontrando nella vostra vita di coppia. Ossia, cambiare nell'oggi piuttosto che tentare di cambiare il passato, che non è possibile.

Ne avete parlato insieme da 14 anni, ma ancora non siete riusciti a sbrogliare la matassa. A questo punto ha senso pensare di rivolgersi a uno psicologo, per farvi aiutare.

Di questo, avete mai parlato?

Cordiali saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Signore,
L' orientamento sessuale non dipende affatto dal numero o tipo di fratelli avuti o non avuti, ma da tantissimo altro.
Le carenze affettive, di cui lei parla, forse avranno influenzato il modo di vive la relazione e l' affettivita'', ma non di certo la sessualita'.
Saluti

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signore,
Sono state fatte diverse ipotesi sull'origine della omosessualita' maschile, ma leggendo la Sua richiesta di consulto mi ha colpito il Suo racconto sulla violenza di Suo padre.
Secondo le teorie psico dinamiche ( a cui io faccio riferimento) la sessualita' si forma dal rapporto (simbiotico) che il bambino intesse con la madre sin dal suo concepimento. Per il bambino la madre rappresenta tutto e il suo desiderio di lei e' assoluto. Arriva il giorno in cui pUrtroppo deve prendere atto che la madre non gli puo' appartenere perche' c'e' un altro uomo a cui appartiene, il padre. In questa fase si gioca il futuro della sua sessualita' : se ruscira' ad accettare la sua posizione di secondo piano nel desiderio della madre si identifichera con il Padre, oggetto del desiderio di lei, ' e ne acquisira' tutte le caratteristiche positive.
Nel Suo caso invece, gentile Signore, questo padre era violento e lei , in base a tale teoria, non se la sarebbe sentIta di "tradire" il Suo amore per Sua madre e le sarebbe rimasto fedele come unico "baluardo" necessario alla sua difesa.
La fantasia di avere un fratello potrebbe essere stata percio' rappresentativa del bisogno di avere una figura maschile "vicariante".

E' solo una teoria, che puo' sentire o meno "sua" ma che puo' fungere comunque da stimolo per la Sua ricerca di senso e significato.
Cordiali saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
ringrazio tutti voi per il vs.interesse e per le esaustive spiegazioni.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Lieti di averla aiutata.
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Attivo dal 2009 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Gentile Utente
Lei afferma questo:

Questo stato di cose mi facevano soffrire in maniera indescrivibile. Solamente la sera, quanto andavo a dormire, stringevo il cuscino pensando di stare tra le braccia di "quel fratello che non avevo" e li trovavo un po' di conforto!.


Il suo desiderio di contatto di ricevere contatto è affetto all'epoca e ancora vivo ancora oggi...cosa c'è di sbalgiato? niente assoluttamente niente il fatto è che dobbiamo capire che noi l'essere umano è fatto di tanti parti,parti che strutturano la sua personalità,parti che compongono la sua persona il mosaico...

Lei come ad allora desidera e vuole una persona che prenda le sembianze di qul frattello ,dietro a questo bisogno (avere un fratello)...
Si nascondono desideri (Gestalt) situazione non risolte che chiedono do essere accolte da lei,sono delle parti di lei che devono essere accolte ascoltate...certo rimane il fatto da chi?
Un terapeuta la potrebbe aiutare ne cerchi uno...

Un saluto