Paura della morte e depressione

Buongiorno a tutti.
Sono una ragazza di 21 anni. Ciò che mi sta accadendo da 4 giorni mi spaventa tantissimo. Ho veramente tanta paura. Sono sempre stata una persona solare, felice ed entusiasta. Ho avuto i miei momenti bui, soprattutto quando ho finito il liceo e sono stata messa davanti alla scelta di un nuovo percorso (l'Università). Pur avendo cambiato la facoltà dopo un anno (la prima scelta, si è rivelata un percorso che non mi portava soddisfazioni) sono riuscita a superare la delusione a testa alta, aiutata dai miei e, a parte qualche paura e un breve periodo di ansia, non ho avuto altri problemi. Il problema è iniziato qualche mese fa quando, guardando film o leggendo libri, reagivo in modo esagerato e troppo personale alla morte di qualche personaggio (crisi di tristezza che se ne andavano solo dopo un paio di giorni). Dentro di me sapevo che stavo così perché in qualche modo sentivo questa paura della morte e della separazione dentro di me (mentre prima non era assolutamente presente, a parte una normale preoccupazione per i miei cari nei soliti momenti della vita quotidiana). Il peggio è arrivato come un lampo, 4 giorni fa (forse per quello che ho sentito al TG riguardo agli attacchi terroristici). All'improvviso ho pensato "devo subito controllare su internet quali sono le teorie riguardo alla vita dopo la morte, ho bisogno di certezze". Sono una persona credente (aperta mentalmente anche ad altre teorie riguardanti l'anima e l'aldilá) ma mi è bastato leggere pochi commenti che dicevano nettamente "dopo non c'è nulla, siamo solo cervello" per farmi venire un attacco di panico (respiro accelerato, senso di vuoto nel corpo, mani fredde, gambe che tremano). Da allora sono entrata come in un vortice in cui mi sento separata dalla realtà. Ho iniziato a cercare articoli sull'aldilá mattino e sera e mentre ad un certo punto mi sento rassicurata e dico, "ho le mie convinzioni, sia religiose che abbastanza logiche, e poi non è una cosa che ora mi riguarda", dopo un po' (soprattutto quando arriva la sera) entro di nuovo in crisi e penso al nulla assoluto dopo e a quanto l'idea mi spaventi, non solo per me ma soprattutto le persone a me care. Io non ho problemi, ho due genitori meravigliosi (in salute, mia mamma tra l'altro mi ha avuta a soli 21 anni, quindi data la poco differenza di età, dovrei essere ancora più tranquilla), non abbiamo problemi economici e ho amiche splendide. Ho paura al pensiero della separazione, non solo con il mondo, ma a volte corro con il pensiero e penso :" e se tutto questo finirà, non rivedrò più i miei cari". Sono molto legata a mia mamma, che negli ultimi 3 giorni mi ha stretta durante le crisi di pianto. A volte vorrei ritornare bambina per non pensare così. E in quasi ogni momento della giornata penso, "voglio essere felice come fino a poco tempo fa, gioire delle cose che mi rendono entusiasta ma che ora mi sembravo inutili, perché che senso ha." Vi chiedo un consiglio perché non ce la faccio più, sono esausta.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non hai bisogno di generici consigli, ma di altro. La fobia della morte è un tema ricorrente in chi soffre d'ansia, o si scopre tendenzialmente ansioso, e tu hai una vita intera per superarla.

Se però non ci riesci da sola e se senti che la paura ti limita, impedendoti di svolgere le tue normali attività, allora è opportuno che interpelli un professionista. Puoi sentire il tuo medico di famiglia. Oppure rivolgerti al centro di ascolto psicologico studenti della tua facoltà , se studi. L'ansia si può superare benissimo con forme di psicoterapia attiva e prescrittiva, tieni presente la possibilità.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio per questa risposta veloce. Ammetto di essere una persona ansiosa in certe situazioni, non mi piace pensare di non poter avere il controllo sulla maggior parte delle cose che mi accadono. Magari questa è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso e si è manifestata così. L'unica cosa che so è che voglio superarlo, so che è un disturbo provocato da sintomi insensati e che non mi porteranno da nessuna parte. Voglio tornare ad essere felice per le cose che mi rendevano entusiasta, non sa nemmeno quanto io sia arrabbiata con quello che mi sta succedendo perché mi sembra di non avere il controllo sulla tristezza che mi "soffoca" e ogni volta che ripenso a come ridevo delle semplici battute e come ero felice di pensare "stasera guardo questo in tv, leggo questo" (mentre in questi giorni appena pensavo di fare queste cose mi coglieva un silenzioso pensiero che diceva "ma che senso ha nella vita?") so di volerlo provare di nuovo.
[#3]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> non mi piace pensare di non poter avere il controllo sulla maggior parte delle cose che mi accadono
>>>

Ed è proprio per questo che alla fine il controllo lo perdi. È l'eccesso di controllo che fa perdere il controllo.

Ovvio che sul fatto che un giorno ognuno di noi morirà non possiamo avere alcun controllo. Ovvio razionalmente, un po' meno emotivamente.

Fai i passi che ti ho suggerito.
[#4]
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo attivo dal 2014 al 2015
Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo
Cara ragazza,

questa rigidità di controllo la fuorvia è, di conseguenza, si innesca un circolo vizioso...


Dal mio punto di vista, secondo anche il mio approccio, i meccanismi inconsci che sottendono a queste frequenti e significative paure, come la morte, possono essere ben elaborate in setting di terapia, dove viene ascoltata e compresa senza giudizio alcuno!

Un percorso, magari più "profondo", che le permetta di rivivere un po' la sua storia, anche se le tecniche più focalizzate possono essere più imminenti e, sempre dal mio punto di vista, l'una può non escludere l'altra!


Può rivolgersi, comunque, allo Spazio Giovani della sua città, dove i colloqui sono totalmente gratuiti e di facile accesso.


Di cuore.
[#5]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio tutti per le vostre risposte molto veloci e sincere. Penso (o almeno spero, visto che sto migliorando per ora...ancora ieri a quest'ora della sera la mia ansia era al suo massimo, con crisi di pianto, mentre ora mi sento serena, come se avessi ESAURITO tutta l'ansia) che si sia trattato di una crisi passeggera (dato che veramente non ho problemi a livello personale o scolastico). Cercherò di allontanare l'ansia giorno dopo giorno e di concentrare le mie energie su qualcosa di importante per me (ho iniziato una dieta da poco, seguita da una dottoressa). Nel caso dovesse ripresentarsi qualche sintomo, seguirò i vostri consigli e chiederò immediatamente aiuto a qualcuno (comprendo l'importanza delle sedute e di essere seguiti da uno psicologo).