Difficoltà in ambito familiare e universitario

Gentili dottori,
mi trovo qui a scrivervi per avere un vostro parere sulla mia attuale situazione familiare e universitaria. Da molti anni ormai vivo sotto il tetto di un papà molto oppressivo che non ha fatto altro che prendere decisioni nella mia vita senza curarsi delle mie opinioni. Non mi ha lasciato scegliere il liceo da frequentare e anche nella scelta dell'università ha avuto un ruolo decisivo poiché mi ritrovo al terzo anno di un corso di laurea che non mi piace né adatto alle mie vere capacità. I primi anni universitari, a dir la verità, ho ricevuto risultati brillanti, ma ora, a dieci esami dalla laurea, sono crollata. Non riesco più a studiare, odio le materie, svegliarsi la mattina è diventato un peso, mi detesto perché arrivo a sera senza aver fatto nulla e me ne vergogno profondamente. Vedo i miei colleghi pronti a laurearsi a ottobre e io sono ferma nel solito stesso punto da mesi e ciò mi fa sentire una stupida e un'incapace. Mi sento sempre stanca, piango in continuazione senza un motivo, ho perso interesse nelle cose che prima mi rendevano felice. In tutto questo caos devo sopportare lo sguardo sprezzante di mio padre che non fa altro che sminuirmi e mettermi pressioni, non riesco a spiegargli ciò che sto passando e se mi vede triste mi ripete che sono solo una viziata perché ho tutto e non ho motivi per essere giù di morale. A volte lo penso davvero anche io e ancora mi domando se è vero oppure no. Lui mi giudica un'ingrata, mi urla spesso addosso, mi offende per qualsiasi sciocchezza, mi accusa di sperperare i suoi soldi. Cari dottori, sono giunta a continuare ad indossare jeans bucati pur di non chiedergli soldi perché per me questi sono diventati un incubo. Il suo attaccamento ai soldi lo rende cattivo e crede di avere il controllo su me, mia mamma e mia sorella perché ci mantiene. Ci tratta come schiave e pretende che noi facciamo la nostra parte pulendo, cucinando e servendolo. E così è stato anche per la mia università. Lui me l'ha pagata, quindi ha deciso lui cosa ho dovuto studiare. A volte lo disprezzo così tanto e me ne vergogno perché è pur sempre mio padre.
Ci sarebbe così tanto da raccontare, ma lo spazio è limitato e mi rendo conto di essere stata confusa nello scrivere tutto ciò, ma anche adesso sto piangendo e diventa difficile avere la mente lucida in questi momenti. Vorrei tanto rivolgermi alla psicologa da cui ero andata anni fa, ma la paura di chiedere soldi a mio padre mi rende impossibile un consulto dalla dottoressa.
Mi rivolgo a voi per chiedervi un giudizio anche superficiale perché io sento di soffrire dentro, non capisco se sto rientrando oppure sono già dentro una depressione come quella che già affrontai qualche anno fa. Oppure sono veramente una ragazza viziata incapace di apprezzare ciò che possiede.
Vi ringrazio per la vostra attenzione, spero in un vostro aiuto anche se piccolo.
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<e ciò mi fa sentire una stupida e un'incapace.>

Gentile Ragazza,
comprendo il suo sentire, tuttavia non è questa la questione, certamente le sue risorse l'hanno finora portata avanti in un percorso che non amava e dunque complimenti per quanto finora fatto.
Ma la situazione familiare che descrive, il cattivo rapporto con suo padre, certamente non la aiutano a gestire il carico degli studi, divenuto per lei ora pesante...

Ben si comprende da quanto ci riporta quanto debba essere per lei faticoso andare avanti, con le dinamiche familiari descritte, con il peso delle aspettative paterne e il disprezzo che percepisce...la confusione è comprensibile, così come la tristezza e il dolore, ma non abbia dubbi, non si tratta di essere viziati...ha bisogno di maggiore serenità e di scelte sue, consapevoli, di ritrovare le sue risorse

Un ascolto però lo può trovare anche presso il servizio pubblico, ad esempio il Consultorio Familiare ASL, ospedali o strutture convenzionate, provi ad informarsi direttamente.

Un caro saluto

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara ragazza,
Quello che prova lo trasmette chiaramente a noi che la leggiamo.
E a me, che sono una psicologa psicodinamica, abituata a lavorare sull'empatia e sulle emozioni trasmesse piu' che espresse a voce, lei ha trasmesso l'emozione terribile di essere "in trappola".
E da questa trappola io sentirei il bisogno di sfuggire (ho volutamente usato questo termine, e non "desiderio" per indicare quanto forte sia la percezione dell'esigenza).
Ecco, penso che Lei debba liberarsi da questa trappola. In cui si trova forse proprio a causa della relazione con Suo padre. Che le tarpa le ali.
Si rivolga ad una Asl, ad una Associazione di Volontariato, alla Sua Facolta' Universitaria, ma si faccia aiutare a ritrovare, o a trovare la Sua indipendenza interiore per poi approdare a quella esteriore e professionale!
I miei auguri!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132