Ansia dovuta al pensiero della morte

Salve,
sono una ragazza di 24 anni e da un paio di anni provo forte senso di angoscia al pensiero della morte.
Quando sopraggiungono questi pensieri mi sento il cuore in gola e avverto una sorta di attacco di panico che spesso culmina in crisi di pianto. Non identificherei la sensazione che provo come paura ma come ansia e forte sensazione di impotenza, non riesco ad accettare, o meglio, a convivere con l’idea che un giorno tutto finirà ed io non esisterò più.
Ultimamente questi spiacevoli "episodi" si stanno facendo più frequenti e più importanti, prevalentemente il problema sopraggiunge andando a dormire tanto che adesso l'ansia si è trasferita al momento in cui devo coricarmi e puntualmente ogni sera anche se durante il giorno ho tenuto la mente sgombra, la "paura" che possa provare ansia al pensiero della morte lo fa tornare puntualmente con l'angoscia che ne deriva.
Vi ringrazio per il tempo dedicatomi.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Gentile ragazza, ci sono stati dei lutti nella sua famiglia ,intorno a lei ?ci sono persone malate ? Questa sensazione di allarme le fa male..perche' tutta questa ansia? Sara ' bene che lei si faccia aiutare .. Per tornare ad essere serena.. Tutti noi temiamo la morte ma viviamo senza pensarci sempre.. Puo' cercare uno psicoterapeuta anche nel settore pubblico..restiamo in ascolto..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Ragazza,
Leggendo la sua richiesta di consulenza, mi vengono in mente le stesse domande che le fa fatto la dottoressa Muscarà.
Sta attraversando un momento di difficoltà ?
Si sente sola?
Ha un amore?
La paura della morte e le sensazioni che ne derivano è solitamente il campanello d' allarme di una condizione depressiva, anche se "mascherata" oppure è il sintomo di un quadro di solitudine importate ...
Non ci dice nulla di lei, cosa fa nella vita?
Vive in famiglia?
Ha un ragazzo, delle amiche?
Ha delle passioni ?
Fa sport?
Un animale?
Altro ...

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, intanto vi ringrazio per le risposte così celeri, cercherò di rispondere al meglio alle vostre domande.
Questo periodo della mia vita posso definirlo felice, e diciamo che non ho mai avuto grossi problemi o difficoltà perchè ho sempre avuto una famiglia molto presente e amici fidati.
Sono fidanzata con il mio attuale ragazzo da circa sette anni e sono felice della mia relazione, stando insieme da così tanto tempo è un amico oltre che compagno ed è al corrente di questa mia problematica,per quanto può cerca di aiutarmi.
Mi sono da poco laureata in fisica, laurea triennale, adesso sto frequentando i due anni di laurea magistrale, avendo la possibilità di frequentare un buon ateneo vicino a casa abito ancora con i miei genitori.
Non pratico molto sport, da quest'anno ho iniziato a praticare tiro con l'arco; saltuariamente vado a correre o a passeggiare.
Amo gli animali, al momento ho un gatto ma ho avuto anche dei cani.
Per quanto riguarda lutti e malattie in effetti ci sono stati due eventi che risalgono al periodo precedente al primo episodio che ho descritto sopra.
Al primo anno di università sono stata ricoverata per un infezione ai reni e l'anno successivo sono stata operata per risolvere il problema.
questa problematica ha lasciato come spiacevole eredità un ipertensione che sto tenendo sottocontrollo con l'apposito farmaco.
Circa un anno dopo l'intervento è morta mia nonna con cui vivevo assieme ai miei genitori.
Fra questi due eventi sono più propensa a pensare che sia il primo quello che più ha influito sui miei pensieri negativi e angosciosi in quanto essendo stata ricoverata in medicina generale sono venuta a contatto in maniera "improvvisa" con una realtà ben poco felice.
Per quanto riguarda invece l' ultimo anno un evento rilevante è stato il ricovero di mio padre per un problema cardiaco, ma la situazione si è risolta in pochi giorni. Riconosco che quest'ultimo fatto mi ha molto turbata perchè mi sono resa conto che nella mia mente vedevo sempre la figura di mio padre in maniera "infantile", una sorta di entità infallibile e incrollabile.
Infine la soluzione di ricercare l'aiuto di uno psicoterapeuta mi era stata suggerita anche da mia madre, ma sono un pò riluttante in quanto credo che questi problemi siano comuni a molte persone e caratterialmente cerco sempre di farcela da sola..
Credo di aver deciso di scrivere in questo sito vedendolo come una "via di mezzo" fra la soluzione autonoma e quella con l'aiuto di un professionista.
Ringrazio ancora per la disponibilità, rendete un servizio veramente molto utile.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
" Credo di aver deciso di scrivere in questo sito vedendolo come una "via di mezzo" fra la soluzione autonoma e quella con l'aiuto di un professionista."

Lei è veramente molto acuta, il senso del porta e è dei consulti online è proprio questo.
Se il disagio però , dovesse diventare ingombrante, opterei per una consulenza psicologica, non è detto che diventi psicoterapia.

L' infezione ai reni, il successivo intervento e la morte della nonna, credo siano fattori scatenanti o di mantenimento dei suoi cattivi pensieri .

Lo stesso dicasi per la condizione clinica di suo padre

Ci dia notizie in seguito, se cresce
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Dr. Nunzia Spiezio Psicologo 531 20 3
Cara ragazza,
d'accordo con la collega credo che gli eventi che l'hanno toccata l'abbiano colpita più di quanto abbia voluto confessare anche a sè stessa. Inoltre, sembrerebbe, che questa sua voglia di "farcela da sola" sia un' etichetta che si è cucita addosso e che ha agìto ogni qual volta si presentavano le difficoltà delle quali ci ha parlato "stancando" molto la sua psiche già oberata dalla fatica dello studio.
Va bene la zona cuscinetto del consulto on line ma, qualora i suoi disturbi dovessero divenire pervasivi inficiandole il benessere esistenziale, le consiglio di rivolgersi al sostegno( che come le diceva la collega non è detto si trasformi in intervento lungo) di colloqui psicologici.
Le faccio tanti auguri.

Dr.ssa Nunzia Spiezio
Psicologa
Avellino

[#6]
dopo
Utente
Utente
Credo anche io che questi eventi abbiano contribuito alla formazione e crescita del problema, rifletterò sul vostro consiglio di cercare sostegno tramite colloqui psicologici.

Nell' immediato avete qualche suggerimento per risolvere o arginare il disagio?

Inoltre vi sarei grata se poteste spiegarmi in cosa consiste e quale sia lo scopo di un colloquio, cosa si cerca di fare?
Mi spiego meglio, per come la vivo ora non capisco come si possa risolvere questa situazione solo parlandone.. io credo di aver chiaro cosa sia che mi fa star male.. ma comunque sto male.
fatta eccezione per il non pensarci non vedo soluzione.

Se ho capito bene è importante sapere come mai si è scatenato il tutto, da cosa ha avuto origine, ma una volta saputo questo cosa me ne faccio ? come posso risolvere il problema sapendo le cause se queste sono degli eventi che mi sono accaduti in passato ?

Vi ringrazio per l'interessamento mostrato.
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
I colloqui servono a prendere le distanze dagli eventi negativi , avvengono in un clima di condivisione , di empatia, con una persona specializzata che prende in carico la storia dolorosa del paziente, il suo dolore e la sua angoscia, questo clima complesso e affettivo, particolare , conduce ad una progressiva " abreazione" dei ricordi dolorosi. Fondamentale e' la motivazione del paziente.. Questo percorso noi possiamo solo consigliarlo, cosa ne pensa?
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Alle delucidazioni della dott Muscarà sono molto esaustive, le dico soltanto che è più difficile viverlo il rapporto terapeutico che capirlo...
Non è importante che lei comprenda cosa accade all' interno del setting, ma che si fidi ed affidi al clinico che la terra per mano, durante questo viaggio dentro se stessa.
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