Malessere dei figli post separazione

Mi sono separato da poco più di un anno n seguito alla decisione della mia ex moglie di continuare la propria vita con un altro uomo. Da quel momento ha iniziato a darmi battaglia per l'affido delle bimbe (4 e 8 anni), non solo per via giudiziale ma anche cercando di plagiare le bimbe parlando sempre male di me (babbo è brutto e cattivo ecc..). Davanti a loro la ex moglie e il suo compagno mi hanno anche picchiato.Le bimbe soffrono in maniera evidente. Usano una violenza nei miei confronti progressivamente maggiore, minacciano i miei amici; insomma è una situazione grave. Purtroppo, nonostante le finte buone intenzioni iniziali, non c'è dialogo tra di noi salvo qualche sms talora offensivo.Personalmente cerco di dare il massimo amore e serenità ma a volte le vedo in difficoltà. Ultimamente la piccola, nonostante il mio costante amore, mi chiede sempre più spesso di andare con la mamma. Non so se questo derivi dall'amore vero o dal fatto che veda la madre, vista la sua prepotenza, la figura più forte. La grande è più silenziosa ed esprime meno. Da un po di tempo ho una compagna, non convivente, con la quale le bimbe si trovano, apparentemente, benissimo. La mia compagna ha chiesto a Teresa di disegnarle una famiglia di gatti che la bimba ha così rappresentato da destra a sn con i personaggi in piedi: l'enorme corpo di un gatto senza né collo né testa (a detta sua perchè non entrava nel foglio), rapopresentante la mamma, che nella mano dx tiene un cesto di fiori (i fiori sono l'unico elemento colorato). Al centro ci sono lei e la figlia della mia compagna e sull'estrema sn un piccolo gatto rappresentante un suo amico di scuola. La sorella sta scivolando su una sorta di scivolo attaccato al polso dx della figura rappresentante la madre (gelosia per la sorella piccola?). L'assenza del padre è stata motivata che era a fare una passeggiata. Mi chiedo cosa cerchi di dire con questo disegno. E perchè la piccola cerca spesso la madre? Grazie dell'attenzione
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Dr. Daniela Benedetto Psicologo, Psicoterapeuta 204 5 12
La situazione è obiettivamente difficile. Siamo di fronte, per lo meno a fronte del suo racconto, ad una sindrome di alienazione parentele (PAS) purtroppo molto comune in casi di separazione.
La piccola cerca di più la madre perchè lo sente l'elemento di riferimento più forte che sente anche più determinato e aggressivo. Difende e si schiera dalla sua parte perchè forse si sente impaurita, come forma difensiva per evitare il peggio. In parte è anche condizionata dalle cose che da lei (dalla mamma) le vengono dette contro la figura paterna.
Il disegno dovremmo poterlo osservare direttamente e soprattutto inserirlo in una osservazione della piccola per poter interpretare adeguatamente il tratto e altro.

Dr.ssa Daniela Benedetto
Psicologa e Psicoterapeuta EMDR Roma
tel. 3396306112 www.danielabenedetto.it
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
la situazione appare alquanto delicata, per il modo in cui la separazione si è svolta, per la battaglia in corso per l'affido delle bimbe, per la presenza di figure terze, il compagno della sua ex consorte e la sua compagna che, pur essendo una figura con la quale si rapportano "apparentemente benissimo", non può per loro essere sostitutiva della madre biologica.

Quando ci sono figli bisognerebbe riuscire a tenere ben distinte le questioni di coppia da quelle genitoriali, ma purtroppo è spesso difficilissimo proprio per le difficoltà insite nel rapporto di coppia stesso che hanno condotto alla separazione e a quelle che ad essa conseguono, che vedono spesso i figli "triangolati" da un genitore - o da entrambi - e "messi in mezzo" a rabbie, rancori, problemi mai risolti.
Le "guerre di coppia" ricadono frequentemente sul benessere dei figli.

In ogni caso è fondamentale trovare un modo per evitare ai figli ulteriori traumi oltre a quelli spesso pregressi alla separazione e ad essa poi connessi.

Data la situazione che lei stesso definisce grave e la sofferenza delle bimbe "evidente", le suggerisco di rivolgersi in prima persona a un terapeuta familiare (sistemico-relazionale) per fare fronte a queste difficoltà, trovare un modo per riuscire a salvaguardare le sue bimbe da ulteriori sofferenze e aiutarle ad affrontare questo momento doloroso della loro vita.
Utile anche per lei e per quanto sta accadendo con la sua ex consorte, una questione da affrontare per evitare ulteriori drammatiche escalation.

Cordialmente




Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Daniela Benedetto Psicologo, Psicoterapeuta 204 5 12
Concordo con la collega. Sarebbe efficacissimo in questa situazione una mediazione familiare. E' un intervento rivolto alle coppie separate o già divorziate al fine di favorire l'accordo su tematiche che continuano a dover gestire in comune anche dopo la separazione. In questo caso la "genitorialità" Si smette infatti di essere coppia coniugale ma la genitorialità si mantiene e dovrebbe essere quanto più avulsa da ogni qualsiasi interferenza legata a vecchi rancori o rivalse ancora attive o che si riattivano attraverso i bambini.
Questo sarebbe l'intervento più adatto. Ma di fatto non sempre c'è la disponibilità in tal senso da parte dell'altro partner. Il coinvolgimento dei figli, poi, in ogni caso, comporterebbe il beneplacito anche della signora e quindi potrebbe non essere fattibile. Tenga conto che la non disponibilità della signora sia per la mediazione che per il sostegno ai figli non giocherebbe a favore della valutazione di un giudice in sede giudiziale. A fronte di tutto ciò sarebbe utile comunque per lei rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta per essere supportato nella gestione delle dinamiche che di volta in volta si presentano.

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Dr. Willy Murgolo Psicologo, Psicoterapeuta 173 13
Caro Mr. preoccupato,

le segnalo solo alcune riflessioni per aiutarla a rendersi conto di quale sia la reale portata del clima negativo che si è venuto a creare nella sua famiglia e le cui conseguenze potrebbero andare ben oltre a ciò che si potrebbe ipotizzare. Tutti i componenti coinvolti in questa relazione che definirei drammatica mostreranno assai presto comportamenti in linea con la situazione. Una situazione che con il passare del tempo sarà destinata, se non si interviene in tempo, a ripercussioni anche di un certo spessore, nella vita di tutti i componenti di questa storia.

Ma, mentre gli adulti, la cui personalità appare organizzata in prevalenza di comunicazioni aggressive, riusciranno in qualche modo a non soccombere eccessivamente per quanto riguarda la salute mentale, le sue figlie che evidentemente ben prima della separazione si son trovate nel ruolo di capro espiatorio, si troveranno, data la modesta capacità difensiva, a sperimentare, questione che già mi pare sia stata sollevata, quel meccanismo difensivo che conosciamo come "identificazione con l'aggressore" dalle conseguenze immaginabili.

Vorrei solo segnalarle che quanto sopra riferito appare ben poca cosa paragonatò ad un'altra questione la cui portata non raramente potrà dare il via ad una serie di mutamenti in diretta conseguenza di quelle particolari esperienze, parlo sempre delle sue figlie, che portano il nome di "lacerazione, scissione, " della personalità, foriere di trasformazioni future dissociate, in alternativa a tutto ciò che invece dovrebbe concorrere alla formazione di una personalità equilibrata e di buona salute mentale. Vedo che ha capito bene.

Inoltre, tanto per tenerla su di morale, non pare che il pianeta <<Giustizia>> sia sempre attento nell'evitare che non pochi padri di famiglia non trovino altro che andare a dormire sotto i ponti. E non é un eufemismo.


Cordialità. Willy Murgolo

Dr. Willy Murgolo
Psicologo-Psicoterapeuta
Ipnosi Clinica-Sessuologia

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
gentile Genitore,
ogni separazione, anche se gestita con civiltà e buon senso, è sempre destabilizzante e destruenta per i figli , lasciando spesso dubbi, sofferenza all’interno della vita psichica e relazionale dei bambini ed assenza di punti di riferimento, almeno in una prima fase.
Non esiste una “preparazione alla separazione”, i coniugi , mettono in discussione tutto, spesso senza tregua, rivisitando all’insegna del dolore e della rabbia loro stessi, il legame, il loro passato e, soprattutto la "genitorialità", che diviene il campo di battaglia per legali, mantenimenti e manipolazioni affettive.
Un punto veramente im portante è la differenza tra "genitorialità" e "coniugalita'", la prima non può essere messa in discussione, la seconda sicuramente si !
Le dinamiche psichiche che muovono le fila di una separazione, vengono amplificate da acredine, comportamenti scarsamente adattivi e, spesso manipolativi( come nel suo caso, passando addirittura dall'aggressione fisica).
La separazione, come evento psichico e non legale, viene paragonato ad una “condizione di lutto”, con l’aggravante che dal coniuge vivente non ci si può separare mai del tutto, in special modo quando ci sono figli in comune.
Il “divorzio psichico” è un processo emotivo che necessita di tempi lunghi e di un passaggio obbligato attraverso parecchie fasi, intrapsichiche e relazionali.
se entrambi i genitori remeranno a favore, verso lo stesso obiettivo e stessa traiettoria (la genitorialità), senza svalutare l’altro, screditarlo, danneggiarlo, ma custodendo con e per il figlio, un’immagine di “genitore buono”, in modo che il bambino possa introiettarla, custodirla ed adoperarla in seguito.

Spero di averle offerto gli elementi che le necessitano per questa difficile fase della vita, ma nel caso le problematiche dovessero perseguire, favi seguire da uno specialista, soprattutto per il bene delle bambine, non è da escludere .
V.Randone

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it