Traumi da abusi

La mia è sempre stata una vita serena...normale...fino a quando un giorno nel 1995(avevo 10 anni)una persona di famiglia non iniziò a dedicarmi attenzioni...io all'inizio non capivo...mi rendevo conto che s trattava di un qualcosa di particolare...diverso dal solito, ma non capivo la gravità della cosa. Quando poi, però, ho iniziato a capire...beh è scattata una molla dentro di me che ha fatto scatutire quasi un senso di colpa...mi sentivo quasi sporca...come se il tutto fosse colpa mia...che me lo fossi cercata, benchè ora abbia la consapevolezza che non è così.Un giorno mi feci coraggio e minacciai di parlare se ci avesse riprovato. E tutto torno a scorrere "normalmente" fino a quando nell'estate2001 questa persona non tornò all'attacco, e mancò poco che non si raggiungesse lo stupro vero e proprio...non ne ho mai parlato con nessuno...e i miei nemmeno sospettano una cosa simile...mi comporto normalmente con tutti, come se non fosse successo nulla...ma a volte...nei momenti magari di difficoltà...quelli difficili comunque...mi torna tutto alla mente e mi sembra quasi di rivivere il tutto...ogni singolo momento e sensazione che son rimasti impressi nella mia mente...e a volte quindi sento il bisogno di parlarne...sfogarmi...ma non so come fare...perchè questa esperienza mi ha comunque bloccata e non poco in tutte le mie esperienze, soprattutto con il mio ragazzo...e poi nn voglio che i miei lo sappiano...diverse persone tra quelle ke sanno mi hanno consigliatio di parlare anche solo per evitare che lui possa rifarlo ma non riesco a farlo...vi chiedo quindi un consiglio su come e a chi rivolgermi per affrontare questo problema che mi porta solo tanta insicurezza e paura a fidarmi di chiunque...
so di essere stata un pò prolissa ma quando inizio a parlare spesso non riesco a fermarmi...
grazie
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Gentile utente
La cosa che le è capitata deve averle causato davvero molta sofferenza e disagio, soprattutto perché proveniente da un familiare, persone delle quali normalmente ci si fida.

Le cose che ha sentito e che sente adesso, come la sensazione di essere sporca e la diminuita fiducia verso le persone, sono del tutto normali in casi come questi. Mi rendo conto che sapere ciò non potrà farla sentire meglio, ma vorrei solo che sapesse che queste sensazioni sono perfettamente normali, oltre che comprensibili.

La violenza di qualunque tipo sui minori è davvero l'atto più sporco del quale ci si può macchiare, ma da parte di chi lo perpetra, non certo di chi lo subisce. Eppure, molte vittime di violenza attraversano almeno un periodo durante il quale caricano su di sé questo peso, sentendosi sporche.

Dice che non vorrebbe che i suoi lo sapessero e che invece altri le hanno suggerito di parlare e raccontare tutto. Io credo che forse in questo momento farebbe meglio ad aspettare e rimandare questa decisione a quando sarà riuscita a superare quanto le è accaduto: quando ci si sente meglio si prendono decisioni migliori.

Nel frattempo le suggerisco vivamente di ricercare un aiuto psicologico o psicoterapeutico per superare questo brutto episodio della sua vita. Può recarsi anche da sola alla sua ASL di residenza e chiedere un primo consulto, spiegando il suo problema.

A volte le persone riescono a superare da sole i propri problemi. Ma se non ci si riesce, non c'è alcuna ragione né utilità nel continuare a soffrire.

Cordiali saluti

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Beh, a dire il vero quella sensazione di essere sporca l'ho già superata anche grazie all'appoggio di quelle poche(fidate)persone che sanno della mia storia e che mi sono accanto, come il mio ragazzo...il primo di cui mi sia veramente fidata.

Il problema maggiore è quello della fiducia appunto...soprattutto nei confronti dell'altro sesso, ma non solo. Mi comporto normalmente, come tutte le alre persone. Sorrido, scherzo, ma quando un rapporto comincia ad approfondirsi beh...tendo a tirarmi indietro. Sono poche le persone di cui mi fido a primo impatto, con le quali riesco a essere me stessa fin dall'inizio e comunque non si tratta mai di ragazzi e questo mi fa stare comunque male.

Perchè forse proprio questo è un pò un mio limite è perchè finisco con il non essere capita, la gente non capisce il perchè io di punto in bianco mi ritragga,quasi come se scappassi.

Comunque la ringrazio per la celerità con cui ha risposto alla mia richiesta di consulto.
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Dr. Cristian Livolsi Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 100 5
Gentile utente, leggo con molta attenzione la sua storia e concordo in pieno con quanto scritto dal collega psicologo. Vorrei però darle un consiglio: non sottovaluti il suo problema e cerchi di affrontarlo ora perchè è sicuramente una ragazza molto forte ed equilibrata. Segua il consiglio del collega e faccia un incontro con un collega della ASL di appartenenza, oppure se ha "vergogna" di farlo in un posto troppo frequentato, magari cerchi uno psicologo privato. Le faccio i miei migliori auguri e non esiti a contattarmi per qualsiasi problema.

Dr. Cristian Livolsi
Psicologo/Psicoterapeuta e Ipnologo
www.cristianlivolsi.com
cell. 3387425971

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dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
scusate se disturbo ancora e questa ora per giunta, ma avrei un'altra cosa da chiedervi(per ora!). Io sono una studentessa che qundo capita lavoricchia, quindi le mie disponibilità sono alquanto limitate. Lo so metterla su questo piano sminuisce un pò tutto, ma data la situazione e la necessità di parlarne cn qualcuno senza che i miei lo sappiano mi privano della possibilità di incorrere in spese troppo onerose per me, quindi mi chiedevo...se potevate darmi indicazioni anche in tal senso...se la spesa non sia troppo elevata per me. Andare da uno psicologo dell'asl non dovrebbe costare tanto, ma non vorrei imbattermi in questo problema.
Ancora grazie mille.
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Dr. Cristian Livolsi Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 100 5
Gentile utente, il parcellario dello psicologo segue un tabellario minimo e massimo. Essendo lei una studentessa, io la inviterei con tutta franchezza a rivolgersi ad un consultorio della ASL di appartenenza. Così facendo lei pagherà solo il ticket e se è esente, magari per reddito, non pagherà neppure quello. Gli psicologi che lavorano nelle ASL sono comunque dei buoni professionisti e saranno certamente in grado di aiutarla. Cordialmente.
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dopo
Attivo dal 2008 al 2008
Ex utente
Rieccomi qui con un'altra domanda. Mi chiedevo semplicemente se, trattandosi di una "comune" visita medica, risultasse necessaria l'impegnativa del medico di famiglia o bastasse chiamare, non so. il consultorio e fissare direttamente una visita nel caso.
Grazie mille in anticipo a tutti voi...mi siete stati di grande aiuto.
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Dr. Cristian Livolsi Psicoterapeuta, Psicologo, Sessuologo 100 5
Gentile utente,

in genere in questi casi si procede attraverso due tappe:
1- si rechi dal suo medico di base e spieghi la situazione, se vuole può decidere di non condividere con lui le sue esperienze, ma deve manifestarle l'intento di recarsi in un consultorio familiare per un'incontro con uno psicologo.

2- il medico può prendere direttamente contatti con il centro e fissare lui stesso un appuntamento, oppure ti rilascia una impegnativa per un consulto.

Cordialmente,

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Dr.ssa Gaia Venturini Psicologo, Psicoterapeuta 41
Gentile Utente,
in alcuni consultori non c'è nemmeno bisogno dell'impegnativa del medico curante e la consulenza è gratuita.

Provi a telefonare al consultorio della sua zona, le daranno sicuramente tutte le informazioni di cui necessita in totale anonimato.

Cordialmente

Dr.ssa Gaia Venturini
gaiaventurini@fastwebnet.it