Gestione della rabbia

Gentilissimi,
vi contatto perchè credo che il mio ragazzo, 30 anni, abbia problemi di gestione della rabbia. Normalmente è un ragazzo tranquillo, pacato, dotato di autocontrollo, ma quando si arrabbia esplode e comincia a prendere a calci e pugni qualunque oggetto si trovi davanti, a urlare e a insultare la persona che ha di fronte fino al punto da sentirsi male anche fisicamente: più volte gli è capitato infatti di sentire un forte dolore nella parte sinistra del petto che si estende lungo il braccio arrivando alla mano, che cominciano a formicolare e a sentirsi deboli.
Premetto che ha una sensibilità superiore alla media e che a seguito di una relazione finita male quasi due anni fa e di alcuni problemi in famiglia non è esattamente sereno e sente dei forti sensi di colpa, ma la cosa che più mi spaventa sono questi continui sbalzi d'umore che vanno dalla tranquillità, alla depressione e alla rabbia spropositata e che diventano più frequenti nei periodi di maggior tensione.
Specifico inoltre che da qualche tempo (dovrebbero essere all'incirca 10 mesi) è in cura da una psicoterapeuta che lo vede una volta a settimana e che ha individuato un problema di presunta bipolarità e che soffre di problemi di circolazione (morbo di Raynaud e mutazione del fattore V della coagulazione).
Le motivazioni per cui chiedo consulto riguardano:
- il da farsi a livello psicologico, visto che non sto notando miglioramenti
- il modo migliore in cui io stessa devo approcciarmi a lui: non avendo una grande pazienza mi ritrovo spesso ad essere la causa involontaria dei suoi problemi, non riuscendo a dargli la serenità che disperatamente va cercando
- l'eventuale possibilità di un legame tra il malessere fisico e quello psicologico
- l'eventuale possibilità di un legame tra i dolori e i suoi problemi di circolazione
Ringrazio anticipatamente per la vostra disponibilità e, attendendo un vostro cortese parere, porgo cordiali saluti.
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
La rabbia e' una emozione forte prodotta da qualcosa che ci frustra e ci mostra la nostra impotenza.
Per lavorare sulla rabbia bisogna capire cosa la generi.
Esistono delle terapie comportamentali americane che consentono di evacuare la rabbia tramite esercizi fisici che facciano scaricare l'energia ma il modo migliore e' capire la causa. E lavorare su questa.

Che lei si sforzi di dare serenita' al ragazzo e' encomiabile ma poco efficace. Puo' addirittura peggiorare la situaione in quanto il suo tentativo puo' colludere con le motivazioni inconsce del ragazzo.
La sintomatologia organica che riferisce non ha alcuna attinenza con la rabbia. La bipolarita' e' invece un disturbo psichiatrico che puo' dare una sintomatologia abbastanza pesante. Bisognerebbe capire meglio il grado e se assume terapie farmacologiche ad hoc.
Per quanto riguarda i problemi circolatori non posso darle pareri perche' esulano la mia competenza.
I migliori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
concordo con quanto detto dalla mia collega.
A volte il desiderio di "tranquillizzare" l'altro produce effetti contrari a quelli sperati.
Ci impedisce di essere spontanei e l'altro se ne accorge, più o meno inconsciamente.
E' come se il messaggio che passa sia: "mi sforzo di essere diversa perché tu non sei normale...".
Forse dovrebbe parlarne con lui in modo più chiaro
spero di essere stato chiaro

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#3]
dopo
Utente
Utente
Innanzi tutto ringrazio entrambi per la celerità della risposta.

In merito a quanto dettomi dalla Dott.ssa Esposito volevo specificare che attualmente non assume alcun tipo di farmaci e, parlandone con me, non sembra nemmeno intenzionato a prenderne (nemmeno prodotti di erboristeria che potrebbero essere utili per sedare gli stati d'ansia).

Capisco perfettamente cosa intendete dire a proposito del mio tentativo di dargli serenità, ma lui continua a dirmi frasi del tipo "sai che è un brutto periodo e che ho dei problemi...lascia correre, non dar peso a certe cose!!" ma purtroppo non è nella mia indole e finiamo spesso per scontrarci...è in questo senso che chiedevo un vostro parere su come dovrei comportarmi con lui, perchè i continui litigi (soprattutto se violenti) alla lunga danneggiano la relazione e sarebbe un peccato.

Per i disturbi legati alla bipolarità...mi chiedo se sia giusto proseguire con la psicologa o se invece fosse meglio sentire il parere di uno psichiatra: non noto grandi miglioramenti da quando frequenta queste sedute e a dire il vero non so nemmeno se con la terapeuta stia seguendo questo percorso o se invece stiano affrontando altri problemi.

In merito ai dolori fisici a che tipo di specialista potrei chiedere un consulto!?

Grazie ancora...saluti...
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazza,
Una consultazione psichiatrica sarebbe bene farla per avere una diagnosi piu' precisa. Sara' poi compito del medico indicare l'opportunita' di un trattamento farmacologico che in caso di bipolarita' e' molto opportuno per ridurre l'intensa sofferenza soggettiva.
I colloqui psicoterapeutici possono costituire un sostegno importante ma certo non sono sufficienti a riportare ad una serenita' se si tratta di bipolarita'.
Per i problemi circolatori puo' rivolgersi ad un cardiologo.
Cordiali saluti
[#5]
dopo
Utente
Utente
Quello che mi fa specie è che la psicologa ancora non lo abbia indirizzato da uno psichiatra, se questa non è competenza sua...

In ogni caso la ringrazio moltissimo...seguirò i suoi consigli!!!
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