Bimba di 3 anni

Buongiorno,
la mia bimba di 3 anni rifiuta di mangiare all'asilo.. quando l'accompagno piange ma poi si rasserena, il problema arriva nel momento del pranzo, non appena vede apparecchiare le tavole inizia a disperarsi chiedendo di me .. e non mangia nulla! Sembrava passata questa fase ma è bastato lasciarla una notte dai nonni (che peraltro lei adora!) per ricadere nello stesso problema! Come posso aiutarla? Cosa le prende? Attendo una vostra risposta! Grazie
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Dr.ssa Paola Scalco Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 4.3k 101 45
Gentile Signora,
le pongo alcune domande per cercare di comprendere meglio.
La sua bimba ha iniziato da poco a fermarsi a pranzo o lo faceva già da inizio anno scolastico? Come mai proprio ora emerge questo rifiuto?
Le sue maestre cosa le hanno detto del comportamento della bambina?
Lei quali ipotesi ha fatto in merito a quanto accade?
In questo periodo la piccola ha subito dei cambiamenti nelle sue routines quotidiane?

Saluti.

Dr.ssa Paola Scalco, Psicoterapia Cognitiva e Sessuologia Clinica
ASTI - Cell. 331 5246947
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Sembrava passata questa fase ma è bastato lasciarla una notte dai nonni (che peraltro lei adora!) per ricadere nello stesso problema!>

Gentile signora, potrebbe spiegare un po' di più questa frase?

Com'è il vostro rapporto con la piccola?

Com'è andato l'inserimento alla materna?

E il rapporto con i bimbi e le maestre?

A casa col cibo tutto bene?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
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Buongiorno Dottoressa Scalco,
la ringrazio innanzi tutto per avermi risposto e le dò subito tutte le informazioni che mi ha chiesto:
- La bambina ha iniziato fin da subito a farmarsi a pranzo, per poi toglierla dopo poco (a novembre) in quanto anche allora non mangiava. Con Gennaio abbiamo riprovato e le cose sono andate benissimo, abbiamo anche iscritto la piccola al post scuola con ottimi risultati (mangiava e si integrava alla perfezione con la classe)...
- Le maestre non sanno cosa dirmi... non capiscono cosa possa essere scattato nella testa della bambina e non sanno aiutarmi...
- Personalmente pensavo che il cambiamento positivo di gennaio sia dipeso dal fatto che le abbiamo messo gli occhiali da vista (è miope) e questo possa averla aiutata ad inserirsi meglio nella classe... invece mi sa che è un bel buco nell'acqua! Quando la vado a prendere è triste e mi dicono che chiede spesso di me...
- In quest'ultimo periodo non sa subito alcun cambiamento... l'unico grosso cambiamento nella sua vita è stata la nascita del fratellino, ma stiamo parlando di ormai un anno fa (quando peraltro lei non andava alla materna ed era con me a casa)...
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dopo
Utente
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Buongiorno Dottoressa Rinella,
ringrazio tanto anche lei e le rispondo subito:

- Con la mia piccola va tutto bene, ci scambiamo tanto amore e lei con me è dolcissima;
- L'inserimento alla materna, come ho introdotto nella mia precedente risposta, è stato difficile .. lei non accettava di stare lì senza di me (è stata un anno a casa con me e con il fratellino piccolo) e per un pò di tempo non l'abbiamo fatta rimanere a pranzo ma solo alla mattina... Poi con gennaio abbiamo riprovato a lasciarla a pranzo prima e al dopo asilo poi con ottimi risultati fino a settimana scorsa, quando ha rincominciato a comportarsi come qualche mese fa...
- Con i bimbi e le maestre va bene, ha solo qualche problema di comunicazione(dovuto a un ritardo nel linguaggio già controllato dagli specialisti e dovuto alla sua pigrizia, le cose però stanno migliorando di giorno in giorno);
- A casa il rapporto con il cibo è ottimo, mangia tutto e con gusto
La ringrazio ancora
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Dr.ssa Rosa Riccio Psicologo, Psicoterapeuta 247 5 14
Gentile signora,
se capisco bene quindi dopo la nascita del fratellino la piccola è rimasta a casa con lei per 1 anno e da novembre è all'asilo. Ci racconta che l'inserimento alla materna è stato difficile perchè la piccola non voleva stare senza di lei e che i problemi con l'alimentazione (seppure con alti e bassi) ci sono sin da quando è stata inserita, a gennaio dei miglioramenti ma la bambina continua ad essere triste e a chiedere di lei anche ora a distanza di diversi mesi dall'inserimento.
E' corretto?

Forse è il caso di riflettere un pò più approfonditamente su ciò che è accaduto e sta accadendo in famiglia. Certamente non è detto che questa sia la determinante principale ma la nascita di un fratellino e l'"abbandono" del nido familiare per recarsi all'asilo sono già di per sè degli elementi che possono perturbare un equilibrio. Bisognerebbe esplorare meglio la situazione per capire cosa nello specifico può aver determinato queste difficoltà.

Avete pensato di rivolgervi ad uno psicologo dell'età evolutiva o a un consultorio?

un caro saluto


Dr.ssa Rosa Riccio
Psicologa-Psicoterapeuta
www.cantupsicologia.com

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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile signora,
è probabile che alcuni fattori abbiano reso più complicato l'inserimento alla materna.

Da quanto riferisce sembrerebbe che la bimba abbia avuto una certa difficoltà a separarsi da lei, anche la nascita del fratellino è un evento che può aver avuto un certo peso così come il ritardo nel linguaggio.

Solitamente, in linea generale e molto in breve, le difficoltà di inserimento a scuola sono riconducibili alle relazioni famigliari, in particolare a quella con la madre, anch’essa preoccupata per il distacco.

Tuttavia, dato che riferisce che il problema sembrava forse essersi risolto, le chiedo cosa secondo lei può essere accaduto a scuola o a casa da una settimana a questa parte e se e cosa possa essere cambiato ora nel vostro modo di far fronte alla situazione.
Come vi state comportando in merito? Lei come si sente di fronte a questo ripresentarsi delle difficoltà?

Dopo la scuola la bimba torna a casa?
Ora la va ancora a prendere all'ora di pranzo?
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dopo
Utente
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Buongiorno Dottoressa Riccio,
mi scuso innanzi tutto per il ritardo con cui le rispondo, e la ringrazio per la sua cortese risposta.
Valuterò sicuramente il ricordo ad un consultorio per cercare di risolvere questa situazione che sta causando molta preoccupazione in me e in mio marito.
La situazione a gennaio era migliorata anche sotto l'aspetto "ricerca della mamma", non mi cercava più e quando l'andavo a prendere la trovavo sorridente e attiva... da qualche settimana a questa parte le cose sono peggiorate, chiede spesso di me e la situazione è ingestibile da quando vede che si sta preparando per mangiare... a casa invece va tutto bene...
La ringrazio ancora per l'attenzione.
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dopo
Utente
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Buongiorno Dottoressa Rinella,
mi scuso per il ritardo con il quale le rispondo.
Io vivo questo momento un pò come una sconfitta... pensavo di aver risolto il disagio di mia figlia e invece siamo punto e daccapo, senza capire il perchè e questo mi causa ancora più tristezza...
Abbiamo affrontato la situazione in diversi modi:
- Dapprima abbiamo cercato di farle capire che se lei andava alla scuola materna era perché mamma e papà dovevano lavorare per darle tante belle cose;
- Abbiamo cercato di capire da cosa dipendesse questo cambio di rotta, ma la sua unica risposta è stata che lei voleva la mamma;
- A questo punto, non trovando alcuna altra soluzione abbiamo pensato di toglierle i premi che le venivano dati se si comportava bene.
La situazione non è cambiata... lei chiede dei premi e noi le rispondiamo che li avrà se farà la brava e mangerà la pappa, ma nulla... abbiamo provato anche a non dare peso al fatto che non mangia, ma anche in questo caso non è cambiato nulla...
Lei continua a frequentare fino al dopo asilo, su questo non abbiamo modificato nulla..
La ringrazio ancora per l'attenzione
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile signora,
come lei stessa ha sperimentato, le punizioni non sembrano utili a risolvere la situazione.

Il comportamento della bimba ha un significato che andrebbe decodificato in relazioni ai rapporti famigliari, in particolare alla difficoltà a staccarsi da lei, probabilmente sostenuto o amplificato dalla nascita del fratellino.

Per questo la aiuterebbe un consulto diretto, anche per comprendere come gestire le difficoltà in atto e dunque ritrovare una condizione di maggiore tranquillità personale.

Può rivolgersi come già suggerito alla struttura pubblica, oppure ad esempio ad uno psicologo/psicoterapeuta familiare.

Cordialmente