Coppia in difficoltà 1

Buongiorno,
vorrei chiedere un consulto per la mia situazione familiare (mia moglie).
Siamo sposati da 12 anni e abbiamo 2 bambini una di 11 e l’altro di 9 anni. Da quando la conosco ci sono stati nel tempo episodi di scatti di rabbia non controllata spesso generata anche da piccoli conflitti. Nell’ultimo periodo, ma parliamo ormai di un paio di anni, la situazione è di molto peggiorata; qualche mese abbiamo deciso di iniziare un percorso e ci siamo incontrati con un counselor amico della sorella e del marito di mia moglie e credo che questo sia stato un errore da parte mia. Nei soli 5 incontri che abbiamo avuto si sono ripetuti stati di rabbia che vedevano nella mia persona il colpevole di tutta una vita. Abbiamo sospeso il tutto e credo che la cosa sia stata controproducente, tanto è vero che nei due successivi incontri che io da solo ho avuto necessità di avere mi è sta confermata l’ipotesi di poter essere il “capro espiatorio” di tutta una vita.
Certo è che la storia familiare di mia moglie non è sta delle più semplici con una mamma con crisi deliranti di depressione e (diagnosi Distimia) lei che cercava di mediare con il padre colpevole di chissà quali colpe con la sorella maggiore che nel frattempo si era sposata e seppur rimanendo nella stessa zona con la possibilità di uscire da questa difficile situazione. Il desiderio iniziale di mia era quello di andare il più lontano possibile da tutto, ma ci siamo poi ritrovati a soli 7 km da casa dei suoi ed in più con una sorella che da quel momento si è fatta carico di questa situazione familiare difficile.
Ho evidenziato da subito che questa funzione di “cuscinetto” prima tra i due anziani prima svolta da mia moglie è stata poi seguita dalla sorella che ah coinvolti i figli che all’occorrenza costituivano la “distrazione” per i nonni affinché si evitassero furiose discussioni. Le prime nostre discussioni sono cominciate quando io avendo notato quello che ritenevo una anomali ho voluto impedire che anche i nostri bambini dovessero svolgere questo compito.
La situazione è gradualmente peggiorata e da qualche anno, purtroppo, il papà di mia moglie ha manifestato i primi segni di una demenza che ora, a fatica, è stata diagnosticata in demenza fronto-temporale. Per la verità avevo già da tempo notato qualche segnale, ma ho pensato bene non confessarlo credendo che sarebbe stato meglio se la famiglia ne avesse avuto sentore. Mi sbagliavo e tuttora la sorella di mia moglie, da sempre ritenuta leader incontrastata dell’intero gruppo familiare, sembra non aver accettato la malattia del padre scaricando su mia moglie forti sensi di colpa per questo il suo mancato accudimento. Questi conflitti vengono poi improvvisamente poi riversati su di me ed in parte sui bambini con attacchi rabbiosi generati a volte da banali situazioni (segue)
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Gentile Utente,

>>qualche mese abbiamo deciso di iniziare un percorso e ci siamo incontrati con un counselor..<<
se questo professionista non è uno psicologo probabilmente non può aiutarvi nel gestire una crisi di coppia, ne può avere le giuste competenze in materia di dinamiche conflittuali e psicopatologia. Tutto questo è di competenza dello psicologo.

Le suggerisco di rivolgersi ad un Collega, meglio se specializzato in psicoterapia.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile dr. Del Signore
ho provato a proporre un percorso di coppia ma questa volta con uno psicologo o mediatore familiare, psicoterapeuta o altro: nessuna risposta in tal senso o l'affermazione che "andava fatto prima". Ho manifestato anche la volontà di iniziare io un percorso psicologico individuale, silenzio assoluto. Continuo a manifestare il mio disagio ma non vengo creduto: la sensazione è di impotenza assoluta. E’ nato in me un pensiero che forse non ho saputo amarla abbastanza al punto di darle quello di cui aveva bisogno e, del resto, è lei stessa che me lo confessa. Spesso mi chiedo e chiedo a lei se possa essere solo io la vera e sola causa di tanta rabbia che esplode improvvisa: non ricevo alcuna risposta e questo mi lascia ancora più confuso. Ritengo sia giusto che laddove mi venisse detto o avessi io la certezza di procurare con i miei comportamenti tanta rabbia e frustrazione pensare ad una separazione per il bene di entrambi e dei nostri figli. Il mio timore è che nel tempo possa crescere in me una forma di rancore verso mia moglie e la cosa mi addolora molto visto che le voglio ancora molto bene.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>Ho manifestato anche la volontà di iniziare io un percorso psicologico individuale, silenzio assoluto.<<
l'atteggiamento di passività di sua moglie potrebbe precludere un intervento di coppia, ma non un percorso individuale.









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