Mi sento sempre in colpa a chiudere, impossibile

Salve,

mi sento sempre in colpa a chiudere i rapporti in modo chiaro e trasparente. Non tanto quelli lunghi quanto le conoscenze estemporanee su internet in cui si dialoga per 1-2 settimane in modo molto sporadico, finchè si ha voglia... e quando mi rendo conto che il dialogo è sterile e quella persona non mi interessa (neanche per continuare a dialogarci) anzichè dire subito chiaramente "ciao, per me finisce qui" comincio a divagare con discorsi del tipo "mio trovo molto a mio agio con persone fatte in quel modo, ecc, ecc..." oppure "ultimamente sto notando che preferisco, ecc, ecc..." e così via... quando finalmente l'altro, forse capendo, dice chiaramente "buona continuazione" io tiro un gran sospiro di sollievo perchè finalmente me ne sono liberata!

La cosa seccante è che queste persone aggiungono che mi trovano complicata.

Il punto è che io non sono affatto complicata, mi trovo ad impelagarmi in discorsi assurdi ed astratti solo con la speranza che l'altro tagli corto e chiuda, cioè quello che vorrei fare io ma non faccio perchè se lo facessi mi sentirei terribilmente in colpa (a volte l'ho fatto, primissime esperienze che neanche ricordo granchè... e mi sono sentita terribilmente in colpa).

Se l'altro continua, io continuo, malvolentieri, a rispondere... molto malvolentieri ma continuo.

Il senso di colpa nel chiudere consiste nella mia idea che l'altro ce l'avrà a morte con me, che mi manderà milioni di insulti (anche solo a mente) e ingiurie... che non mi perdonerà mai per aver chiuso, anche un banale dialogo di 1 settimana.


Scrivo questo adesso perchè mi sono appena tolta da un'altra conoscenza con cui non avevo niente in comune. Dopo 3 giorni della mia solita strategia finalmente mi ha augurato buon proseguimento con altri e mi sono sentita libera.


Come posso fare per chiudere un dialogo (con chiunque, sia persone semplici che complicate, sia persone tranquille che irose) in modo che queste persone non siano risentite con me?

Oppure, cosa posso pensare io, per conto mio, per tranquillizzarmi su ciò che loro pensano di me dopo una mia eventuale chiusura?


Mi rendo conto che il messaggio può risultare problematico... se avete domande, rispondo.
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Mi chiedo se lei è capace di dire "no" in altri ambiti della sua vita.
Se fa quello che le piace o desidera ..

Che tipo di educazione ha ricevuto e cosa fa nella vita, studia, lavora ?

È difficile darle una riposta sensata, avulsa dalla conoscenza della sua psiche

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr. Francesco Mori Psicologo, Psicoterapeuta 1.2k 33 31
Gentile utente,
mi trovo d'accordo con quanto scrive la dr.ssa Randone. Difficile che una problematica del genere si verifichi esclusivamente nel corso delle relazioni on line. Non credo ci siano semplici spiegazioni per ciò che racconta, tuttavia mi sento di fare alcune considerazioni. È possibile che assumendo un atteggiamento sfuggente ed ambiguo lei diventi, paradossalmente, più interessante per le persone che dialogano con lei, ottenendo, di fatto l'effetto opposto rispetto a quello che desidera. Spesso chi fugge viene rincorso.....
Inoltre,lei darà comunque, proprio perché ambigua, non chiara, un'immagine negativa di se stessa. Anzi, è probabile che attraverso la trasparenza lei acquisti "punti" agli occhi degli altri.
Che ne pensa?

Restiamo in ascolto

Dr. Francesco Mori
Psicologo, Psicodiagnosta, Psicoterapeuta
http://spazioinascolto.altervista.org/

[#3]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dott. Randone,

intanto grazie per la sua risposta

Lavoro, gestisco una profumeria e sono sposata da 6 anni. Non ho problemi a dire "no", questo si verifica soltanto quando voglio chiudere una conoscenza virtuale, ne ho di saltuarie. Ammetto che mi piace il flirt ma senza alcuno sviluppo reale. Infatti posso tranquillamente negare un incontro ma ho problemi a chiudere la conversazione in modo definitivo. Le volte in cui l'ho fatto, poche, sono stata perseguitata da ansia altissima... non so se sono proprio sensi di colpa, più che altro la paura dei pensieri cattivi dell'altro su di me. Tutte cose che io poi immagino e in quei casi le ho immaginate 24 ore su 24 per almeno 2 mesi, poi gradualmente passava in secondo piano. Dato che conosco bene l'intensità di quelle situazioni, voglio evitarle assolutamente perchè mi rendono del tutto incapace di concentrarmi su altro, sulla vita quotidiana. Nella realtà invece ho chiuso due rapporti, che però ho riaperto in seguito a sensi di colpa, ma questo è diverso. Un conto è la paura ossessiva dei pensieri malvagi su di me, un conto sono i sensi di colpa per aver lasciato un partner reale.

Ho la sensazione che il virtuale amplifichi quel problema perchè non vedo l'altra persona...

Ho ricevuto un'educazione essenziale nel senso che i miei erano molto impegnati con il lavoro, quindi trascorrevamo anche poco tempo insieme. Qualche rimprovero l'ho ricevuto ma non sono mai stata picchiata o altro. Diciamo che anche i rimproveri erano frettolosi.

Mi piacerebbe imparare una frase ad hoc da poter dire a chiunque, che funzioni e sia accolta in modo positivo... potrebbe suggerirmi qualcosa?

Grazie, cordiali saluti
[#4]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Gentile Dott. Mori,

non so esattamente cosa intende con "ambigua"... sono conoscenze così, per flirt... in cui tra l'altro sappiamo entrambi che non porteremo nulla nel reale. Qualche volta qualcuno lo chiede lo stesso ma sapendo bene che non accadrà perchè in questo sono molto chiara sin dall'inizio.

L'unico modo per essere più trasparente è appunto riuscire a dire apertamente "vorrei chiudere" quando voglio farlo. Ma è proprio quello che non riesco a fare...

Cordiali saluti
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
[#6]
dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
Grazie Dottoressa, adesso leggerò questi articoli.

Potrei dire che per me è un gioco... in mezzo alla propria vita, avere uno spazio in cui scambiare parole con altri uomini. Ma non ha alcun peso sul reale perchè quando stacco la conversazione per me è come chiudere una scatola. E davvero, non avrei alcuna voglia di vuotare il contenuto di quella scatola nella realtà.
[#7]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Il virtuale è come un gioco proiettivo, lei vede e cerca quello di cui necessita ...

Rifletta sul suo reale, forse migliorando quello anche il virtuale diventerà meno ansiogeno

Nelle letture troverà molti spunti di riflessione