Vivere compiacendo gli altri

Buongiorno a tutti,
Sin dall'adolescenza ho avuto problemi a relazionarmi con gli altri preoccupandomi di quello che la gente poteva pensare di me e se lo pensava positivamente; questo accentuava ancora di più il mio carattere timido tanto che mi ha portato a passare dai 12 ai 22 anni chiuso in casa, senza relazioni con coetanei, a parte la scuola, preda di grandi complessi e crisi di solitudine; Arrivato ai 22 anni sono riuscito ad uscirne, mi sentivo finalmente vivo, portando sempre però le "cicatrici" di quello che avevo passato in quei 10 anni, segni che tutt'ora non sono spariti ma tornano a farsi sentire anche se in forma lieve; Il mio problema più grande rimane il "fare le scelte e compiere azioni senza far del male a nessuno" continuando a compiacere il prossimo, rinunciando alla mia vita per gli altri, tanto che appena feci scelte diverse mi fu subito rinfacciato, sapendo del mio carattere debole.
Tutto ciò mi porta senso di inadeguatezza verso le persone, e piano pano sta lacerando sia rapporti di amicizia che sentimentali, portandomi a odiare chi mi ha "tradito", chi ho sempre cercato di compiacere ma che alla fine appena ho scelto per me mi ha puntato il dito contro escludendomi da tutto.
Vivere per gli altri non è vivere, ma non riesco a fare le cose senza pensare quello che la gente può pensare di me e credo sia tempo di affrontare seriamente questa cosa..

Vorrei gentilmente un parere su tutto ciò.
Grazie

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Dr.ssa Giselle Ferretti Psicologo, Psicoterapeuta 615 14 22
Gentile ragazzo,
quello che ci descrive è molto frequente, ma non tutti se ne accorgono e riescono ad analizzare lucidamente la situazione personale come ha fatto lei.

Nella vita è richiesto costantemente di trovare l'equilibrio tra i nostri desideri e quelli degli altri: sbilanciarsi troppo verso gli altri, significa perdere se stessi, propendere troppo verso se stessi potrebbe significare allontanare gli altri.

Allora le domande sono: voglio piacere proprio a tutti, o voglio avere relazioni solo con chi mi interessa ed è affine a me? Ho consapevolezza di ciò che interessa me, se sono concentrato tutto il tempo a compiacere gli altri?

A me sembra pronto per fare riflessioni di questo tipo, cerchi di non aggrovigliarsi in pensieri sterili da solo, cerchi l'aiuto di un nostro collega di persona. Sarà molto più facile.

Un caro saluto,

Dott.ssa Giselle Ferretti Psicologa Psicoterapeuta
www.giselleferretti.it
https://www.facebook.com/giselleferrettipsicologa?ref=hl

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
Gentile utente,
talvolta accade di vivere relazionandoci con gli altri attraverso un Sè di facciata, un falso Sè.
Si è compiacenti, ma si rinuncia al vero Sè.

<<Vorrei gentilmente un parere su tutto ciò.>>

Chieda aiuto a un nostro Collega, per poter vivere la "Sua" vita.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/