Aggressività distruttiva

Buongiorno,
vi scrivo per chiedere dei suggerimenti per aiutarmi a gestire l'aggressività distruttiva "sorda".
Sono una ragazza normale, lavoratice (ora disoccupata da poco ma abbastanza fiduciosa) e vivo una relazione molto profonda da oltre 4 anni.
La ragione per la quale sono riuscita a mettermi in discussione e a desiderare di vincere certi meccanismi di percezione del rifiuto, aggrssività, limitatezza e paura (ect.. ect..), è stata la crisi (in fase di potenziale recupero) nel rapporto di coppia col mio fidanzato, a causa mia e delle suddette.
Ho 29 anni ed ho un vissuto molto strano e particolare. Sin dall'asilo ho alimentato un'atteggiamento introverso e isolato a volte aggressivo. Ho subito in adolescenza degli abusi sia di natura sessuale che fisica, che psicologica. I primi abusi da parte del padre, quelli fisici da parte dei fratelli maschi, quelli psicologici da mia madre che ha tutt'ora problemi di mania di persecuzione e elevati stadi fantasiosi nei quali trova sempre una folle ed irrealissima congettura malefica contro di lei, con relativo disprezzo verso i figli, il marito e tutti.
I miei problemi sono moltplici, dalla paura del rifiuto, alla stategia di difesa aggressiva e "sorda", alla scarsa autostima, all'incapacità di ascolatare me e gli altri.. e penso altri ancora :)
Al momento non voglio entrare in terapia, ma se potete, vi chiedo di darmi alcuni consigli per imparare a gestire l'aggrssività e iniziare a muovermi partendo da qualcosa, all'interno di un processo costruttivo e guaritivo..
Vi ringrazio per l'attenzione.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
dalla scheda risulta un account maschile.
Per questioni sue di privacy prima di risponderle potrebbe chiarire a chi si riferisce questo account?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr. Antonio Vita Psicologo, Psicoterapeuta 707 23 51


Gentile Utente:

Ha ragione la d.ssa Rinella. Lei risulta un soggetto di sesso M, di anni 30 e di notevole massa corporea.

E' così?

[#3]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Egr.gi Dottori Rinella e Vita,

avete perfettamente ragione! Non avevo pensato all'iscrizione, mi ero iscritta non tanto tempo fa per richiedere un consulto su un problema alla laringe del mio fidanzato e quindi mi ero registrata inserendo le sue caratteristiche e l'avevo rimosso!.. ho pensato ora di utilizzarlo per me.. scusate..
Io comunque sono una donna di 29 anni in salute, alta e magra.. spero sia sufficiente! a disposizione per ulteriori chiarimenti! grazie..
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara Utente,

potrebbe definire meglio cosa intende quando parla di aggressività distruttiva "sorda"? In cosa si concretizza, nei comportamenti, questo suo aspetto?

Parla di una sua presa di coscienza del problema a seguito di una crisi tra lei e il suo fidanzato; ci può dire qualcosa in più?

Il disagio che ci racconta sembra complesso ed articolato ed affonda, probabilmente, le sue radici nelle sue esperienze infantili ed adolescenziali cui lei si riferisce. Come mai, quindi, al momento rifiuta a priori la possibilità di una psicoterapia?

Un caro saluto

Dr. Roberto Callina - Psicologo Psicoterapeuta Sessuologo
Specialista in psicoterapia dinamica - Milano
www.robertocallina.com

[#5]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Egr. Dott. Callina,

effettivamente mi sono subito resa conto di aver omesso i dettagli del mio comportamento, innanzittutto ho sempre (sin dall'asilo) sentito di essere diversa, impossibilitata ad aprirmi, a raccontare le assurde dimaniche di casa mia, poichè ho sempre temuto di essere presa in giro e di essere evitata e rifiutata, quindi ho maturato un forte isolamento per paura ed ho assimilato da mia madre un sistema difensivo orientato a provare un disgusto o un evitamento nei confronti di chiunque si avvicinasse. Con il mio fidanzato se c'è qualcosa che mi da fastidio o mi offende, non lo dico, ma mostro la mia arrabbiatura con silenzi e sguardi taglienti, perchè penso di non poter essere presa in considerazione ed invece di dirgli cosa mi ha dato fastidio in modo serio ma sereno, attuo un meccanismo per cui tiro fuori malesseri o suoi errori del passato, convincendomi che a lui non importa nulla di me, per poi rovesciargli addosso tutte le accuse che possono venirmi in mente, senza considerare invece tutti quegli aspetti positivi (e sono tanti) che invece basterebbero a tranquillizzarmi sulla sua buona fede. Una volta siamo partiti per una piccola vacanza con degli amici, ed io mi sono offesa per il comportamento di una coppia, ed ho passato tutto il giorno, isolata dal gruppo, in fondo senza proferire parola e con il mio fidanzato che ha passato tutto il giorno dietro di me per farmi capire che c'era, cosa che io non voluto ascoltare, oppure quando mi parla e mi dice cose per rassicurarmi io ho la capacità di rivoltarle per vedere invece qualcosa di brutto. In alcuni ambienti lavorativi mi è sembrato di essere rifiutata da una o più persone e quindi vivere le giornate a lavoro ascoltando e curando tali persone nell'intento di carpire frasi che io poi riferisco a rifiuti diretti contro la mia persona. Non accetto nessun elemento esterno che proviene dal mio fidanzato, criticandolo per questo, che sia la sua famiglia, il suo lavoro (o meglio, le persone con cui è in contatto). Mi sforzo e magari per un certo periodo ce la faccio, non senza ribollimenti interni, e ad un certo punto esplodo..
Ci sono comunque anche degli aspetti positivi, io amo tantissimo il mio fidanzato.

Per quel che riguarda la psicoterapia, mi rendo conto di avere dei problemi molto seri e gravi, ma spero, di non esserlo a tal punto, e di potercela fare, con qualche aiuto, anche da sola.. temo anche di concentrarmi troppo su me stessa e di rimanere ferma, senza andare subito al nocciolo della questione, ho urgenza di migliorare.. ed i tempi di una psicoterapia mi spaventano molto.. poi c'è anche il fattore economico che un pò incide..

La ringrazio molto :)
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Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Cara Utente,

<<ho sempre (sin dall'asilo) sentito di essere diversa, impossibilitata ad aprirmi, a raccontare le assurde dimaniche di casa mia, poichè ho sempre temuto di essere presa in giro e di essere evitata e rifiutata>>

Forse questo suo timore del rifiuto che, come scrive, ha origini remote è quello che oggi continua ad avere, più o meno consapevolmente, il sopravvento sulle sue dinamiche relazionali.

Temendo di essere rifiutata non riesce ad esprimere i suoi sentimenti, le sue emozioni, non riesce a dire le cose che vorrebbe dire; in questo modo continua ad immagazzinare il suo malessere che si sposta sul corpo per poi prendere una strada diversa, quella che lei definisce aggressività distruttiva.

In fondo, in estrema sintesi, l'aggressività non è altro che energia; energia che può essere indirizzata in modo funzionale e che, di norma, ci serve per raggiungere i nostri obiettivi.
Quando non viene incanalata in forme sociali accettabili rischia di divenire prorompente e distruggere ciò che trova sul suo cammino.

Credo che questo possa essere il meccanismo che lei descrive con le sue parole.

Che fare quindi?
Non credo possano servire consigli o direttive sugli stratagemmi da adottare in questi casi.
Personalmente, in virtù anche dei traumi di cui lei parla, credo sia necessario un percorso di psicoterapia; è evidente che questo richiede tempo ed impegno ma, eventualmente, potrà concordare obiettivi a breve termine chiedendo di focalizzare il lavoro su quanto più le preme.

Per quanto riguarda il fattore economico tenga presente che può rivolgersi anche a strutture pubbliche o a consultori della sua zona. In questo caso l'intervento proposto dipende dalla singola struttura ma credo possa essere un buon punto da cui partire.

Un caro saluto
[#7]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Egr. Dr. Callina,

valuterò seriamente l'inizio di una psicoterapia.
La ringrazio infinitamente per la disponibilità e la sua attenzione.
I miei più cordiali saluti

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[#8]
Dr. Roberto Callina Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 1.3k 32 6
Lieto di averle dato qualche spunto di riflessione.
Se crede, ci tenga aggiornati sulla situazione.

Un caro saluto