Senso di solitudine ed empatia

Salve. È la prima volta che chiedo un consulto in rete. Vado direttamente al punto. Sono una persona estremamente sensibile. Ho fatto varie sedute con una mia psicologa ma ho smesso in quanto estremamente cara. Disse che avremmo dovuto lavorare sulla mia iper sensibilità e iper empatia. Da quando ho lasciato lei, ho cercato di dare un senso a questa mia sensibilità da solo, ed in parte ci sono riuscito. Ora però, ho un senso cronico di solitudine che non mi lascia mai. Mi spiego meglio. Ho fatto nove traslochi in cinque anni, non avendo mai una dimora fissa e stabile. Mi sento mancare qualcosa e per questo motivo, non potendo controllare questa cosa per vari motivi familiari, ho deciso di controllare la mia vita, o almeno ciò che si può. Con la mia organizzazione perenne di tutte le cose e grazie anche al fatto che sono metodico sono riuscito ad ottenere grandi successi accademici e, per quanto può un ragazzo di 20 anni, anche lavorativi. Ma, è come se mi mancasse sempre qualcosa. Amici ne ho, anzi sopratutto amiche in quanto per la mia sensibilità è difficile trovare persone che viaggio quasi sulla mia stessa lunghezza d'onda e queste sono per lo più donne. Però, manca sempre qualcosa, non riesco mai ed essere del tutto tranquillo...come se dovessi sempre fare di più e volere di più da me. Più voti alti all'università, più lavoro, più tutto. Così facendo fuggi dal mio senso si solitudine perché sono sempre super indaffarato e dalla mia empatia, che è così accesa che non riesco a godermi un film sotto le coperte quando fuori piove che scoppio in lacrime perché fuori ci sarà sicuramente un cane randagio oppure una povera donna anziana rannicchiata sotto le coperte sopra le scale di una chiesa. Scusate lo sfogo. Chiedo un consiglio per iniziare a vivere la mia vita serenamente.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile ragazzo,

quale diagnosi aveva posto la psicologa?
Quello che Lei descrive potrebbe essere compatibile anche con un problema d'ansia, e comunque può trovare uno psicologo anche presso gli ospedali, pagando un modesto ticket sanitario.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile ragazzo,

<<nove traslochi in cinque anni, non avendo mai una dimora fissa e stabile. <<

<<non riesco a godermi un film sotto le coperte quando fuori piove che scoppio in lacrime perché fuori ci sarà sicuramente un cane randagio oppure una povera donna anziana rannicchiata sotto le coperte sopra le scale di una chiesa<<

Traslochi? Da solo o per esigenze di famiglia?
Empatia? Davanti al film o anche nel concreto delle relazioni?


Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Salve, non sono bene come taggare gli altri utenti. L'altra psicologa non parlò di ansia. Disse semplicemente che avrei dovuto lavorare sulla mia acuta sensibilità. Questa non mi permette di vivere bene perché assorbo tutto ciò che mi circonda in maniera estremamente profonda, forse troppo. Empatia ovviamente in tutte le relazioni. Ma, questo senso di solitudine è cronico. È come se andassi avanti per la mia strada, per i miei studi di psicologia, verso il mio futuro...ma da solo. I traslochi sono stati fatti con la mia famiglia.