Rabbia e frustrazione verso il padre

Gentile dottori,
i miei genitori si sono separati quando io avevo 6 anni, mio padre è sparito ed ha fatto finta come se io non esistessi, in più ha fatto delle cose molto brutte alla mia famiglia. Da lì ho vissuto la paura dell'abbandono anche da parte di mia madre(ricordo che quando ero piccola avevo paura che mia madre non mi venisse a prendere a scuola, vivevo l'uscita da scuola sempre con una forte ansia, quell'attesa era logorante). Successivamente sono cresciuta, ma il fatto di avere una mamma che doveva crescerci da sola (ho una sorella più grande), ha reso la mia vita totalmente diversa da quella dei miei coetani. Mi sono responsabilizzata molto presto, sono dovuta diventare grande in fretta, molta spensierezatezza l'ho persa poichè era soffocata da problemi più grandi. La mia domanda è questa: sarà mai possibile che questo senso di rabbia e frustrazione nei confronti della vita che avrei dovuto avere, mi abbandonerà? Capisco che questo sentimento è totalmente sbagliato perchè non mi permette di essere libera e di essere completamente felice. Come si fa a liberarsi dall'odio e la rabbia verso mio padre, ed il fatto di non aver avuto una vita "normale" come tutti i miei coetanei? Questi sentimenti mi fanno stare male, me ne voglio liberare. Come è possibile?
Grazie
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Cara Ragazza,
ricordo il suo precedente consulto nel quale già esponeva la sua storia familiare dolorosa, complessa e le responsabilità che si è dovuta assumere.

<La mia domanda è questa: sarà mai possibile che questo senso di rabbia e frustrazione nei confronti della vita che avrei dovuto avere, mi abbandonerà?>

E' possibile elaborare rabbia e dolore attraverso un percorso terapeutico appropriato che la aiuti a togliersi quel carico pesante che si porta addosso e a guardare verso il suo futuro con fiducia. D'altra parte ci aveva detto di avere già iniziato un percorso di questo tipo poi interrotto per motivi contingenti.

Ha provato a riprendere contatti con la sua terapeuta o a informarsi presso il servizio pubblico come consigliato in oprecedenza?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Come si e' costruito tutto questo rancore verso suo padre? E' sorto da solo o e' stato anche indotto dalle opinioni che ascoltava in famiglia?
Chi le ha detto che non ha avuto una vita normale?
Come sarebbe stata per lei una vita "normale"?

Non metto in dubbio che lei abbia avuto qualche difficolta', ma costruire una vita sul rancore forse non le giova.
Se mettesse un punto e iniziasse a guardare avanti a lei, alle sue possibilita, ai suoi obiettivi, senza voltarsi continuamente a fare ipotesii su "quello che avrebbe potuto avere...".? Che ne dice?

Cordiali saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

una modalità utilizzata è in terapia è quella di rinarrare la storia e attribuire un altro significato.
In altri termini Lei sta dicendo che la Sua vita ha preso una certa piega a causa dell'abbandono del papà, ma forse non sappiamo se la Sua vita sarebbe stata migliore SE il papà fosse rimasto. Come fa a dirlo.
Quando ci impastiamo sui vari "SE", rischiamo di creare solo problemi e di narrare a noi stessi la nostra vita come fosse un disastro.
Invece dovrebbe pensare anche a tutto ciò di positivo che Lei è.
Inoltre cosa significa "vita normale come i coetanei"?
Per fortuna che Lei è Lei e ha percorso il Suo cammino. Se adesso incontra difficoltà, chieda aiuto, ma non permetta di farsi rovinare la vita.
La rabbia è un'emozione che deve lasciare andare...

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Gentile ragazza,
per liberarsi del proprio rancore anzitutto potrebbe essere utile cercare di capire perchè l'altro si è comportato in un certo modo. In questa analisi il parere e l'interpretazione dello psicologo è probabilmente indispensabile, in quanto lo psicologo essendo persona estranea, può più obiettivamente valutare le motivazioni dei comportamenti.

Il passo successivo è, come dice la collega, "lasciare andare" e anche in questo uno psicologo può aiutarla molto.
Le metto il link di un mio articolo
http://www.davidealgeri.com/perdonare-cancellare-il-rancore.html

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
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Disturbi psicologici e mente-corpo