Preparare ragazza down alla morte della madre

Buongiorno, mia sorella (anni 40) é down. In questi giorni mia madre a causa di un ictus è entrata in coma e ormai i medici non danno più speranza, dicono sia una questione di ore.
Mia sorella ha sempre vissuto con mia madre e io sebbene sia più piccolo alla maggiore età sono andato a vivere solo essendo però sempre presente nella sua vita. Il loro rapporto però é stato sempre indissolubile e mia sorella si muoveva ad ogni passo di mia madre.
Mio padre é morto quando io ero piccolo.
Mi rivolgo a voi per chiedervi se è necessario rivolgersi a uno psicologo o a un medico per prepararla e per comunicare la cosa se presto accadrà. Oppure se posso farlo io ma soprattutto qual é il migliore metodo indolore. Non vorrei avesse un crollo sia psicologico che fisico.
Al momento lei sa che la mamma é in cura e che fino a quando non starà bene non potremo vederla.
Avevo pensato di nascondere tutto ad un'eventuale morte e lasciarle sempre la speranza che mia madre possa tornare. Questo forse la renderebbe in vita più felice. Ma credo sia troppo complicato.
Grazie in anticipo per le risposte che riceverò.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
La situazione e abbastanza complessa e dolorosa.

La ragazza è stata seguita da qualche centro specislitico?
Fa terapia occupazionale?
La segue uno psicologo?
Se si, sarebbe utile che le figure di riferimento, come psicologi, l' aiutassero durante questa fase, anche lei ha un ruolo centrale

Le suggerisco di portare sua sorella in ospedale, è giusto che veda la madre, che senta il dolore e che possa capire cosa sta accadendo, lo stesso dicasi per il funerale.

È doloroso lo so, ma se supportata ed aiutata, anche lei può elaborare il dolore.

Il dolore non va negato, ma bisogna farsi attraversare dal dolore ed elaborarlo con i propri strumenti a disposizione

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Attivo dal 2014 al 2014
Ex utente
La ragazza diciamo che non ha mai avuto "bisogno" di un centro specialistico per il semplice fatto che essendo noi una famiglia numerosa e mia madre una donna-papà, non ha mai avuto bisogno di qualcuno che la inserisse in società perchè lei ci è sempre stata. Si è diplomata, ha degli hobby, ama viaggiare, colorare, leggere. Il suo essere "diversa" da noi non è mai stato percepito se non in occasioni così dolorose in cui capiamo il suo essere una bambina per sempre.
Non è mai stata da uno psicologo. Quando la madre è stata colpita dall'ictus era con lei e lei ha visto la situazione ma poi abbiamo evitato di portarla in ospedale per non traumatizzarla ancor di più visto che da giorni ribadisce il fatto che la madre aveva la faccia deviata, non le rispondeva..insomma lo descrive come un evento traumatico.

Mi consiglia quindi di portarla in ospedale anche se così sofferente per l'accaduto?
Io oltre che per la paura psicologica e lo shock che potrebbe subire, ho paura perchè lei ha sofferto sempre di cuore e non vorrei che questo potrebbe essere letale anche per lei. Posso parlare col cardiologo ma non so quanto questi possa essermi d'aiuto visto che è una situazione mai vissuta e mai provata.

La ringrazio per la sua risposta, siete un aiuto prezioso.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Per le problematiche cardiache non so dirle, dovrebbe parlare con il cardiologo che la segue
Per quanto riguarda l' ospedale- se non ci fossero effetti collaterali drammatici - sarebbe utile che la vedesse, è difficile poi dirle che non è più tra voi.

Il trauma lo vivrà ugualmente anche se non dovesse andare in ospedale, sia per la simbiosi che le ha accompagnate, che perché mamma.....