Insofferenza

salve, sono una ragazza di 26 anni, io scrivo perchè non riesco a capire il mio atteggiamento. sono sempre stata sfuggente e riservata in casa, come se non mi fidassi di niente e di nessuno e per il timore che in realtà i miei genitori non agiscano a mia difesa e nei miei interessi, ma al contrario ho la convinzione che gioiscano quando la mia vita va male.
a casa sono nervosa, irrequieta, provo una rabbia nei confronti di mia madre e vorrei urlarle e dirle che non la sopporto che non la soffro; a casa divento taciturna, sfuggo gli sguardi non voglio che nessuno mi faccia domande sul mio lavoro, su quello che faccio.
divento odiosa, mi rendo conto di essere insopportabile, acida, cinica, anche nei confronti di mio nipote di 2 anni, sicuramente gli sembrerà di avere una zia antipatica e cattiva. In tutto questo atteggiamento l'unica persona che ci rimette in realtà sono io, che mi allontano da tutti e li tengo lontani mostrandomi una belva. Perchè mi comporto così? in realtà vorrei solo un po' di affetto e vorrei una famiglia come quelle dei film, vorrei dialogo e calore. invece mi comporto per ottenere l'esatto opposto, sto scatenando una guerra psicologica dentro la mia testa un po' come don chishotte e i mulini a vento. A volte penso che fuori da questa casa la mia vita sarebbe più serena, libera dallo stress. Non riesco a vivere bene così, cosa posso fare? perchè mi comporto così?
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
La sua lettera sembra tutta imperniata sullo scontento e sull'infelicita'.
Il suo sentimento sembra essere reattivo.
Ci chiede perche' si comporti cosi. Penso che lei sia la persona piu' in grado di dirlo.
Dovvrebbe dirci lei come e' la sua famiglioa vista dal suo punto di vista.
E' a "questa famiglia" , a come lei la viva che lei si ribella.
In un secondo momento questa ribellione assume un costo per lei.
Ma non e' su questo livello che deve agire.
Puo' partire da esso e risalire, ma deve elaborare il suo scontento.
Ci faccia sapere

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente, Lei ci chiede "Perchè mi comporto così?"

Da una parte la risposta già l'ha scritta: "...sono sempre stata sfuggente e riservata in casa, come se non mi fidassi di niente e di nessuno e per il timore che in realtà i miei genitori non agiscano a mia difesa e nei miei interessi, ma al contrario ho la convinzione che gioiscano quando la mia vita va male..."
Se non si fida delle persone che Le stanno accanto ma, al contrario, è pure convinta che queste persone siano contro di Lei, non credo che possa venirle facile non essere arrabbiata. Però mi domando da dove viene questa idea, cioè che i Suoi parenti ce l'abbiano con Lei.

E' anche vero che in queste condizioni, vengono attuate dinamiche tali da compromettere sempre più il rapporto e inquinare le finalità: "... in realtà vorrei solo un po' di affetto e vorrei una famiglia come quelle dei film, vorrei dialogo e calore...", soltanto che Lei lo domanda nel modo sbagliato.

C'è qualcosa che La infastidisce a casa? Ha notato che questo Suo atteggiamento è più frequente in determinate occasioni?

L'idea di uscire e costruirsi una vita indipendente dai Suoi non è male, ma potrebbe non garantirLe la modificazione di questo Suo atteggiamento. Magari un colloquio psicologico per comprendere meglio la situazione potrà giovarLe prima di prendere qualunque decisione importante.

Un cordiale saluto,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica