Incapacità o mancanza di emozioni

Buonasera,
io ho un problema con mia figlia quattordicenne. Fin da piccola è sempre stata una bambina che non ha mai dimostrato sensibilità nei confronti degli altri e via via crescendo ha sempre mantenuto questo comportamento e se prima aveva l'attenuante dell'età ora non posso più sopportare questa cosa. Non si preoccupa mai quando qualcuno della famiglia stà male, anzi, è quella che mi rimprovera di non aver comprato il pane quel giorno, oppure è capitato di dirle che era morto il nonno e lei al momento non ha detto niente e subito dopo ha chiesto cosa facevamo a cena. Quando capita di dare qualche brutta notizia lei invece di esserne un po' dispiaciuta la si sente canticchiare in camera sua e quando qualcuno della famiglia è triste lei non se ne aaccorge per niente. Non ne parliamo ora che ha trovato un ragazzo, lui è innamoratissimo e lei dice di non esserlo per niente. Lo ferisce continuamente con la sua indifferenza, lui le scrive delle cose bellissima e lei risponde "che robe" " ho fame" o comunque risposte che variano da queste a "che dolce" al massimo.
Questa cosa mi fa preoccupare tantissimo e sono costantemente arrabbiata con lei per questo. Ho cercato di farla ragionare, le ho detto di lasciarlo perchè non si gioca con i sentimenti delle persone ma lei non vuole perchè dice che le piace.
Tante volte ho affrontato l'argomento con lei chiedendole se non prova emozioni o se fa fatica ad esprimerle e lei risponde sempre "la seconda".
Io ci sto malissimo per questa cosa, non riesco ad accettare che sia fatta così, sono sempre stata una mamma attenta e sensibile, ma poco sdolcinata con le parole.
Un particolare che mi ha fatto male è stato quando io ho scoperto per caso che lei era già sviluppata da un anno e me lo teneva nascosto, mi sono sentita fallita come mamma.
Un altro particolare è il fatto che da quando aveva 6 anni abbiamo scoperto che ha una malformazione, Arnold Chiari 1, per fortuna asintomatica per ora e riguardo a questo noi le abbiamo sempre spiegato di che cosa si tratta ma lei sembra essere completamente indifferente alla cosa e nonostante si facciano i controlli ogni anno lei non chiede mai niente.
Ho anche un ragazzo di 16 anni, completamente diverso da lei, molto sensibile e altruista che fino a poco tempo fa è sempre stato molto protettivo con lei ma ora si è scocciato e di proposito la tratta nello stesso modo in cui lei tratta lui.
Mi chiedo cosa possa mai avere mia figlia e se la cosa sia recuperabile, sono molto preoccupata perchè l'idea che non provi dei sentimenti me la fa vedere come un mostro da una parte e mi mettte una tristezza infinita dall'altra.
Vi ringrazio se mi date un consiglio, intanto ho già preso un appuntamento da una psicologa per me e mi piacerebbe riuscire a portarci anche lei ma sarà dura perchè non provando nessuna sofferenza di sicuro non vede dove sia il problema.
Cordiali saluti
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

per comprendere se il presunto disagio sia reale e necessiti quindi di intervento psicologico, sarebbe il caso di fare una valutazione approfondita.

Da ciò che scrive mi sembra più una sua difficoltà ad accettare determinati comportamenti di sua figlia, talvolta forse più provocatori, proprio perché si rende conto che questo modo di fare elicita in lei determinate reazioni.

Tutti gli esseri umani provano emozioni, quello che può risultare difficile per sua figlia è decifrarle oppure esprimerle in maniera adeguata.



Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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Dr. Michele Spalletti Psicologo, Psicoterapeuta 210 6 1
G.le utente, la situazione da lei descritta è significativa di un disagio con sua figlia che non trova spazio nella comunicazione. Le vorrei innanzi tutto chiedere se tale situazione è generalizzata a tutti gli ambiti di vita di sua figlia o se è limitata solo a quello familiare. Inoltre, ritengo molto interessante la risposta che lei le ha dato alla domanda "se non prova emozioni o se fa fatica ad esprimerle" dove lei risponde sempre "la seconda". Credo che sua figlia le abbia già indicato la via sulla quale procedere ed in tal senso può trarre un "sospiro di sollievo", considerando che non provare emozioni, cosa più unica che rara, sarebbe molto peggio. Potrebbe approfittare dell'incontro con la psicologa di cui parla per approfondire l'argomento e magari anche per aiutare sua figlia in una "alfabetizzazione emotivo-affettiva". Lei stessa le ha detto di far fatica ad esprimere le emozioni e ciò potrebbe costituire una valida motivazione interna per inoltrarsi in un possibile cambiamento.

Dr. Michele Spalletti, psicologo - psicoterapeuta

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile utente, ha mai pensato che il modo di fare di sua figlia sia il suo modo di difendersi dalla propria malattia, dai dispiaceri, dalle delusioni ed in tal modo recuperare un certo potere., essendo " diversa"?
Ci potrebbe essere anche una certa gelosia, frequentissima nei confronti del fratello più espressivo, che lei forse ritiene più apprezzato.. Fa bene ad andare lei dalla psicologa intanto, ma provi ad essere tenera e poco giudicante verso questa sua bambina, riservata, difesa che non vuol far vedere le sue debolezze..come fa lei qualche volta, pare..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Mi trovo anche io d'accordo con la collega Dott.a Muscara Fregonese, potrebbe trattarsi di una "anestesia emozionale" prodotta quale meccanismo di difesa dalla patologia neurologica.
Inotre potrebbe essere una difesa nei vostri confronti. Che atteggiamento avete assunto nel tempo verso la sua patologia? Non potrebbe volersi proteggere in un modo ermetico? Chiudendosi n uno scafandro nel quale non possiate accedere in alcun modo?
E'' comunque abbastanza inutile che lei "si arrabbi". Puo solo aumentare il bisogno di chiudrsi e difendersi.
Un ultima domanda: la ragazza assume delle terapie farmacologiche?
I miglori saluti

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
vi ringrazio tutti per le risposte molto tempestive e interessanti.
La mia impressione è che le sue risposte non siano provocatorie, la vedo molto sincera e anche serena, casomai sono io con le mie reazioni che la faccio arrabbiare.
Il suo comportamento mi sembra limitato all'ambito famigliare e al suo ragazzo, ma a volte ho scoperto che si è comportata in questo modo anche con degli amici, uno in particolare al quale è sempre stata molto affezionata. Pare che lo faccia con le persone a cui lei tiene di più. C'è da dire che è sempre stata molto timida e più volte mi sono accorta che tornava da scuola molto nervosa ed era cattiva con noi famigliari, probabilmente gli unici con cui sapeva che in qualche modo si sarebbe potuta sfogare.
Per quanto riguarda la sua malformazione, quando la abbiamo scoperta è stato bruttissimo per noi genitori, ci hanno detto che sarebbe dovuta essere operata subito perchè correva il rischio per una banale caduta di rimanere tetraplegica (questo non lo abbiamo mai detto a lei).Immaginate la nostra preoccupazione, per fortuna non ci siamo fermati lì e non abbiamo preso decisioni affrettate nonostante le pressioni dei medici.
Siamo andati anche in America per avere un'opinione e ci hanno convinti a non farla operare perchè asintomatica e l'intervento non andava fatto in via preventiva ma solo per migliorare una situazione che non permetteva una buona qualità della vita. Ora anche in Italia le linee guida seguite sono queste, ma non era così otto anni fa. All'epoca lei faceva ginnastica artistica ed ha dovuto smettere, non può fare tuffi di testa, non può fare capriole, deve evitare gli sport dove c'è il rischio di caduta e di eventuale colpo di frusta, tutto questo non può non aver condizionato la sua vita. Purtroppo non c'erano alternative, nemmeno l'intervento perchè non avrebbe tolto i rischi delle cadute.
Lei tutt'ora non parla mai della malformazione e quelle volte che noi arriviamo sull'argomento taglia corto e lo evita. C'è da dire che da piccolina soffriva di mal di testa da sforzo (per questo abbiamo scoperto l'arnold chiari) e con il passare degli anni questi sintomi si sono sempre più ridotti (per fortuna) ora è da un paio d'anni che non si lamenta più, nonostante la situazione della risonanza magnetica sia rimasta invariata. Non prende e non ha mai preso nessun farmaco.
Noi famigliari non parliamo mai della malattia, viviamo la vita normalmente come se la cosa non esistesse, proprio per il fatto che lei sta bene.
Nei confronti del fratello potrebbe esserci anche una gelosia, ma è reciproca, lui perchè pensa che diamo sempre ragione a lei e viceversa, almeno nelle dinamiche quotidiane, poi può anche starci che lei veda in lui delle qualità che lei non ha e che ne sia un po' invidiosa.
Mi rendo conto che arrabbiandomi con lei per i suoi comportamenti non porta un miglioramento, anzi, ma ne sono messa alla prova tutto il giorno ed è veramente dura. Qui si inizia il mattino presto, oggi mi è piombata in camera su tutte le furie, mentre ancora dormivo, a chiedermi dov'era la mia camicia che lei voleva mettersi questa mattina. Sono stata zitta perchè ero mezza addormentata ma capite che non posso fare finta di niente e non farglielo notare se è maleducata?
Il rapporto con mio marito è leggermente migliore, lui la prende sul ridere e sdrammatizza sempre, probabilmente essendo fuori tutto il giorno riesce a non farsi coinvolgere cosi tanto come capita a me e sapere che con lui va meglio mi solleva un po'.
Ci spero molto nell'aiuto della psicologa, voglio che lei cresca serena e che viva la sua vita libera e capace di esprimere le proprie emozioni altrimenti non vedo felicità, nè per lei nè per me...
I migliori saluti.
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara signora,
La collaborazione della psicologa sara' essenziale in quanto emotivamente distaccata e tecnicamente competente.
Da quello che ci riferisce sua figlia non sembra priva di emozioni ma recalcitrante a "vedere" il suo prossimo.
E' molto diverso. Sembra operare una scelta, forse inconscia, ma determinata.
Se fosse stata priva di emozioni sarebbe stato piu' grave!
Abbia fiducia e si affidi alla psicologa.
Essendo sua figlia minorenne lei puo' portarla con lei in terapia (potreste fare una terapia familiore), cosa che sarebbe molto producente .
Ci faccia sapere! Auguri