Aiutare una persona depressa che mi

Salve,
Il mio ragazzo mi ha lasciato senza un motivo apparente circa due settimane fa, avendo io a casa già casi "depressivi" mi sono documentata maggiormente fino ad intendere che poteva essere uno stato depressivo. Ho cercato di parlarne a lui, ma le sue risposte sono sempre negative "uscirò da solo da questo periodo,piano piano tutto si risolverà..." ma in realtà questa volta non ne uscirà. Un altro problema, parlando di un possibile aiuto da persone esperte la sua risposta è stata "ho l'ansia,devo superare l'ansia di andare"...e c'è da dire che ha dei pregiudizi su psicologi (imbottiscono solo di farmaci)....la nostra storia ora viene in secondo piano,perchè so che magari si aggiusterà non appena viene risolto il problema "depressione"...vorrei stargli vicino,fargli capire che io sono la sua forza, e non deve avere paura di ferirmi e trascinarmi giù con lui...ma rifiuta,dice che ora vuole stare da solo, prendersi del tempo per se...in che altro modo posso aiutarlo a capire che ha davvero bisogno di aiuto?? ...Questo problema l'hanno individuato anche dei suoi amici, che insieme a me cercano di stargli vicino...risponde sempre che sta meglio,quando in realtà quando lo incontrano sta come prima o se non peggio...devo fargli sentire la mia presenza? o rispettare la sua decisione ed "allontanarmi" e lasciarlo momentaneamente da solo?? Vorrei scrivergli, spingerlo a contare su di me...ma ho paura che così facendo vengo meno al suo "volere".Grazie:)
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<.la nostra storia ora viene in secondo piano,perchè so che magari si aggiusterà non appena viene risolto il problema "depressione>

Gentile Ragazza,
se il suo ragazzo sa di poter contare contare sulla sua disponibilità, temo non le resti molto da fare, se non rispettare i suoi bisogni e magari tentare con delicatezza di sensibilizzarlo riguardo un possibile aiuto specialistico.

Tra l'altro gli psicologi non sono medici dunque non imbottiscono di farmaci, né tantomeno ne prescrivono.

Il suo ragazzo, data la condizione che lei riferisce, dovrebbe rivolgersi a un nostro collega direttamente, tuttavia dovrebbe averne la motivazione per poi prendere la decisione, che spetta solo a lui, di chiedere un parere specialistico.

Cari saluti

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Cara ragazza,
Continui a star vicino al suo ragazzo in modo discreto senza farlo sentire pressato.Come si comportava prima della crisi? C'è stato qualche evento che possa averlo destabilizzato?
Credo che, se si è' ritirato anche dalle amicizie, possa essere entrato in una fase depressiva. Il suo ragazzo, quanti anni ha? Lavora, studia, vive con i suoi? Se lei ha un buon rapporto con i genitori, fratelli e amici di lui, potrebbe chiedere di aiutarla a convincerlo ad andare da uno psichiatra per una cura farmacologica e da uno psicologo per una valutazione. Veda se può trovare qualche suo alleato. Ci faccia sapere.
Un cordiale saluto
Dott.ssa E.Scolamacchia

Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia
Psicologa. Psicoterapeuta. Analista Transazionale

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Il mio parere si discosta un po' da quello delle colleghe.
Leggendo quanto ci riferisce del suo ragazzo stiamo dando per scontate troppe cose: che sia depresso, che abbia bisogno di aiuto, che lei sia la persona che puo' aiutarlo, addirittura offrendogli di diventare "la sua forza".
Non credo che sia una maniera corretta di procedere.
Probabiilmente il fatto che lei abbia avuto contatti con persone depresse la porta a fare tale ipotesi ma non possiamo sapere se sia verosimile o sia solo una sua maniera di percepire il comportamento del suo ragazzo.
Il mio consiglio quindi penso debba essere quello di attenersi a quanto lui le dice senza estrapolare conclusioni che non sono utili o che potrebbero essere vissute come un po' invadenti.
Abbia un po' di pazienza e attenda l'evoluzione che il ragazzo vorrra' dare al suo disagio.
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
leggere nel comportamento altrui, ancor di più se doloroso per sé, patologia sembra sicuramente la strada meno faticosa da seguire.

Non siamo certi che sia depresso, aspetti gli eventi e solo dopo si deciderà il da farsi, ma immaginare di rappresentare la sua cura, è falso e vano, oltre che veramente nocivo per lei e per la sua coppia

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Salve dottori, prima cosa grazie per le vostre risposte.
Ho degli aggiornamenti riguardo questa situazione... Ieri l ho incontrato per avere delle risposte sulla fine della nostra storia... E la risposta finale é stata "non riesco a provare più amore per niente e di conseguenza anche per te"... Abbiamo parlato per due ore e finalmente é uscito fuori qualcosa del caos che ha dentro... Mi ha detto che non ha più obbiettivi e l unico obbiettivo che gli é rimasto é quello di vedermi felice e serena, ed ora lui non è in grado di offrirmi serenità... No riesce più a provare amore per il lavoro, per lo spinning (sua grandissima passione), dice di non saper più trasmettere amore nemmeno ai suoi allievi... Non dorme più bene, mangia solo per avere delle forze armate lavoro. Dice che dam lavoro non vorrebbe mai andare via, perché riesce a non pensare... Poi finalmente ha liberato il grande penso interiore, ilrapporto ccon i genitori, il suo non saper dirgli" vi voglio bene", il suo essere inferiore rispetto al fratello che é sempre riuscito in tutto e lui no (in realtà non é cosi)... E mi ha confessato che on 30 anni della sua vita non ha mai avuto nessuno con cui condifarsi e che dopo 30anni alla fine c'è riuscito con me... Le cose dette ieri sera sono molte, magari mi sfugge qualcosa... La conclusione finale é stata di concludere la nostra storia di amore, ma ha capito che posso essere la sua "valvola di sfogo" e che di me può fidarsi e parlare quanto vuole... Domanda, devo continuare a stargli vicino, non pressandolo ovviamente, ma cercando ancora di farlo parlare ancora un po e poi indirizzarlo da uno specialista? Grazie ancora :)
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Rispondendo alla dottoressa Scolamacchia... ha 30 anni, lavora in una ditta di tendaggi. Purtroppo sono solo in questa "battaglia" se non le mie e sue amiche che ci stanno vicino... Ma con il fratello non ha mai avuto un bel rapporto, e con i genitori neanche.... Ieri nel suo momento di sfogo mi ha confessato che ha sempre cercato di approcciare con i suoi genitori, dimostrandogli il suo bene con dei gesti, ma dall altra parte c'era una sorta di "muro"... Quindi penso che in questo caso la famiglia non possa aiutarlo, anche perché i genitori hanno una mente abbastanza chiusa ed arretrata.
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dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Rispondendo alla dottoressa Scolamacchia... ha 30 anni, lavora in una ditta di tendaggi. Purtroppo sono solo in questa "battaglia" se non le mie e sue amiche che ci stanno vicino... Ma con il fratello non ha mai avuto un bel rapporto, e con i genitori neanche.... Ieri nel suo momento di sfogo mi ha confessato che ha sempre cercato di approcciare con i suoi genitori, dimostrandogli il suo bene con dei gesti, ma dall altra parte c'era una sorta di "muro"... Quindi penso che in questo caso la famiglia non possa aiutarlo, anche perché i genitori hanno una mente abbastanza chiusa ed arretrata.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
E' comprensibile il suo desiderio di non "staccare la spina" dal rapporto con questo ragazzo ma potrebbe non essere la strada migliore.
Lasci che sia lui a riflettere su quello che in questo periodo sente essere la sua volonta' . Se lei rispettera' questi spazi potrebbe essere una buona cornice per stabilire un altro tipo di rapporto realmente gradito a entrambi.
Altrimenti potrebbe trovarsi di fronte a degli atteggiamenti di evitamento che la ferirebbero inutilmente.
I migliori saluti
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Dr.ssa Elisabetta Scolamacchia Psicologo, Psicoterapeuta 739 20 3
Cara ragazza,
Grazie per averci aggiornato. Voglio chiederle se lei se la sente di rimanere vicino al suo ex o se pensa che sarebbe duro per lei accettare di essergli solo amica. Valuti quanto potrebbe tollerare una situazione che si è' così modificata da quella iniziale. Lo dico perché non disperda tempo ed energie per una storia che potrebbe non evolversi, se è' questo quello che desidera.
Un caro saluto
Dott.ssa E.Scolamacchia
Psicologa clinica
[#10]
dopo
Attivo dal 2013 al 2013
Ex utente
Grazie ancora per le risposte dottoresse.
Si me la sento di rimanere vicino a lui anche solo come amica, perché ci tengo a lui prima di tutto come persona a se, e in secondo luogo come "ragazzo" che mi é stato accanto per un anno.

Dottoressa Esposito, sto rimanendo "da parte", proprio per lasciare a lui la libertà di scegliere senza avere dei vincoli e delle paure, vediamo se con il passare dei giorni questa situazione cambierà un po' :)