Incertezza e paura di deludere

Buon giorno, finito le scuole superiori mi iscrissi all'università non per passione dell'indrizzo scelto ma per esclusione tra ciò che mi poteva più o meno piacere. Ora sono trascorsi quattro anni e non riesco più a continuare in questo modo, ciò che studio non mi piace e lo faccio con molta difficoltà (pur piacendomi studiare in generale). Se un mio conoscente mi raccontasse una cosa simile, con semplicità gli direi di cambire indirizzo o lasciare gli studi per un periodo di tempo. Tuttavia sorge qui il mio problema, pur non vedendo un futuro per me, non voglio sentirmi un fallimento, una delusione per chi mi ha sostenuta moralmente ed economicamente e per me stessa; spesso penso di aver sprecato anni della mia vita ma non riesco comunque ad immaginarmi una scelta diversa, delle alternative (universitarie e lavorative); forse perché non ho mai trovato nulla che mi appassionasse veramente. Quindi ora mi trovo indietro con lo studio, senza alcuna meta da raggiungere e con il pensiero costante "chi me lo ha fatto fare". La famiglia appoggerebbe ogni mia decisione...forse se qualcuno mi dicesse cosa fare sarebbe tutto più semplice, ma lo so che ciò non è possibile, ormai sono un'adulta e devo prendere le mie scelte da sola ma non riesco a uscire da questo tunnel d'incertezza e delusione, non riesco a guardare al futuro.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
"Se un mio conoscente mi raccontasse una cosa simile, con semplicità gli direi di cambire indirizzo o lasciare gli studi per un periodo di tempo..."

Gentile Utente,

Lei non riesce a farlo perchè le Sue convinzioni a riguardo glielo impediscono ( cioè lo considera un fallimento). Forse vale la pena soffermarsi su questa idea di fallimento e sul fatto che considera gli anni trascorsi all'università come "buttati via" o sprecati.

Se c'è lo psicologo nella Sua facoltà potrebbe fare qualche colloquio per essere aiutata a definire meglio la domanda e che cosa vuole fare in futuro, quali sono le sue aspirazioni, in modo che nessuno Le dirà che cosa fare, ma la Sua scelta sarà questa volta consapevole (magari anche la scelta stessa di terminare questo percorso di studi).

Che ne pensa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Attivo dal 2012 al 2018
Ex utente
Penso che sicuramente sarà difficile parlarne con qualcuno, mi perdoni non intendo considerarla come "nessuno" ma un faccia a faccia su un argomento che considero una sconfitta, mi sembra molto complicato. Ho trovato il coraggio di parlarne in famiglia dopo tre anni e me ne vergogno profondamente.
Comunque sono sicura che il suo consiglio sia la via giusta da seguire, devo solo trovare il coraggio ad espormi.
La ringrazio per avermi ascoltato.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Il punto è proprio la Sua convinzione: rendersi conto che un certo percorso di studi non piace per Lei è una sconfitta. E, sempre secondo Lei, di questo, ci si deve vergognare...

Forse Lei ha un tipo di pensiero un po' rigido su alcuni aspetti. Se così fosse, un Collega di persona potrebbe certamente aiutarLa.

Ad ogni modo ha sperimentato che in famiglia viene appoggiata. Questo che effetto le fa?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2018
Ex utente
Mi fa crollare, quando raccontai tutto ebbi una crisi di pianto che durò ore, ripensandoci mi sento ancora male. Non capisco perchè non comprendano il mio punto di vista, ossia quello del fallimento. Rileggendo quello che scrivo capisco che il problema è il significato che do alla scelta sbagliata degli studi...forse perché non ho mai fatto uno sbaglio così impostante, sinceramente non lo so.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
I significati che una persona attribuisce agli eventi sono tutti legittimi e in un certo senso spingono a compiere determinate scelte.

Le faccio un esempio. Se una coppia in crisi dicesse che la separazione potrebbe rappresentare solo un fallimento (in accordo con le convinzioni, le credenze, ecc...) è chiaro che sarebbe opportuno riflettere a lungo prima di pensare alla separazione e aiutare quella coppia a separarsi.

Anche nel Suo caso vale la pena fare un bilancio tra costi e benefici di una determinata scelta alla luce delle Sue personalissime convinzioni: non è un dato da poco il fatto che Lei stia considerando un fallimento la scelta dell'università.

Tuttavia fare degli errori è qualcosa che prima o poi capita a tutti di fare e che impariamo anche a perdonarci, a superare, ad evitare in futuro, ecc... In tal senso è il Suo atteggiamento verso la consapevolezza acquisita ora che pare altrettanto rigido. Non esistono persone che non sbagliano o che non abbiano fatto errori così importanti. Forse per questo si sente poco compresa dai Suoi cari, che hanno anche maggior esperienza in queste faccende. Non crede?
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dopo
Attivo dal 2012 al 2018
Ex utente
Si sicuramente non ho abbastanza esperienza per valutare esattamente la gravità del mio errore, infatti la mia famiglia si stupì che ritenessi un fallimento quanto successo. Però credo che non diano abbastanza importanza a ciò che sta succedendo non si è più ripreso il discorso; solo una volta iniziai a parlarne ma non sapendo che fare o dire mi ritirarai dalla discussione.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Provi a parlarne con uno psicologo della facoltà, se presente, in modo da avere le idee più chiare e anche a dare il giusto peso agli eventi e alle Sue scelte.

Se poi Le fa piacere, mi aggiorni.

Buon pomeriggio,
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dopo
Attivo dal 2012 al 2018
Ex utente
La ringrazio per l'attenzione e le parole rivoltemi.
Ho controllato ed effettivamente c'è.
Buona giornata.
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dopo
Attivo dal 2012 al 2018
Ex utente
Eccomi di nuovo a cercare, se possibile, consigli da esperti.
Ho deciso di espormi definitivamente dichiarando di volermi ritirare dagli studi.
La notizia non è stata accolta con serenità ma non ho potuto fare altrimenti, non ce la faccio più ad andare avanti così e ritengo che un sacrificio del genere sia solo nocivo per me. Devo essere sincera, la sensazione di fallimento è diminuita rispetto a prima, anche se so di aver protratto questo sbaglio per troppi anni ora mi sento più serena. Mettere la parola fine a questo corso è stato liberatorio.
Ora però mi ritrovo con un altro problema, forse maggiore dell'altro perché me lo porto avanti dalla fine delle scuole superiori, non so cosa voglio fare della mia vita.
A me piace studiare quindi vorrei continuare a farlo, i miei spingono per questa strada (ma anche se non lo facessero vorrei proseguire in ogni caso gli studi), ma non so minimamente quale ambito possa piacermi.
Non riesco a proiettarmi nel futuro e immaginarmi impegnata in una professione. Penso e ripenso ai moltissimi lavori esistenti, ai corsi di studio (approfondendo i programmi, leggendo forum..) ma niente, ho il vuoto totale.
Questo mi successe anche quando decisi di iscrivermi per la prima volta e andai per esclusione.
E' una domanda impossibile ma la pongo lo stesso: cosa posso fare per schiarirmi le idee?
Ho fatto anche una lista di ciò che mi può interessare ma non c'è nulla che emerga dal mucchio, tanti possibili interessi ma nessuna passione.
Sono ancora più confusa di prima...potreste consigliarmi in qualche modo?