Mi sento un fallito

L'ultimo anno per me è stato micidiale: nel febbraio del 2012 ho dato i miei primi esami universitari e non sono riuscito a passarne neanche uno, pur impegnandomi al massimo. Non mi sono comunque arreso, e ho riprovato nella sessione estiva, impegnandomi sempre al massimo, pur avendo ormai scelto di cambiare facoltà, ma volevo avere una minima soddisfazione personale, ma non ho ottenuto comunque nessun risultato positivo.

Ora, in questa nuova facoltà mi sono trovato subito benissimo a livello di compagni di corso e di professori (cosa che non era accaduta lo scorso anno), ma, nuovamente, mi ritrovo nella stessa identica situazione dello scorso anno per quanto riguarda i risultati. È praticamente da fine dicembre che studio per un esame ed ero sicuro di averlo passato anche con un buon voto, eppure l'altro giorno, alla pubblicazione dei risultati, sono risultato insufficiente in tutti i punti dell'esame, cosa accaduta a 4-5 persone su oltre 120 che hanno consegnato il foglio. Ora non so cosa pensare, mi sento, appunto un fallito un buono a nulla.
Soprattutto perché fin dall'infanzia se c'è un campo in cui andavo bene era lo studio, anche con ottimi risultati. Da un anno a questa parte no, non concludo nulla o, comunque, non lo dimostrano i risultati. Inoltre non vedo una via d'uscita, non ho un'altra via da seguire se non lo studio, che non sta funzionando, benché io stia facendo ciò che mi piace. Mi sento un peso per i miei genitori, una spesa inutile da oltre un anno e, cercando di riprendere la materia in cui sono stato bocciato, la minima insicurezza mi affossa.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

il cambiamento dalle superiori all'università è certamente un cambiamento importante.
Secondo te il problema in che cosa consiste?
Dici che ti piace ciò che studi e questa è un'ottima notizia.
Ma fai fatica a comprendere?
Impieghi molto tempo a memorizzare?
Hai provato a studiare con qualcuno?

I tuoi genitori come si esprimono a riguardo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta.

La comprensione e la memorizzazione non mi risultano faticose per la maggior parte degli argomenti, in genere ci impiego poco, soprattutto per le parti testuali, in quelle di studio a memoria faccio invece più fatica. Purtroppo non posso studiare con nessuno dal momento che quasi tutti i miei compagni di corso (o comunque quelli con cui ho legato maggiormente) abitano fuori sede e ovviamente durante le sessioni d'esame vengono in città solo per gli esami.

I miei genitori sono molto comprensivi, non si sono mai lamentati, soprattutto l'altro giorno sono stati molto di conforto. Da un lato questo mi aiuta perché non mi danno ulteriori pressioni, ma dall'altro mi distrugge perché non riesco a ricambiare in alcun modo il loro aiuto e il loro supporto.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, che facoltà frequenta ora , quale facoltà ha lasciato ? Quale liceo ha frequentato, con che voti è uscito alla maturità ? mi domando se si può pensare ad una difficoltà nello studiare, diciamo .. liberi.. cioè fuori dal controllo che verifiche,interrogazioni, in tutti i licei sono pur presenti. Che cosa studia a memoria ?
Cioè questi insuccessi, che possono anche essere ricondotti ad un cambio di passo,potrebbero essere attribuiti alla provenienza da un liceo troppo lontano dalle attuali materie di studio ?con questa laurea cosa si proporrebbe di fare ?
Da qui, non conoscendola non si possono ipotizzare problemi di ansia, di scarsa autostima , di solitudine ( studiare da soli è molto più difficile),che spesso sono alle spalle di insuccessi di questo tipo..
Se crede ci faccia sapere..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Utente
Utente
Buongiorno, grazie anche a lei per la risposta.

Sono uscito dal liceo classico con 80, l'anno scorso ho frequentato Ingegneria,ora frequento Medicina (il test d'ingresso l'ho provato solo quest'anno). Le materie di studio non mi sembrano lontane da quello che ho studiato nei 5 anni (sono sempre stato più ferrato nelle materie umanistiche) nella maggior parte dei casi. O comunque non mi sembra di essere svantaggiato rispetto ai miei compagni di corso che provengono da uno scientifico o da altro. Le parti che studio a memoria sono quelle che specificatamente ha indicato il professore, ma nello studio a memoria devo per forza trovare una logica dietro altrimenti non mi entra in testa. Nomi a parte (anche se qui il greco fatto al liceo mi è più che utile), non riesco quasi mai ad inparare una cosa "perché è così".
Attualmente non so ancora bene cosa fare successivamente, se dedicarmi alla ricerca o ad un'altra specialistica.
L'ansia e la scarsa autostima mi accompagnano molto spesso, ma entrambe svaniscono davanti al foglio dell'esame, quando anzi sono tranquillo e molto sicuro di me. La solitudine non so, ogni tanto la sento ogni tanto no, non è una costante.
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