Problema di comunicazione: come posso superarlo?

Buongiorno, vorrei esporre un problema relativo alla mia relazione di coppia.
Sto con la mia compagna da poco meno di un anno. Io ho 36 anni, lei 28. Dopo un inizio in cui ho voluto essere un po' "prudente", da 4-5 sto vivendo la relazione a pieno. Mi sento innamorato. Ci vediamo molto spesso, spesso lei sta da me, conosciamo i rispettivi amici, abbiamo passato parte delle vacanze insieme ecc ecc.
Da quando ci siamo avvicinati però è diventato evidente un problema di comunicazione. Quando si affronta un discorso serio o personale o anche solo coinvolgente (una passione, un'idea...) finiamo per litigare. Questi discorsi di fatto non iniziano, perché appena io manifesto un'opinione diversa dalla sua, faccio qualche osservazione diretta o qualche domanda per capire meglio cosa pensa, lei si irrigidisce, diventa scontrosa, mi accusa di offenderla o di mettere in dubbio ciò che dice, tronca il discorso. A questo punto io a mia volta mi innervosisco, perché il mio desiderio di parlare liberamente o anche di dare un parere disinteressato su un suo problema vengono interpretati come qualcosa di negativo. Mi sento frustrato, cerco di chiarire il mio pensiero. Lei obietta su tutto. E si finisce in lunghe discussioni non su un tema preciso ma sul modo che abbiamo di comunicare.
Lei dice di essere timida. A me sembra che sia molto sulle difensive, che si senta attaccata o giudicata. Preciso che non mi ritengo una persona aggressiva e che quello che cerco sarebbe appunto il confronto, non di impormi. Temo che i suoi turbolenti rapporti familiari le abbiamo inculcato lo scontro come unica modalità di scambio di opinioni. E che quindi tenda istintivamente a difendersi da un attacco che, nel mio caso, non c'è. Lei però nega il suo disagio e mi dice che è "il mio modo" il problema. Vorrei capire come venirle incontro, come farla sentire a suo agio, senza barriere. Ma non ci riesco, anzi peggioro la situazione. A volte poi capita che, a giorni di distanza, lei stessa riapra il discorso interrotto e riesca ad esprimersi o, magari, anche ad accettare la mia opinione. Ma che fatica!
Sono molto preoccupato perché questa difficoltà di comunicare, oltre a minare la quotidianità di oggi con frequenti discussioni, temo ci sarà anche quando si tratterà di fare scelte di vita importanti. E io non posso accettare che sia questo il massimo di comunicazione che riusciamo ad avere. Quale approccio devo usare per comunicare con lei? Come posso abbassare il nostro livello di tensione?
Vi ringrazio in anticipo per l'aiuto
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
>>A me sembra che sia molto sulle difensive, che si senta attaccata o giudicata.<<
se le cose stanno così si tratta di cambiare stile comunicativo e trovare altri modi per verbalizzare le sue opinioni.

>>non mi ritengo una persona aggressiva e che quello che cerco sarebbe appunto il confronto, non di impormi.<<
probabilmente dall'altra parte questa sua modalità comunicativa non piene percepita come "confronto", ma come qualcos'altro di invasivo.

>>Quale approccio devo usare per comunicare con lei?<<
non possiamo erogare strategie comunicative, on-line e senza una valutazione diretta.

>>Come posso abbassare il nostro livello di tensione?<<
prima di tutto bisognerebbe capire "come" nasce la vostra tensione e se lo stile comunicativo sia il riflesso di altre difficoltà di coppia.






Dott. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta
Specialista in Psicoterapia Psicodinamica
www.psicologoaviterbo.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr. Del Signone,
grazie per la sua risposta.
Ha centrato il punto. Effettivamente la mia compagna percepisce il mio modo di comunicare come invasivo (se non offensivo). Tuttavia io mi limito ad argomentare, a porre domande, a esprimere con calma il mio punto di vista. A volte, quando mi sembra che si sia un problema che la fa soffrire, a dare un consiglio sulla base del mio vissuto.
La forma (magari la mia non è la migliore possibile) di sicuro c'entra ma temo sia la sostanza a non venire accettata. Mi sembra che il suo limite sia quello di non saper ascoltare il parere altrui senza per questo sentire messa in discussione la sua persona, il suo modo di agire, i miei sentimenti per lei e il fatto che comunque io sono interessato al suo bene.
Come posso superare questo muro difensivo ed essere considerato un alleato, invece che un invasore?
Insomma io non posso accettare di limitarmi ad ascoltare (a volte ci sta e lo faccio, ma non sempre) o dire solo "hai ragione" a prescindere. Questo per me non è un dialogo stimolante tra persone adulte e non è nemmeno costruttivo per una coppia. Se domani dovrò chiederle "andiamo a vivere insieme?" dovrò preoccuparmi più del tono con cui pongo la domanda (o del tempo verbale che utilizzerò o di qualche strano retrosignificato offensivo e negativo della proposta) che della sostanza dell'argomento che sto proponendo? Non mi sono mai trovato così in difficoltà con una persona a cui tengo.
Se si ama una persona (e lei dice di amarmi), ci si può sentire continuamente offesi da quello che dice e che pensa?
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Se la sua compagna si sente "offesa" è probabile che percepisca una qualche forma di aggressività nella comunicazione (perché non è tanto quello che si dice, ma il come lo si dice a fare la differenza), bisogna quindi mettere l'accento sulla relazione (rapporto a due) e non sul messaggio (il contenuto di ciò che si dice), soprattutto se uno di voi ha un carattere più dominante e l'altro più passivo-remissivo.

I problemi di comunicazione suo co-costruiti nella coppia e vengono quindi alimentati da entrambi. Se non riuscite da soli a far fronte a queste difficoltà sarebbe il caso di contattare un Collega per una consulenza di coppia.






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Utente
Utente
Grazie ancora per gli spunti di riflessione. Proverò a lavorare su me stesso per il valore che do a questa relazione.
Forse un modo può essere quello di attendere che sia lei esplicitamente a chiedermi "cosa ne pensi?". Un altro può essere quello di esprimere un parere raccontando qualcosa che mi è successo in prima persona, in modo che non si senta toccata direttamente. Un altro ancora quello di cominciare sottolineando gli aspetti su cui siamo d'accordo, prima di quelli su cui magari abbiamo opinioni potenzialmente diverse.
In parte sono strade che ho già tentato. Non lo so... Ammetto di essere in in difficoltà. Vede, io tengo molto al dialogo, paradossalmente lo ritengo un mio punto di forza (e lo è stato in molte altre relazioni di coppia o di amicizia). Questa situazione mi mette alla prova in un modo inaspettato e, temo, forse oltre le mie capacità di cambiamento.
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Dr. Giuseppe Del Signore Psicologo, Psicoterapeuta 4.6k 51
Pensa che il suo punto di forza possa in un certo senso nascondere un bisogno di controllo che si esplicita appunto nella comunicazione?

Questo a volte potrebbe essere percepito come qualcosa di "oppressivo".






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Utente
Utente
Dottore, ho sempre avuto relazioni basati sul confronto e sull'autonomia. Credo che la cosa più bella sia scegliere ed essere scelti liberamente, non dominare.
Non ho comunque un carattere dominante, almeno questa è la mia percezione. Io non desidero una compagna che la pensi sempre come me e che faccia tutto quello che le dico. Però nemmeno desidero una relazione in cui si deve pesare ogni parola e con qualcuno che non vuole ascoltare quello che penso. Qui stiamo parlando di una persona che mi racconta un suo problema personale e poi si irrita perché esprimo un punto di vista appena appena articolato e non conciliante a prescindere. In altre parole posso accettare che lei abbia delle difficoltà di timidezza, orgoglio o quello che è... e sono disponibile a trovare strade alternative. Ma credo di non dover essere il solo a doverci lavorare. Altrimenti l'unica soluzione è che non si parli o che io dica sempre "sì".