Agitazione con ossessione verso una persona che cerco di placare con kg di biscotti

Non capisco, esattamente, cosa mi stia preoccupando/agitando.
E' da ieri che entro qui ed ogni volta scrivo per ragioni diverse.
Premetto che scrivere qui in parte mi fa sentire in colpa, forse verso me stessa in primis, dato che un terapeuta io ce l'ho (ora c'è la fase della sospensione estiva); è come se pensassi che da sola non ce la faccio e che sono lenta ad elaborare le mie sedute di psicoterapia.
Premetto che sto scrivendo perchè ho un senso di agitazione/preoccupazione così elevato che stramangio (biscotti principalmente) e non riesco a smettere.
In verità credo che questo stato di agitazione dipenda dal fatto che con la pausa lavorativa mi senta come privata della vita che avevo iniziato a vivere da qualche mese, frequentando un ambiente nuovo, incrociando spesso persone nuove; il fatto di incrociare persone nuove (seppur io abbia fatto anche qualche casino con alcuni uomini) mi ha iniziato a far pensare che possa capitare che anche uomini che io consideri attraenti mi notino e considerino; adesso che tutto questo non sta più accadendo sono entrata nel loop di voler ricontattare un tipo che non mi ha mai considerato: più volte al giorno guardo il suo profilo di fb in cui carica foto di ciò che sta facendo (non è tra i miei contatti; con lui ci siamo "visti" poche volte, l'ultima volta 3 anni fa e l'ultimo contatto telefonico risale a sei mesi fa ca.). Di questo tipo è capitato di parlare con il mio terapeuta che mi ha -giustamente-chiesto perchè dovrei volere un tipo che ha certe mie stesse tare (di cui io sto cercando di liberarmi); mi ha più volte ripetuto che per me, questo tipo, è una sorta di scusa per non guardarmi altrove in fatto di uomini.
Certo ho anche delle preoccupazioni di tipo materiale ed organizzativo non poco rilevanti, però io non credo sia questa la ragione del mio senso di agitazione.
Si potrebbe avanzare l'ipotesi che dipenda dalla separazione estiva dal mio medico, ma sento anche in questo caso di escluderlo: l'estate scorsa l'ho molto patita, sentendomi come abbandonata da lui; questa volta non ho questa sensazione.
Bè.A pensarci già qualche mese fa sentivo di temere l'arrivo dell'estate, perchè questo mi avrebbe fatto pensare/sentire -ancor di più- la mancanza di un compagno.
Credo di temere di cedere e dunque contattare questo tipo e rimanerci poi male dato che verso di me si è sempre comportato senza rispetto e considerazione. Cambio idea di continuo riguardo il fatto di ricontattarlo.
Sembrerà sciocco ma la cosa che mi scoccia è mangiare così tanti biscotti: non mi fa bene e ingrassare in questo modo trovo sia solo un modo punitivo di agire verso me stessa.
Ma che devo fare?! Che devo fare con questo tipo e che devo fare per evitare questo bisogno inconsulto di biscotti; certo quando sono serena sono regolare con il cibo, ma come faccio in momenti come questi?
Scusatemi per il continuo disturbo e grazie din d'ora per il Vostro aiuto.
Un cordiale saluto.
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Che trattasi di biscotti o altro, l' iperfagia, nel suo caso, sembra avere un significato compensatorio.
Il cibo assume un significato di ansiolitico, di anti stress, di compagno di vita, di amante, di utero caldo nel quale rifugiarsi e così via.....

Le suggerisco di evitare di richiedere ulteriori consulenze se è già in terapia, aspetti il suo terapeuta e discuta con lui, i suoi eventuali ed ulteriori disagi, diventerà per voi, un ulteriore ambito di lavoro

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2013 al 2015
Ex utente
Buongiorno dott.ssa Randone,

La ringrazio del Suo intervento.
So che dei miei disagi è bene parlarne con il mio terapeuta e talvolta, sentirmelo dire qui, in questo sito, mi è servito proprio per aprirmi poi con lui, che mi conosce di persona e con cui sto facendo psicoterapia.

Certo adesso, fino a settembre, le sedute sono sospese.

Mi dispiace aver dirottato qui, diverse volte, mie "paturnie"; forse dipende dal fatto che sento di aver bisogno di poter contare su me stessa più di quanto io pensi e avere questo Sito, ha rappresentato per me, talora, una sorta di "accelleratore": mi inceppo e Voi mi aiutate a ripartire, ma capisco appieno il Suo suggerimento, perchè -penso- potrebbe servire anche a me, nei momenti difficili, a "riprendere" quanto emerso proprio con il mio terapeuta.

Proverò, come daLei suggerito ad evitare ulteriori consulenze qui.

La ringrazio, un cordiale saluto