Alcolismo

Mia madre (66 anni)in seguito a mallatia e morte di mio padre avvenuta 13 anni fa e' caduta in uno stato depressivo e ha incominciato ad abusare di alcolici (il cui uso era forse gia presente). Io non riesco piu a sopportare questa situazione che condiziona la mia vita buttando giu anche il mio morale.
Mi accorgo che mia madre beve di nascosto quotidianamente circa un litro di vino della gradazione di 11 gradi...la gran parte lo beve alla sera prima di andare a letto. Credo lo usi come sonnifero.
Vorrei tanto dirle che so che beve e di smettere o di ridurne l'uso ma non so come agire. Avete dei consigli? meglio avvicinarmi a lei farmi sentire piu presente senza toccare l'argomento oppure chiederle dolcemente di ridurre la quantita di vino?
Grazie
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Gentile Utente,

se ritiene che sua madre utilizzi l'alcool come sonnifero e/o come antidepressivo da quando è rimasta vedova può essere importante approcciarla interessandosi prima di tutto a lei in generale, a come sta e a come vive, piuttosto che focalizzarsi sull'abitudine di bere troppo che sembra aver preso.

E' necessario evitare di incolparla o di farla sentire sbagliata, soprattutto se ha iniziato a bere o incrementato il consumo di alcolici dopo un cambiamento di vita deprimente e perturbante come lo è sempre la perdita del partner.

Come sono i vostri rapporti?
Dopo la morte di suo padre vi siete avvicinati o allontanati?
In genere parlate di come state e di come vi sentite, vi confidate o fate ognuno la propria vita?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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Utente
Utente
Grazie dottoressa per la veloce risposta. No non c'e mai stato un rapporto di confidenza, non parliamo molto c'e come un muro...io in casa non riesco ad essere quello che realmente sono divento triste cupo chiuso....mi infastidisce vedere mia madre cosi e mi sembra a volte di odiarla...ma capisco che ha bisogno di aiuto ma non so come fare. Cerchero di avvicinarmi ma e' come se il suo stato fosse contagioso e mi sento a disagio e sto male...per questo mi sono sempre allontanato come il detto occhio non vede cuore non duole, sbagliando ovviamente
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Lei è figlio unico? Abitate assieme?

Sua madre lavora? Ha delle amicizie e/o degli interessi?
Com'è cambiata dopo aver perso il marito?
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Utente
Utente
Aiuta mio fratello in negozio, ha delle conoscenze niente interessi. Ha sempre vissuto per marito e figli...quindi ora l'unico suo motivo di vita sono i figli...non vede altro che noi al punto da averci sempre viziato in ogni modo. Viviamo nella stessa casa ma siamo insieme solo durante i pasti. Lei e' comunque molto attiva tra pulizie, fornelli e lavoro. Queasti impegni credo la aiutino tanto, ora le ho regalato un tablet per cercare di distrarsi un po alla sera dopo cena visto che non e' interessata a tv, a lettura.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
La sua vita si svolge quindi sempre all'interno dell'ambiente familiare e sarebbe un bene che potesse contare anche sulle amicizie, rafforzando o creando rapporti con persone esterne alla famiglia.
E' possibile che questa condizione di ripiegamento le sottragga la possibilità di intravvedere un qualche futuro e di fare dei progetti, anche piccoli ma significativi, dal momento che il suo ruolo in famiglia tende naturalmente a ridimensionarsi con la crescita di voi figli e la perdita del coniuge.

Qual era l'atteggiamento di suo padre rispetto al mondo esterno?
Teneva al fatto che la moglie si dedicasse solo alla famiglia o la incoraggiava a fare anche dell'altro?
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Utente
Utente
si lei non vede nessun futuro e nessun progetto! Mio padre era come si suol dire casa e lavoro, purtroppo usciva da casa alle 7 del mattino e rientrava alle 7 di sera, l'unico interesse che aveva all'infuori del lavoro erano i terreni che andava a coltivare quando poteva. Non credo la incoraggiasse a fare dell'altro. Una famiglia all'antica direi
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Penso che da qui possa venire almeno in parte lo sconforto che sua madre vive e il conseguente ricorso all'alcool come auto-terapia.
Immagino che sia una donna abituata ad arrangiarsi e a non chiedere aiuto, né ad appoggiarsi ad altri, ma per tutti viene il momento di farlo, prima o poi.

Può spiegarmi meglio cosa intende dire con questo?

"Io non riesco più a sopportare questa situazione che condiziona la mia vita buttando giù anche il mio morale."

La vede triste e si sente impotente, oppure sta constatando precisi effetti dell'alcool sul comportamento della mamma?
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Utente
Utente
sono sempre stato contagiato dalla sua tristezza non mi permette di sentirmi libero e felice e di costruirmi una mia vita, se sono fuori di casa il pensiero e' sempre a lei e al suo umore. ho consumato tutti i miei anni in questo modo, vorrei liberarmi ...ma so che l'unico modo per sentirmi sereno e quindi libero e' sapere la mamma serena e felice...ma credo non lo sara' mai.
Devo dire che forse rispetto ad anni fa e' migliorata. Non controllavo quanto beveva ma a volte aveva difficolta ad articolare le parole e qualche volta ha avuto dei malori (cadeva, sveniva e aveva poi come delle crisi epilettiche) . Queste cose non le ho piu constatate da anni.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
" so che l'unico modo per sentirmi sereno e quindi libero è sapere la mamma serena e felice..."

Forse più che "saperlo" è ciò che "sente", indipendentemente dal fatto che lo riconosca come vero sul piano razionale ed oggettivo, ma è questo che conta.

Penso che abbiate entrambi bisogno di aiuto e che potrà iniziare ad aprire un dialogo con sua madre solo mettendo da parte il naturale risentimento che da qualche parte cova per il fatto che non riesce a sentirsi "libero e felice" e a "costruirsi una vita" a causa sua.
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Utente
Utente
Grazie Dottoressa per la sua disponibilita'! ha qualche consiglio pratico da suggerirmi?
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Le parli quando si sentirà calmo e preparandosi prima un discorso che consenta alla mamma di capire che è veramente preoccupato per lei, evitando in qualunque modo di apparire (e di sentirsi) accusatorio o rivendicativo.
Ci sono tante cose che sua madre può fare, dal cambiare abitudini di vita frequentando nuovi ambienti ed esplorando nuovi potenziali interessi, al farsi aiutare da un professionista (psicologo o psichiatra).

Nel frattempo a mio avviso sarebbe utile che lei stesso considerasse di farsi aiutare da uno psicologo a separare la sua storia individuale da quella della mamma, per arrivare a sentirsi un individuo autonomo, quale oggettivamente è, a tutti gli effetti.
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Utente
Utente
Grazie Ancora Dottoressa!
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Mi faccia sapere!

Auguri di buon anno nuovo,
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Utente
Utente
Tantissimi Auguri anche a lei!