Opinione sulla felicità

Gentili Dottori, vi scrivo per avere una vostra opinione, io mi considero un vostro collega in quanto ci occupiamo tutti della, a mio avviso, Scienza interdisciplinare più bella che ci sia: Neuroscienze. Purtroppo io non ho trovato lavoro in questo campo, la gente si accorge che esistono persone come me solo quando si ammalano di malattie neurodegenerative, ma questo non mi ha impedito di continuare la mia ricerca teorica. Ora mi sto laureando in Informatica e speriamo vada meglio. Io sono stato con una ragazza che mi ha tradito due volte, la prima l'ho perdonata, la seconda e poi finita, sempre con lo stesso ragazzo e la motivazione è stata sempre la stessa: lui poteva offirirle una sicurezza economica, a quanto diceva io le piacevo di più fisicamente e la appagavo anche di più sessualmente. So benissimo che questo tipo di comportamento è sempre stato presente, la donna ha sempre cercato un compagno che le permettesse una certa sicurezza nello sviluppo della prole, quando eravamo nelle caverne erano più favoriti la prestanza fisica ora con lo sviluppo della neocorteccia la donna guarda di più ai soldi. Io ho trovato il mio equilibrio/felicità frequentando prostitute, mi offrono sesso come in una relazione (spesso sono più brave) ma non mentono sul prezzo, perchè alla fine in una relazione il sesso è a pagamento, per la compagna i soldi li si spendono in maniera indiretta ma se un ragazzo provasse a non spendere più soldi come per regaline, cene, vavcanze ecc e le offrisse solo l'amore è probabile che la ragazza negherebbe il sesso e poi finirebbe la relazione. A me sembra più razionale la mia scelta, pago lo stesso (facendo i calcoli risparmio anche) però posso scegliermi la mia partner, mantengo la mia indipendenza, elimino tutti i problemi relazionali. Ovviamente la mia scelta (come tutti i comportamenti) è influenzata dalle esperienze vissute. So benissimo che non è un comportamento normale (per normale intendo ciò non segue il comportamento più frequente) ma non è detto che sia meno vantaggioso, anche evadere le tasse sembra normale ma le conseguenze le sappiamo, l'evoluzione prova tante strade e la selezione naturale mantiene solo ciò che porta ad un vantaggio nell'ambiente in cui ci troviamo magari io sono una di queste strade. Detto questo che opinione avete sul modo che ho trovato per avere una stimolazione del sistema dopaminergico e la conseguente mia felicità?
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
>>Detto questo che opinione avete sul modo che ho trovato per avere una stimolazione del sistema dopaminergico e la conseguente mia felicità?

Gentile utente, perchè sente l'esigenza di chiederlo a degli psicologi? Se sta bene ed è felice, che opinione si aspetta da noi?

A me sembra che lei abbia trovato una soluzione "di testa" al fatto che per lei le relazioni sono un problema. Perchè non dovrebbe farlo?

Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2012 al 2019
Ex utente
Grazie per l'interesse, siccome il mio è un comportamento che si discosta molto dalla maggior parte delle persone, mi chiedevo se vi sembrasse, grazie alla vostra esperienza, di notate qualche problema psicologico perché anche se per me la soluzione è quella giusta e più appagante questo non vuol dire che sia frutto di una mente "sana". Non so se mi sono spiegato, come dire al medico io faccio questo e questo perché mi piace ma può far male alla salute?
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Se ho ben compreso, si tratta di chiedere a noi psicologi se quello che fa, che la appaga, la fa star bene, la soddisfa, sia o meno "sano".

Personalmente, l'unico criterio di "sanità" che adotto è quello secondo cui una certa classe di comportamenti procura disagio, sofferenza o danni alla persona che li emette o agli altri.

Lei prova disagio? Altre persone lo provano in seguito alle sue scelte? Lei soffre della mancanza di una vita di relazione più "normale" (nel senso "statistico" da lei indicato)?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2019
Ex utente
Io non provo disagio, altre persone non provano disagio (ma penso che molti non approverebbero la mia scelta però questo a me non interessa).
Io non sento la mancanza di una relazione e non ho nessun senso di colpa o rimpianto.
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Allora buona vita, in qualsiasi modo lei scelga di viverla!

Mi permetto solo una precisazione: non è compito dello psicologo stabilire se il suo comportamento è "normale". Io, ad esempio, non mi sognerei mai di chiedere a qualcun altro se il mio comportamento è "normale", tanto più se lo scelgo con cognizione di causa.

Non mi è ancora chiaro perchè invece lei, che non prova nè provoca disagio, che non si interessa del parere degli altri, che non sente la mancanza di una relazione nè sensi di colpa o rimpianti, chieda pareri sulle sue scelte.

A lei non sembra di avvertire una contraddizione tra "penso che molti non approverebbero la mia scelta però questo a me non interessa" e "che opinione avete sul modo che ho trovato per avere una stimolazione del sistema dopaminergico e la conseguente mia felicità?"

Perchè chiedere un'opinione ad altri se non ci interessa?

Cordiali saluti
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dopo
Attivo dal 2012 al 2019
Ex utente
Grazie ha fatto bene a farmelo notare, non ho specificato bene, nei molti io non includo gli psicologi o psichiatri perchè so che loro sanno molto più di me su questo argomento e mi affido a quello che loro dicono, diversamente da quanto può fare una persona diversa che non ha fatto questo tipo di studi.
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Grazie per la precisazione, ora mi è più chiaro. Ma c'è un punto che ancora non comprendo: secondo lei, che cosa nel suo comportamento potrebbe destare qualche perplessità in uno psicologo o uno psichiatra?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2019
Ex utente
Forse il fatto che io non seguo il tipico comprtamento "normale", io sono sempre stato un pò diverso dalla maggior parte dei mei amici: non bevo nè alcol nè caffè, non fumo, mi piacciono sport che a molte persone non seguono, mi piacciono materie scientifiche che non piacciono a molti ecc. Poi spesso mi dicono: dovresti farti una ragazza come tutti gli altri e cose del genere, però se le mie scelte sono diverse e non arrecano danni nè a me nè ad altri posso continuare a seguirle, è corretto?
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Messa in questi termini, è come se lei mettesse sullo stesso piano i gusti e le preferenze in campo di bevande, sport, interessi e la vita di relazione, sentimentale e sessuale.

Allora mi risulta chiaro perchè lei chieda un parere: è come se dicesse "non bevo alcol nè caffè, è anormale?".

Ho capito bene?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2019
Ex utente
Si ha capito bene, siccome differisco sotto tanti aspetti da molte persone mi chiedevo se tutto questo più quello che ho spiegato sopra potessero essere indicatori di qualcosa che non va.
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Se la pone sul piano "mi piacciono cose diverse dagli altri, ma non mi faccio del male e non lo faccio a nessuno", la mia risposta è "buona vita!".

Se lei ipotizza di poter avere un disagio, senza che ne sia pienamente consapevole, allora forse qualche approfondimento potrebbe essere utile.

Ad esempio, lei potrebbe avere poca dimestichezza con le sue emozioni, e considerare le cose della vita alla stregua di "problemi logici", da risolvere mediante "algoritmi".

Oppure potrebbe essere umanamente fragile, e magari aver difficoltà nell'accettare a sè stesso che ha paura di soffrire di nuovo, come le due volte in cui la sua fiducia ed il suo amore sono stati traditi.

Ma queste sono ipotesi "astratte", che potrebbero applicarsi a chi soffra di un disagio.

Lei che ne pensa?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2019
Ex utente
"lei potrebbe avere poca dimestichezza con le sue emozioni, e considerare le cose della vita alla stregua di "problemi logici", da risolvere mediante "algoritmi"."

Penso che questo sia ciò che meglio mi rappresenti ma non lo sento come un disagio.
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
Se non interferisce con la sua vita, se lei "se la gode" appieno, se sente che sta coltivando la sua esistenza per come vorrebbe che fosse, allora non c'è nessun modo e nessun motivo per chiederle di cambiare.

Se lei dovesse sentire l'isolamento affettivo dagli altri come un problema, o se gli altri dovessero farle notare che è un problema, allora potrà prendere in considerazione il faticoso lavoro di provare a cambiare qualcosa. Ma fino ad allora, perchè farlo? C>Pb, dove C= costi; Pb= Percezione dei benefici.

O sbaglio?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2019
Ex utente
No non sbaglia, farò come dice, se le mie scelte dovessero diventare un problema chiederò aiuto altrimenti continuerò così.
Grazie per i suoi preziosi consigli mi sono stato molto utili.
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Attivo dal 2010 al 2016
Psicologo, Psicoterapeuta
La saluto con due link a due canzoni che mi sono molto care. Spero possano trasmettere a lei qualcuna delle emozioni che trasmettono a me.

http://www.youtube.com/watch?v=ijZRCIrTgQc

http://www.youtube.com/watch?v=iUiTQvT0W_0

Cordiali saluti