Non so cosa fare della mia vita

Salve, sono una ragazza universitaria, ho compiuto da poco 23 anni. Studio lingue e dopo tre anni di duro lavoro, a meno 4 esami dalla laurea triennale, ho perso la retta via. Ho perso la voglia di combattere, ho perso l'amore per quello che facevo ( e forse non so se l'ho mai avuto). Non so se ho fatto scelte sbagliate nella mia vita, so solo che ora vivo in uno stato di totale confusione e insoddisfazione. Il blocco mentale che si è installato nella mia testa non mi permette più di vedere il lato positivo delle cose. Vedo molti miei colleghi laureati e nei loro percorsi hanno impiegato la metà delle mie forze. Con questo non voglio sminuirmi, ma nonostante io ci metta tutta me stessa, mi sembra di stare al punto di partenza. Sono demoralizzata, ho provato ad allontanarmi dall'Italia, ma è come se l'università mi tenesse legata ad un posto e mondo che non mi appartiene. Io ho sempre odiato il fatto che un professore che non conosce la mia vita, la voglia di lottare che ho messo nei miei esami, esaminarmi con superficialità o addirittura bocciarmi.
Vorrei capire cosa fare della mia vita, trovare una luce fuori da questo tunnel. Non ne parlo con nessuno, perché chi mi circonda ha cose più importanti a cui pensare e a volte sono io stessa a farmi carico di problemi altrui e metto da parte la mia voglia di esplodere. Io non voglio essere una fallita, ho sempre lavorato per mantenere i miei studi e non pesare sui miei genitori che non hanno mai avuto la possibilità di mantenermi. Ho faticato per arrivare fin qui ed ora non so più cosa fare. Ho perso la fiducia in me stessa.
Si dice, che soffre chi sa cosa vuole ma non riesce ad ottenerlo, ma io che soffro anche perché non so più cosa voglio? Che patologia ho?
Grazie se mi aiuterete a fare ordine.
[#1]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

capita non di rado che quando si avvicina il momento della laurea e quindi il termine del percorso di studi universitario nascano dubbi, incertezze, insoddisfazioni di vario tipo che non sono altro che il frutto della paura per il "dopo".

Se lei ha scelto questa strada e l'ha voluta percorrere con grande decisione, al punto da lavorare per potersi permettere di studiare e da non scoraggiarsi di fronte al carico di lavoro necessario per superare gli esami, significa che quello che ha studiato le interessava e che ha giudicato che valesse la pena di faticare e di impegnarsi tanto per percorrere quel percorso.

Forse non si è interrogata a sufficienza sul post lauream: che cosa le piacerebbe fare?
Quali sono le sue paure?

Penso che aprirsi con qualcuno le farebbe bene e che sarebbe importante che abbandonasse la posizione di persona sulla cui capacità di affrontare i problemi da sola tutti contano:

"Non ne parlo con nessuno, perché chi mi circonda ha cose più importanti a cui pensare e a volte sono io stessa a farmi carico di problemi altrui e metto da parte la mia voglia di esplodere".

Questo ruolo non è sempre sostenibile e quando sorgono problemi personali è normale che chi è abituato ad arrangiarsi - e a preoccuparsi anzi anche per gli altri - abbia l'impressione di essere sul punto di crollare.
Se parlasse di come si sente cosa pensa che succederebbe?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
Dr.ssa Angela Sarracino Psicologo, Psicoterapeuta 178 5
Gentile ragazza,
possono capitare nella vita dei momenti di difficoltà e di indecisione. La differenza la fa l'affrontarli o meno.
Quando le è venuta questa crisi? In seguito a qualche evento che l'ha turbata per qualche motivo?
O ancora potrebbe essere spaventata dal futuro. la laurea significherebbe mettersi in discussione dal punto di vista lavorativo, sperimentarsi. Ci ha mai pensato?
rispetto poi al parlarne, penso che un familiare è più sereno se sa cosa turba il figlio e non deve scervellarsi a capire cosa gli passa nella mente. provi a parlarne in famiglia o provi a contattare un collega che la potrà aiutare a superare questo momento. al consultorio della sua città ci sono sicuramente colleghi che la possono aiutare se non vuole rivolgersi ai colleghi privati.
In bocca al lupo

Dott.ssa Angela Sarracino
Psicologa - Psicoterapeuta - Sessuologa clinica
www.sipsec.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Gentili dottoresse, grazie per avermi risposta. Comincio col dire che non è l'avvicinarsi della laurea che mi fa paura ma il fatto di non riuscire ad arrivarci. Non riesco a vedere o a credere nel mio futuro perché sono bloccata in una facoltà che mi sta portando via la mia passione per le lingue. La verità è che non credo troppo in me stessa. Esiste una "cura"?
Perché i sogni a volte fanno così dannare chi fatica davvero per realizzarli?
Vi ringrazio...
[#4]
Dr.ssa Annalisa De Filippo Psicologo, Psicoterapeuta 113 4 18
Gentile ragazza,

dice "la verità è che non credo troppo in me stessa". Per spunti di riflessione, le segnalo il seguente articolo:
https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/495-autostima-una-perla-preziosa.html

Un saluto.

Dr.ssa Annalisa De Filippo
Psicologa Psicoterapeuta
www.centropianetapsicologia.com
www.psicologasestosangiovanni.com