Non mi capisco più...o forse non mi sono mai capito!

Egregi dottori,
vi scrivo per esporvi quelli che sono i miei pensieri negli ultimi tempi. Sono un ragazzo di 26 anni, e penso di aver avuto tante fortune nella vita. Mi ritengo fortunato per essere sano, per avere due genitori splendidi che, nonostante le mille difficoltà, non mi hanno mai fatto mancare niente, e una famiglia solida su cui poter contare sempre. Ultimamente mi rintengo meno fortunato, o meglio, è il caso di dirlo, colpevole per come sono fatto.

E' da un pò che mi sento totalmente "inutile", come se non fossi nè carne nè pesce, come se di me importasse solo ai miei, e tante volte mi sento in difetto anche con loro. Sono uno studente universitario in Chimica e Tecnologie Farmaceutiche e da qualche anno ho scoperto che non mi aggrada per niente. Troppo tardi però per rinunciare, non mi mancano moltissimi esami ma nello stesso tempo non riesco a concludere, mi blocco come se fossi all'inizio e nel frattempo è grande il malumore sia perchè sto deludendo i miei sia perchè vedo ragazzi che hanno iniziato con me laurearsi e andare avanti. Purtroppo è da un pò che manco di determinazione e non riesco a fare di più, e la paura per il mio futuro comincia a subentrare. Fortunatamente però non sono uno che se ne sta con le mani in mano e cerco di sopperire a questa mia mancanza facendo dei lavoretti qua e là(niente di particolarmente redditizio) per aiutare i miei a mantenermi a questi miei eterni studi.

Altro motivo di infelicità e insoddisfazione è il campo sentimentale e sociale, Da quando ho avuto una delusione amorosa(più di un anno fa) non riesco più a trovare una ragazza che mi piace davvero, che mi fa battere il cuore, e nello stesso tempo sento di non piacere più a nessuna. Pur non essendo un brutto ragazzo non ho mai avuto un fascino particolare con le ragazze, ma ora sento che il mio fascino è sotto zero. Non mi va più di uscire, le uniche volte che lo faccio è per andare a lavoro o, quando devo, andare all'università. Forse perchè sento di non avere nessun vero e proprio gruppo di amici.

Quando sono tra la gente, soprattutto a lavoro, ovviamente maschero tutto e cerco di apparire sempre allegro e felice. Ma quando mi chiudo in me stesso ho un senso di insoddisfazione che mi opprime. Spesso mi rimprovero anche, perchè penso a chi nella vita è stato più sfortunato di me e nonostante ciò va avanti con grinta. Nonostante questi pensieri, non riesco in nessun modo a dare un pò di positività alla mia vita e un pò di determinazione in più. Spero che mi potete dare qualche consiglio.

Distinti saluti e grazie!
[#1]
Dr. Armando De Vincentiis Psicologo, Psicoterapeuta 7.2k 220 123
gentile ragazzo ad un certo punto della propria vita ci si interroga su qualcosa e, spesso, è proprio questa azione che determina la trappola esistenziale. Mi piace quello che faccio? cosa ho fatto? Perchè? per come? Perdendo quell'equilibrio mantenuto fino a quando tali domande non sono scaturite. A volte il vero problema non sta nelle risposte che ci diamo ma nelle domande sbagliate scaturite da premesse sbagliate.
Se vuole mettere in discussione qualcosa non è la sua vita ma il modo in cui si pone le domande sulla sua vita. A volte , per questo, può servire l'aiuto di un terapeuta.
saluti

Dr. Armando De Vincentiis
Psicologo-Psicoterapeuta
www.psicoterapiataranto.it
https://www.facebook.com/groups/316311005059257/?ref=bookmarks

[#2]
dopo
Utente
Utente
Grazie per la tempestiva risposta!