Continuo a sperare nella mia relazione... se mi potete ancora fare qualche commento...

Salve a tutti gli Psicologi.
Chiedo scusa per iniziare un nuovo consulto... Spero che in questo qualcuno possa ancora darmi un po' di ''sostegno'' nel ''leggermi'' e dirmi qualcosa... Non spero una risposta che mi ''coccoli'', ma risposte che mi aiutino a ''vedere'' quello che non riesco a vedere...
Comunque, ho letto degli articoli della Dott.ssa Valeria che parlano del matrimonio, di possibili separazione oppure di insitere ancora, insomma, naturalmente e' tutto ampio e sensato. Ho visto diversi ''punti'' per riflessione e mi sono messa a pensarci su, tipo "progetti, sogni nel cassetto e aspettative per un 'futuro condiviso''', insomma, le dinamiche essenziali per me come linne guide e le miei risposte che non vengono tanto condivise con quelle di mio marito e purtroppo mi dispiace come sempre. Le nostre discussione sono sempre state su questi punti, ma avendoli distinte cosi' chiaramente, provero' a domandargliene... Chissa'... Come dice la Dottoressa e condivido anch'io, non possiamo cambiare gli altri, anche se per un suo miglioramento, maa ognuno e' responsabile per cambiare se' stesso se lo vuole, se lo desidera, altrimenti, prima o poi tutto rimarra' come prima perche' quando uno cambia senza volerlo vive una vita che non e' sentita, ma imposta... C'e' un articolo anche sulla tematica dell odio, razzismo e cose del genere, contro il genere feminile e diverse particolarita' sulla dinamica della coppia, anche molto interessante e mi sento di dire che vivo questo... Purtroppo, nella condizione di ''straniera'', (anche se discendente, ancora da vedere bene-, quindi, molto probabilmente come in diverse parti del mondo, degli italiani per prima hanno usufruito di altri Paese, ma questo e' un discorso, direi, noioso perche' e' talmente ovvia la questione...) mi sento molto repressa, segregata nelle mure di casa anche se agli occhi di tanti sono libera e magari sto meglio qui di quanto non starei in mio Paese... Sono questioni molto delicate e devo convivere in una situazione molto difficile. Da ieri mio marito ha deciso di parlare ancora una volta che ''abbiamo bisogno'' di migliorare, che non possiamo continuare come stiamo... Lui ritiene come sempre che da soli riusciremo a risolvere i problemi... Ci ha proposto di nuovo una ''terapia di coppia'', ma proprio fatta da noi, sembra che questa volta sara' fatta... Abbiamo gia' parlato qualcosa... Come gia' proposto dalla psicologa che siamo andati e va' bene per ogni situazione, scrivereremo punti negativi e positivi, qualcosa del genere, per poter leggerli e cercare di aggiustarli... Ah, ho approfittato per dire che stavo cercando casa, forse mi sono precipitata, ma volevo farlo capire che questa non sarebbe stata come le altre...
Un punto non ancora parlato. Lui e' sempre in crisi per il lavoro e non riesce ad uscirne.
Si', non ce la faccevo piu' di sentire ''la casa e' mia...'', o che fanno ''schifo'' le sistemazioni fatte da me per necessita', insomma... Spero possiamo trovare un equillibrio
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Non mi è chiaro il punto a cui è giunto la vostra relazione. Il suo dubbio quindi sarebbe se restare o no con quest'uomo, ho capito male?

>>> Non spero una risposta che mi ''coccoli'', ma risposte che mi aiutino a ''vedere'' quello che non riesco a vedere
>>>

Eh, ma il problema è che online non è facile dare risposte che forniscano un aiuto concreto. Se un problema non può essere risolto dallo psicologo di persona, difficile che lo si possa risolvere a distanza, per email.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

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Utente
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Salve, Dottore. Grazie, ancora del Suo aiuto.
Vorrei arrivare al punto di capire di non stare facendo ''bucco nell'acqua'' insistendo nella nostra relazione. Prima di tutto, con lui ho insistito pensando con la mia mentalita' ''arcaica'' di che quando si ama si puo' tutto, anche nella coppia. Pensavo come ho letto di tante relazioni malatta nel senso di che uno tutti i due coniugi hanno qualche problema da risolvere e sembra che abbiamo una ''calamita'', si attragono e vivono a riempiere uno quello che manca nell'altro... Vorrei capire se tra noi c'e' questo, oppure se e' vero che e' un amore bello ma ''inquinato'' da tente dinamiche brutte che la vita e persone influenti -i suoi, principalmente- hanno e ci mettono, potrei anche dire, uno contro l'altro...
So che io senza di lui potrei stare bene, visto che ormai ho capito da tanto che la vita non dipende della persona che ci sta accanto esattamente, ma devo dire che ho ancora il senso della famiglia, che non mi piacerebbe annullarlo e naturalmente vivere in una situazione non risolta sia che rimango, sia che vado via, non e' per niente una giusta soluzione.
Prima di mia figlia, non andavo via per il legame del matrimonio, dopo di lei c'e' questa necessita' in piu' di ''investire'' nella famiglia come base per una vita sana, ma mi domando se la nostra famiglia, non essendo ''sana'' sia un male per lei, anche se forse i figli di divorziati hanno piu' possibilita' di svillupare problemi di relazioni generale e tante altri disturbi, ma so anche che famiglie disagiate danno l'esempio che non fa' bene di una vita infelice in famiglia e cosi' rimango nel bivio... Rimango naturalmente in questa relazione anche perche' quando mio marito e' tranquillo -purtroppo, raramente-, sento che sto bene con lui, ma, forse, la mia questione principale e' questa, e' sano stare con lui in questa lotta folorosa di cerca di equillibrio? Cerco di capire se non sto insistendo in una relazione ''malatta'' o se non sappiamo ''amare''...
Purtroppo, leggendo come detto nel consulto sopra un articolo della Dottoressa Valeria Randone che parlano dell'odio del ''genere'' feminile e delle persone stracomunitarie, principalmente, se non ho capito male, delle persone del nord Italia, deevo dire che e' vero, almeno per la mia esperienza. Certo, a differenza di tante donne italiane, ho dei problemi in piu', il razzismo che subisco e anche tanti handicap per via della mia mancanza di mezzi, i miei studi non essere validi qua, benche' la ''debolezza'' per quanto riguarda ''l'essere'' sola praticamente, avendo solo una cugina, ma lei ha una vita molto impegnata e ci vediamo poco. Come tante straniere che trovano un marito che vedono in noi una opportunita' di forza in piu' visto le nostre ''mancanza'', mi domando anche se per questa malattia di ''grandezza'' si puo' veramente trovare una cura, voglio dire, una conscientizzazione...
Tutto questo miscuglio di problemi non so se e' dovuto a non saper gestire un matrimonio in diversita' oppure se, sinceramente, sia un problema che mio marito ha sviluppato per la sua localizzazione geografica, un ''odio'' verso di me che prima sembrava non esistesse, ma con la vita vera insieme si e' fatto sentire... Io che ho la necessita' di andare dai miei -lui mi lascia andare solo ogni due anni e sempre a rinfacciarmi i soldi che dobbiamo usare...-, dire che lui ha scelto la poverta' avendosi sposato con me, visto si fosse sposato con una italiana... Insomma, Lei mi avra' capito. Questo non ha piu' detto da quando e' finita la mia seconda gravidanza, circa due mesi fa'... Insomma, ho sempre sentito dire che le persone del suo posto sono chiuse e diffidenti, la maggior parte, benche' hanno un attaccamento ai soldi, uno dei fattori anche che ci fanno vivere male perche' lui ha paura di diventare ''povero'' e cosi' vive in un'angoscia infinita nel gestire i soldi -ereditato dai suoi, questo, fortemente.
Chiede scusa se magari non sono riuscita a rispondere la domanda... ''Quest'uomo'' che per me dovrebbe essere una persona vicina e amica come ho sempre pensato dev'essere nell'amore, tante volte lo vedo come un nemico e questo non aiuta... Certo, da un giorno stiamo cercando di vedere il bene, chissa' se riusciremo a fare qualcosa di buono?!...
Adesso non finiro' perche' mia bimba si e' svegliata e devo prepararla per l'asilo ma appena riusciro', vorrei averLa come un ''sostegno'', che legga quello che scrivo... Magari riuscira' a trovare un qualcosa in cui potra' capire meglio... Mio marito non vuole fare la terapia di coppia e Lei come altre psicologhe on line hanno detto che solo io ho il bisogno di andare da uno, ma non sono ancora riuscita, non c'e' piu' il servizio gratuito da me, ho provato fino l'altro ieri ma cerco ancora una soluzione di sostegno per le ''cadute'' che sicuramente ci saranno... Mio marito, ripeto, e' depresso anche per il suo lavoro... Ogni giorno si lammenta ed e' pesante...
Saluti...
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
Dal suo racconto si vede che ha riflettutto a lungo sui punti che espone e che sensibilità e capacità critica non le mancano. Sono abbastanza sicuro del fatto che avrebbe le risorse necessarie per fare un buon lavoro con uno psicologo, di persona. Devo però raccomandarle di non sperare in un sostegno online, non è questa la finalità di questo servizio. Le linee guida del sito consentono un massimo di 4-5 risposte prima di considerare chiuso il consulto, ma anche se fossero 50 o 100 cambierebbe poco. Non si risolvono le patologie della relazione e i problemi personali per email.

Questo perché online non si può essere efficaci come di persona:

https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/3551-psicologo-devo-proprio-andarci-di-persona-perche-non-potete-aiutarmi-online.html

Tuttavia posso darle alcuni spunti di riflessione.

L'impressione che traspare di lei è quella di una donna "solida". Lei tiene alla famiglia, anche quella di origine, ai figli, al legame che lo lega a suo marito, anche se problematico, al rapporto con la vicinanza. Per dirlo in una parola, una donna che tiene ai valori fondamentali della vita e della convivenza.

Come però spesso succede, i principi forti si accompagnano a una certa rigidità di vedute. L'esempio fondamentale è questo:

>>> quando si ama si puo' tutto
>>>

Purtroppo non è vero. L'idea che l'amore possa tutto è solo un ideale, romantico, suggestivo, ma completamente falso. L'amore può molto, ma non tutto. O per dirla meglio, se si vuol sperare di cambiare le cose, in una relazione, affetto e carezze non sempre bastano. A volte è necessario sembrare cattivi per fare il bene.

Le differenze culturali certo possono costituire una difficoltà in più. Lo so per esperienza non solo professionale, dato che mia moglie è brasiliana. Occorre veramente tanta convinzione, motivazione e adattabilità, a una donna, per trapiantarsi in un paese che ha diverse usanze, modi di fare e di sentire le cose.

E qui si torna al punto precedente: se lei è tendenzialmente una donna di solidi principi, con poca disposizione a scendere a compromessi, le riuscirà certamente più difficile adattarsi.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile Utente,
Una terapia di coppia "fatta daVoi"... mi sembra un'idea un po' strana, come un "fai da te" se ho l'automobile guasta e non me ne intendo.
Considerato che ci ha riflettuto molto, perchè non utilizzare la competenza specifica di uno/a specialista del settore? sono tanti i punti da prendere in esame.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Utente
Utente
Salve, Dottor Giuseppe e Dottoressa Carla.
Grazie dei Vostro contributo.
Che dire?... Dalle mie parti si dice "Chi non ha il cane, va' a caccia con il gatto..."...
Comunque, la "Terapia di Coppia" proposta da mio marito non e' per me sia la soluzione ideale, ma penso che sia meglio di niente... Cosa potevo rispondere al mio marito quando me l'ha proposto? Certo, avrei potuto dire di 'NO', ma rimanevamo sempre nella stessa situazione, ne' poco ne' il giusto e con cio' ho accettato.Anzi, tante volte me l'ha gia' proposto ed io o non dicevo niente o dicevo che sarebbe stato inutile... E' arrivato il momento di provarci... Male non ci fara', sicuramente, insomma, penso di no. Spero che ci possa aiutare ad "identificare" gli aspetti difficile e "pericolosi" per la nostra relazione e se non riuscissimo a risolverli -il che e' molto probabile- almeno possiamo fare una 'croce' sopra di cancellamento e dirci, anzi, lui dirsi che quella soluzione non era valida e dobbiamo provare un'altra strada. Se ci saranno ancora altre opzioni prima di arrivare ad una Terapia vera e propria, ma continuativa, portata avanti sul serio, non lo posso sapere, ma come detto prima, proviamo questa sua idea che a dire la verita', non ricordo neanche (sono quasi undici anni insieme) se l'avro' voluta e proposta anch'io, quando pensavo che "L'amore nella coppia puo' tutto"... Devo dire che sono passati circa 3 giorni ed e' sempre la stessa situazione, ossia, non stiamo andando da nessuna parte perche' lui ha parlato, ma come si fa' con degli impegni che sono "pesanti" o di difficile soluzione, ci si sposta sempre l'inizio o la continuazione... Cosa un po' ovvia visto che non c'e' ancora la totale consapevolezza della necessita' di aiuto, principalmente di aiuto esterno.
Forse, mio marito sta iniziando ad avere la conscienza di che le cose non vanno affato bene, ma non per colpa mia come sempre atribuisce, anche se dice che e' depresso per il lavoro o cose del genere. Anzi, anche qui, dice che io non lo aiuto e per questo lui non riesce ad affrontare i problemi, lo stress del lavoro o cose varie. Devo dire che il suo lavoro e' davvero pesante, complicato e pieno di responsabilita' senza nessun ringraziamento da parte della dell'azienda, anzi, lo sfrutano riempiendogli di deleghe e responsabilita' e lo stipendio praticamente lo stesso. Lui si lamenta di aver studiato tanti anni per vedere la sua vita si spreccando in tante pesanti incubenze praticamente non corrispondono con cosa ha studiato... Vede chi a sua volta non ha mai studiato niente a non aver nessuna responsabilita' e a lavorare anche meno ore di lui, nella stessa azienda ad esempio, guadagnando addirittura piu' di lui che ha la delega anche come datore di lavoro e sta addiritura rispondendo ad un processo per un operaio che negligentemente si e' messo in condizione di rischio finendo per farsi del male... E, naturalmente, ogni cosa che potra' succedere, rispondera' lui... Pensate! Insomma, lo capisco e DIO sa -e anche lui, ma dice sempre che non basta- il quanto ho cercato di aiutarlo... Ho fatto delle ricerche per un lavoro diverso, ma non dipende da me la decisione di cambiare... Lui ha paura del cambiamento, di lasciare il certo per il dubbitoso -naturale, ma se dice che il suo lavoro lo sta ammazzando, lascialo! La vita e' una sola, mentre il lavoro si puo' trovare un'altro prima o poi, anche diverso della laurea, io stessa non lavoro per quello che ho studiato...
Quando siamo andati una volta per una terapia di coppia, abbiamo scelto la modalita' della cura per il lavoro, ossia, il Psicologo era esperto nell'aria dello stress del lavoro. Era un centro di aiuto e si diceva completamente gratuito... Pensate che dopo che abbiamo scelto questo trattamento, ci hanno detto che lui avrebbe dovuto pagare 60 euro la settimana... Purtroppo, questo ci ha tolto fiducia e lui non ha voluto fare.
Abbiamo scelto allora, quella di coppia, ma anche qui, dopo avremo dovuto pagare minimo 20 euro a seduta per mantenimento. E' anche giusto, ma da dire "completamente gratuito" e dopo tutte queste entrolinee toglie davvero la fiducia... Anche qui, abbiamo pagato le sessioni che siamo andati e lui ha detto che non andavamo piu'. Anche a me ha dato fastidio queste cose, ma e' stato un peccato che non abbiamo continuato... Mi dava fastidio anche che lui dicesse cose non vere -e gli avevo detto che se continuasse a dire inverita' che non sarei piu' andata'... Ma se lui non avessi chiuso la terapia, si poteva arrivare a una sua sincerita' nel raccontare le cose e ci avrebbe aiutato...
Purtroppo, non siamo mai riusciti a continuare una terapia. Per quella dell'Asl che sono andata circa 4 anni e che ora non c'e' piu', la dottoressa gli e' anche andata incontro in orari diversi, cercava di capirlo un po' perche' rimaneva sempre la mia versione e questo non aiutava... Anche mia suocera ha voluto andarci perche' lei vuole sempre mettersi in tutto, ma secondo me e' stato un bene, anche se di me non penso parlasse cose gradevoli, ma vittimizzava suo figlio, sicuramente, oppure, mi sbaglio, non ero li'...
Insomma, se mio marito non ha la consapevolezza del problema, non fara' altro che pensare che tutto e' colpa mia e che lui non ha la necessita' di nessuna cura perche' non ha nessun problema. Lei, la stessa dottoressa, come tutti gli Psicologi e persone di buon senso con cui ho parlato, mi hanno sempre detto che se lui non vorra' migliorarsi, per non dire cambiare, non si potra' fare niente. Al massimo, mi hanno sempre detto, io avendo cambiato, lui dovra' per forza cambiare. Ma qui, l'incognita, non si sa' se migliorera' o peggiorera'...
C'e' una frase che mi e' sempre piaciuta "Il cambiamento restaura il piacere", ma naturalmente i cambiamenti se non voluti, cercati con coscienza e tutto di piu' che comporta il riequilibrio, causa solo caos... La nostra "Terapia di Coppia" nel vero senso della parola visto che tutta fatta da noi, insomma, puo' essere l'inizio di una lunga strada, partendo da noi stessi... Insomma, me lo auguro!
Vi chiedo scusa per essere prolissa, e' uno dei miei difetti e che non riesco a migliorare, purtroppo...
Grazie di tutto!
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Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.2k 372 182
>>> Chi non ha il cane, va' a caccia con il gatto
>>>

Conosco bene e apprezzo quel proverbio, ma in questo caso non è un paragone appropriato.

Cosa penserebbe se qualcuno le suggerisse una "terapia fatta da soli per aggiustare il suo femore spezzato"?

È più o meno la stessa cosa. Andando a caccia con il gatto, al limite non cattura nessuna preda. Facendosi una terapia da soli, invece, il caso peggiore non è "nessuna preda", ma "stiamo peggio di quando abbiamo cominciato". Pensateci.

Mi rendo conto delle difficoltà, anche economiche, a cui le persone possono andare incontro, ma è necessario che consideriate la psicoterapia, se è di quella che avete bisogno, come un investimento. Come qualcosa che fate per voi, non perché la "dovete" fare.
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Utente
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Oh, DIO! Sara'?!...
Certo, nel caso del "femore" dico che sarebbe innappropriato sicuramente, ma per quanto riguarda un lavoro di analise dei "problemi", visto da questo di punto, naturalmente, penso possa essere la partenza e che non causerebbe male. Certo, il male della consapevolezza, sicuramente, ossia, come piu' o meno ha detto Lei nel suo articolo, non mi ricordo esattamente, quando si scoprono delle cose che non avevamo conscienza, insomma, e che queste cose non ci fanno piacere, naturalmente ti fanno male... E forse qui si avrebbe il bisogno di un sustegno psicologico.
La questione dei soldi, ripeto, purtroppo e' un problema di mio marito, lui e' molto "attaccato" per via di come ha crescituo, suo padre e' identico, sua madre un po' di meno, ma praticamente uguale... Insomma, solo il fatto di io volere avere altri figli pesa per quanto riguada il fatto del mantenimento, ed io trovo grotesco... ossia, non si puo' vivere una vita cosi' limitata ai soldi come se essi valessero piu' di noi, della vita... Il fatto di lasciare il lavoro lo spaventa, ma ripeto, e' meglio che viva e viva bene, sempre che non cada in depressione per il contrario, ossia, prima perche' il lavoro pesava troppo, dopo perche' e' disocuppato... Sono i latti della moneta, oppure, ancora, per l'ozio...
Penso che uno debba essere forte dentro, ricco dentro e tutto di fuore viene, i problemi sono piu' facile da risolvere e penso che una terapia per il nostro problema sia necessario, ma mio marito no. Per lui, "corpo sano, mente sana", mentri io penso che sia piu' necessario il contrario "mente sana, corpo sano". Certo, non vorrei avere dei problemi fisici, ma penso che quando uno sia sano interiormente, naturalemente, non perfetto perche' nessuno ne' niente e' perfetto, puo' affrontare meglio la vita anche quando succedono brutte cose.
Comunque, ora lascio spazio per ancora magari una Sua risposta, sono gia' al limite di 4-5! e cerchero' di concludere ancora con un po' di riflessione attenta... Magari rileggero' tutto che ho scritto con molta piu' attenzione e anche le risposte... Cordiali Saluti.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Come dissi in #4, un aiuto Vi serve.

Se lui non è disponibile, si rivolga Lei in privato o presso il Consultorio della sua città.

Saluti cordiali.
[#9]
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Utente
Utente
Salve, Dottoressa.
Purtroppo, lui non essendo disponibile e' tutto piu' complicato. Guadagno poco e per me sarebbe molto difficile, anche perche' lui vuole che io giustifichi anche cosa faccio coi soldi che guadagno. Nonostante cio', riesco ancora a risolvere abbastanza la situazione anche per comprare le cose basiche senza spiegare tanto, ma rimango senza niente ogni mese...
Ho cercato il Consultorio Famigliare dove ho fatto per circa 4 anni, delle sedute gratuite, ma queste non esistono piu'... Avevo anche fatto qualcosa a pagamento ticket circa due anni prima di iniziare quelle gratuite, ma guadagnavo anche di piu' e era tutto molto diverso. Purtroppo, ora ho un lavoro di poche ore, molto valido e sicuro, a tempo indeterminato e per una azienda valida, ma solo poche volte faccio straordinario... Siccome e' in una mensa scolastica, rimango anche per circa 2 mesi in aspettativa e in due ricevo circa meta' perche' meta' giugno e meta' settembre, insomma, quando ci sono vacanze a dicembre e gennaio non si lavora, ma si riceve di meno... Ossia, la mia vita non e' semplice... Se invece mio marito si interessasse ad andare, non avrei questo problema perhce' sarebbe una spesa condivisa... Io pago gia' il conto telefonico perche' anche in mio nome, le spese della mensa di mia bimba, certo, quando non ce l'ho prendo da lui, e sto finendo di quitare un impegno con una mia cugina -anche qui, una lunga storia...- ma anche se il debito non e' mio, avevo dato io la parola e per questo mi sento in debito e necessita' di restituirlo il prima possibile, rimanendo io dopo come la creditrice mi sentiro' meglio. Lo restituisco poco per volta quando rimane la possibilita'. Ringraziando DIO non manca piu' tanto, penso di finirlo entro poco piu' di un anno se potro' anticipare ogni mese 50 o 100 euro...
Nonostante tutto, siccome circa 5gg fa' mi hanno detto con precisione che non esiste proprio piu' il servizio del consultorio, sto pensando in andare in un centro dove sono andata con mio marito, almeno 20 euro ogni mese, anche se con difficolta', potrei riuscire a fare qualcosa... Non vorrei smettere di anticipare i soldi del mio co-debito, diciamo cosi', anche se come ripeto, mi saranno restituiti, non so quando e percio', non vorrei avere questo impegno nelle mie spalle e non vorrei neanche per investire nella mia relazione con mio marito, lasciar di "pagarlo" per andare a una terapia visto che dopo mi rimane questo "debito" sempre a tormentarmi... Non si sa' mai il giorno di domani e non vorrei averlo per niente.
Ora sono a casa da sola e tra un lavoro e l'altro vengo a vedere qualcosa che mi possa essere di aiuto. Vorrei anche concludere questo consulto visto ora sapere che e' limitato e percio', volevo farlo consciente di cosa ho giovato di tutto...
Approfitto per chiedere ancora, secondo Lei, e chi vorra' dirmi qualcosa, sperando ci sia, come posso fare? Se per me cosi' difficile per questioni di soldi andare per una terapia, ma spero di riuscire, sara' veramente valido? Ripeto che per circa 4 anni l'ho fatta con una sola dottoressa e lei mi e' venuta anche incontro accontentando mio marito con l'orario per poter vedere meglio la situazione, ha parlato anche con mia suocera visto che e' molto invadente e non permette la crescita di suo figlio... Che, tra l'altro, io non ho conosciuto mio marito a caso, lavoravo da una signora, ero anche a tempo indeterminato e un giorno ho conosciuto mia suocera... Lei mi era simpatica ed io a lei... Mi ha fatto conoscere suo figlio due giorni dopo... Ha detto che era solo per amicizia, ma e' finito in matrimonio, e ricordando solo che la stessa mia suocera ci ha imposto di sposarsi senza comunione di bene, altrimente lui perdeva l'eredita'... Insomma, e' tutto molto complicato... All'inizio, ero felice, dicevo -Che bello, sono amica di mia suocera!, a parte che anche del mio fidanzato di prima, del mio Paese, ero amica anche della mia suocera, ma ci siamo conosciuti nel nostro lavoro e lui che mi ha fatto conoscere sua madre, i suoi, non al contrario... Dopo, parlando con una giovane donna con cui ho lavorato per un po', lei mi ha fatto capire che non era una bella cosa, ed e' vero... C'era la dipendenza...
Comunque, sono uscita un po' del discorso, secondo Lei e chi mi potra' rispondere, riusciro' a risolvere la situazione andando da sola? Ho fatto per anni e non sono riuscita a risolvere... Vi dico ancora, lui e' un tipo lamentone, un tipo egoista, in tutta questa settimana e' sempre a piangersi addosso... A dire che lui ha bisogno di aiuto e che io devo autarlo, dicendo che basterebbe un abbraccio, una parola buona... Da' la colpa anche a suo lavoro, al viaggio ogni giorno, alla stanchezza, a me e la casa che lui vorrebbe sempre perfetta ma che con le dinamiche che abbiamo e' difficile tenere tutto in perfetto ordine, anche perche' abbiamo una bambina che bisogna anche di attenzione... Io non avendo la macchina impiego sempre piu' tempo e mi restono sempre poche ore entro una cosa e l'altra. Riesco a finire di piu' di sera, ma di sera non posso fare rumore... Lui alle 22 va' a dormire e impone che andiamo anche noi... Certo, ci alziamo alle 6 e anche valido, ma non dovrebbe essere una imposizione se un'altro non ha lo stesso ritmo... Ieri sera era a dire che era depresso -come mille altre volte-, che non c'e' la fa' piu'... Stamattina idem... Che andava via di casa, a dire a mia bimba, e che lei non lo avrebbe piu' rivisto... Questo perche' di sabato vanno dai suoi e lei diceva che non si sentiva tanto bene, ma lui la voleva obbligare ad andare, altrimenti i suoi ci rimanevano male... Ieri sera, ci siamo parlati un po' e ho insistito -mi vergono a dirlo- in stare insieme, secondo me aiuta anche, ma lui non si interessa mai... e stamattina diceva di aver mal di testa, che e' colpa mia perche' non l'ho lasciato dormire... Si e' svegliato dopo le 9 se non mi sbaglio... Insomma, anche qui, e' triste mendicare un po' di affetto e sentirmi dire che sono io che non gliene do...
In poche parole, e' arrabbiato perche' dice che e' stanco e non andara' in piscina... Quanto valgo?
E' deprimente stare a suo fianco. Non so veramente cosa fare... Ogni decisione e' davvero difficile essendo nelle condizioni che sono...
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Carissima, penso anch'io che lei sia una donna "solida" come pensa il Collega Santonocito, solida e buona e brava, ma a tutto c'è un limite , bisogna essere in due per stare dentro al matrimonio..Comprendo le sue mille difficoltà, economiche , di stanchezza, delusione, provi ad andare al Centro antiviolenza, come è stato detto , questo suo marito rientra proprio nel gruppo di uomini da cui è bene anche difendersi, dato il suo alterno modo di comportarsi. Certo lui ha problemi di soldi, lavoro, fatica e rabbia, ma..Apprezzo la sua coerenza, ma avendo letto anche il post che è apparso oggi, precedente a questo, vedo che lei fa di tutto pur di salvare la famiglia.
Vada lei a farsi aiutare, di solito in questi centri non si paga.. Coraggio, a volte l'amore non basta...e poi decida se è questa la vita che voleva..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

[#11]
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Salve, Dottoressa...
Io vado dal Telefono Donna, gratuito da un po' di anni, prima ho telefonato in quello nazionale, dopo mi hanno dato il numero locale... Non ero andata perche' avevo paura che sapessero di lui, insomma, magari qualcuno conoscendo me, conoscendo lui, e' complicato... Dopo, al primo colloquio nell'asilo di mia figlia, quasi circa 3 anni fa', che ora e' tutta diversa, ringraziando DIO, le maestre mi hanno raccontato i suoi comportamenti, sembrava me... Si metteva a volte in un angolo della parete e rimaneva li', insomma, come quando mi capitava di dopo tanto sentire insulti mi mettevo seduta con la mand
sotto il mento a piangere o a pensare... Oppure solo a darmi un attimo di pace... Penso Lei mi abbia capito, ma anche se lei rimaneva solo in piedi, aveva il comportamento uguale, era silenziosa e cose del genere... Insomma, una sua maestra e' collaboratrice del Telefono Dona e me l'ha raccomandato, dopo la paura passata dalle mie colleghe, parlando di pericolo che le Assistenti Sociali ci potessero togliere la nostra figlia, ho tardato qualche settimane prima di andare, ma visto le cose non migliorare veramente, anzi, avevo parlato a mio marito dei problemi, della questione dell'assistenza sociale, ma non penso di aver parlato del Telefono Dona... e lui si e' messo, e' riuscito per quasi una settimana ad essere non violento e normale... Non ha resistito, era troppo sforzo e neanche una settimana e' tornato tutto come prima, cosi', ho preso coraggio e ho iniziato ad andare... La necessita' di risolvere la situazione era piu' grande della paura, anche perche' avrei lottato con tutte le miei forze per non succedere niente di brutto. Dal Consultorio Familiare non c'e' piu' il servizio gratuito, come detto prima.
Devo ancora consultar il sito "doppia difesa", ma entro una cosa e l'altra, riusciro' a vedere...
La ringrazio per la Sua collaborazione.
[#12]
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Utente
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Salve, a Tutti.
Siccome non sono ancora arrivata ad una conclusione soddisfascente per il mio problema, ho pensato di non scrivere piu' in questo "consulto" visto essersi dilungato troppo... Provero' ad iniziare un'altro, sperando di non stare andando oltre la regola del sito, ossia, non so se questo e' giusto o meno... Ho gia' aperto tre consulti psicologici e vorrei aprirne un'altro... Comunque, avra' piu' o meno come titolo "Sofferenza e disagi in un matrimonio..."
Ora ho parlato con mia suocera e lei mi haparlato di entrare in contatto con una Psicoterapeuta ma anche con la questione giuridica con cui io potessi parlare di tutti i due argomenti... Ossia, questa dottoressa che Lei me l'ha detto ha il marito Avvocato... Insomma, sto provando a telefonare, ma non sono ancora riuscita. Come mio marito, anche lei e mio suocero dicono che sono io che ha bisogno di cura...
Appena posso dirVi qualcosa di concretto, lo faro'.
Per ora, posso dire che mi e' servito molto tutto quanto mi e' stato detto per punti di riflessione e conscientizzazione.
Come mi avete detto:
- "Dalla violenza psicologica, si deve scappare.", Dott.ssa Pileci
- "Bisogna essere in due per stare dentro al matrimonio.", "Lucidita' e capacit' di farsi rispettare, il che dipende anche da noi, dalla nostra sicurezza, essere sensibili e gentili non vuol dire lasciarsi calpestare..." Dott.ssa Fregonese
- "A volte e' necessario sembrare cattivi per fare il bene", Dott. Santocino;
- e tante altre riflessioni e articoli importanti...
Mio marito e' arrivato (e' arrivato al lavoro e diceva che tornava... non sta bene... adesso mi e' venuto per leggere, ma volevo finire e inviarvi... Mi sta dicendo che sto perdendo tempo e si sa...
Non vorrei continuare in un "matrimonio", se si puo' chiamare cosi' la mia vita insieme al mio marito, come mi ha detto una volta una mia amica, stare nella stessa casa con una persona in cui non si puo' avere "(...) progetti, (...) sogni nel cassetto, (...) aspettative per un 'futuro condiviso'..." come ha detto la Dott.ssa Randone...
Cordiali Saluti.