Mi sento trascurata dal mio fidanzato

Prima di raccontare la vicenda, premetto che sto passando alcuni mesi di forti stress e tristezza. Le cause sono diverse: ho l'ansia di passare un esame a giugno, a tutti i costi; sono stressata per i cattivi rapporti familiari a casa (di cui parlo in altri consulti) che non riescono a migliorare; sono triste perchè non ho mai compagnia.

Detto questo, forse qualcuno che mi avrà già risposto al altri consulti si ricorderà che il mio fidanzato (ci sto da un anno e mezzo) sta a 100 km da me, fa l'università nella mia città dal lunedì al venerdi e poi torna il weekend a casa sua. Là ha un gruppo di amici molto solito e unito, che durante le vacanze vede tutti i giorni.
Qui in città vive con altri ragazzi, quindi anche la sera ha compagnia. Il suo gruppo di colleghi dell'università è abbastanza numeroso e solido, quindi anche a lezione ha compagnia. Inoltre un giorno a settimana di solito va a giocare a basket.

Io invece a casa me ne sto per i fatti miei in camera mia, all'università sto sempre con una ragazza perchè altri ci hanno voltato le spalle, in piscina vado da sola così come a fare compere o anche un semplice giro. Sono abituata alla solitudine fin da piccola, ma ne soffro molto.

Il fatto è che ultimamente mi sento trascurata da lui, ma non so se è una mia impressione per il fatto che ho questo umore grigio, o è la verità. Abbiamo orari di lezione che permettono di vederci negli intervalli per mezz'ora, per due giorni. Un pomeriggio casa sua è libera, quindi la sfruttiamo per ovvi scopi.
Il fatto è che quel pomeriggio è l'unico giorno fisso in cui ci vediamo per più ore di fila ... Lì per lì sono felice, anche perchè dopo una settimana di impegni , e anche di astinenza, il desiderio è reciproco. .. poi magari torno a casa , rifletto sul fatto e mi sento "usata" , apposta perchè non ci vediamo un'altro giorno per andarcene a fare un giro ad esempio, proprio perchè gli orari non ce lo permettono.

Io ci credo quando dice che mi ama, perchè lo dice con lo stesso sguardo con cui me l'ha detto la prima volta. Però forse mi da un po' per scontata? Forse sono io che ingigantisco la cosa? Perchè quando sono piena di impegni, non penso niente di tutto questo , e non vedo l'ora che arrivi quel pomeriggio per stare insieme ...
Non so nemmeno se è il caso di parlargliene, perchè mi sembra un capriccio
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Ragazza,
forse il problema sta più nel fatto che lei, diversamente dal suo fidanzato, non gode di una rete amicale e sociale che possa farla sentire meno sola.
E così il pensiero resta lì, sul suo fidanzato, ad attendere quei momenti in cui state insieme e a porsi dubbi sulla sua relazione che non sembrerebbero confortati da quanto succede, se ho ben capito vi vedete negli spazi possibili.

Già in passato le avevamo dato alcuni suggerimenti per rendere il tempo trascorso all'università migliore, per riflettere sui rapporti con i suoi genitori di cui ci aveva parlato, ma soprattutto le avevamo suggerito di sentire il parere diretto di un nostro collega.
Lo ha poi fatto? Se non ancora, cosa la trattiene?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Attivo dal 2010 al 2015
Ex utente
Vede, lo ha intuito anche lei che è più legato al problema che non ho compagnia ... per questo non mi va di parlargliene.

Si ho provato ad andare allo sportello psicologico in università qualche volta. La signora mi ha detto che sono molto stressata, e che devo cercare una valvola di sfogo , inoltre di parlare in modo disinteressato ai colleghi universitari che mi stanno simpatici.
Ho provato a chiacchierare così, ma ognuno sembra preso dalle sue cose e mi calcolano il giusto.

Non riesco ad andare però da uno psicologo vero e proprio, anche in consultorio , un po' per mancanza di tempo, un po' perchè penso di non averne bisogno e potercela fare da sola ...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Non riesco ad andare però da uno psicologo vero e proprio, anche in consultorio , un po' per mancanza di tempo, un po' perchè penso di non averne bisogno e potercela fare da sola ..>

Cara Ragazza,
se sente di non averne bisogno allora perché si rivolge a noi?
Non le sembra una contraddizione?
E se fosse possibile farcela da sola non starebbe qui a chiedere a noi, non le pare?

Provi a leggere questo articolo
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/2109-ansia-depressione-problemi-sessuali-relazionali-c-posso-farcela-da-solo.html

Cari saluti
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
gentile utente, forse mi sbaglio, ma mi sembra che dietro a questa sua infelicità, ci sia anche un atteggiamento .. esigente..per cui o ha subito riscontri molto buoni o si scoraggia e molla.
DEVE PENSARE CHE ANCHE GLI ALTRI SONO CAUTI, DIFESI.. importante è aprire la porta, avere reale , empatico interessa per chi si ha davanti, ciascuno ha un suo mondo , diverso, ma interessante che ci può far vedere le cose in modo inconsueto..che ci può far intuire altri mondi affascinanti.Troviamo un sistema per essere meno triste che ce ne sono di vario tipo, pastiglie e psicologi certo, ma se non vuole provi a vedere se la musica, l'arte il volontariato le dicono qualcosa che la faccia sentire meno arrabbiata e sola..
Cari auguri

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
rileggendo i suoi consulti, che a mio avviso correlano strettamente con quest'ultimo, il suo "mal di vivere", come ha giustamente detto la Collega dott Muscarà, sembra dipendere dal modo esigente e pretenzioso di approcciarsi alla vita ed alle relazioni.

Il rapporto con il suo fidanzato diventa una sorta di antidepressivo, di ansiolitico, ma come ogni legame d'amore , deve ricevere nutrimento, deve essere concimato ed innaffiato, non può solo dare..... altrimenti tenderà all'asfissia...

Si occupi di se stessa, dei suoi reali bisogni, necessità, hobby, se proprio non riesce a raccapezzarsi, uno psicologo( perché chiedere aiuto non rappresenta un fallimento...), potrebbe sempre darle una mano a sbrogliare la matassa..

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it