Ho perso tutto, anche la voglia di vivere

mi presento, mi chiamo D, dopo un lutto in famiglia nell'ottobre 2013, la mia vita è cambiata: ho 54 anni e da quel momento ho pensato che una cosa del genere potesse capitare anche a me o a mia moglie,e la cosa mi ha incominciato a logorare. Finchè un pomeriggio di gennaio ho parlato con mia moglie dicendogli che era giunto il momento di raccogliere il frutto del nostro lavoro,(abbiamo due appartamenti di nostra propietà, i figli di 22 e 18 anni che studiano ecc) concedendoci quello fino ad ora non ci eravamo concesso ,una serata fuori a cena io e lei, un cinema, cose banali, ma che da troppo tempo non facevamo .all'inizio sembrava avesse accolto positivamente la cosa , ma poi ho capito che cosi non era.daa qui la mia crisi totale ,ho iniziato a piangere per cose banali, una scena di un film ,una canzone o qualsiasi cosa che avesse un riferimento nei miei ricordi. arriviamo al primo tentativo di suicidio o atto dimostrativo, come lo hanno definito gli psicologi che mi hanno consultato.con la promessa che mi sarei fatto curare sono stato dimesso.mi hanno prescritto dei psicofarmaci che io ( integravo con alcol), un periodo veramente brutto per me,e piu facevo cosi piu la mia famiglia mi emarginava. dopo degli atti di autolesionismo mia moglie ha chiamato al polizia, ho aggredito un agente ferendolo. in sostanza mi hanno condannato a 6 mesi di carcere , ma essendo incensurato mi hanno rimesso in liberta. A questo punto mia moglie ha iniziato le pratiche di separazione, e qui mi è crollato il mondo addosso,per 30 anni sono stato sostegno per la mia famiglia , ed ora che sono io ad aver bisogno ,mi mandano via a calci nel sedere.continuo a pensare a loro 24 ore su 24, un tormeto che non mi lascia tregua .ho iniziato ad essere seguito da uno psicologo che nel frattempo ha iniziato a seguire anche mia moglie.all'inizio sembrava andasse bene , poi ho capito che stava facendo allontanare da me la mia famiglia definitivamente, prima i miei figli e poi mia moglie.a quel punto sono letteralmente impazzito,armato di coltello ho sequestrato psicologo ,moglie e avvocato per capire cosa stesse succedendo ,ma e arrivata la polizia di nuovo. ri arrestato ed attualmente in attesa di giudizio. il pensiero del suicidio come fine al tormento e costante non ho piu nulla che mi trattiene dal non farlo.
Aiutatemi a capire vi prego. grazie
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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
gentile signore,
ciò che scrive ci colpisce e ci dispiace, non possiamo che esserle umanamente vicini per il dolore che mostra di sentire.
Ciò che ha vissuto dev'essere stato davvero difficile e triste ed è comprensibile che lei oggi si senta così angosciato sino al punto persino da "pensare" al suicidio. Pensarci è umano e può accadere che, al limite della disperazione e della sofferenza, ci si possa pensare, ma tra il pensare e l'agire ciò che si è pensato c'è una enorme differenza.
Si tratta di un pensiero, o di un piano organizzato? E' importante che lei risponda sinceramente, poiché nel secondo caso lei deve rivolgersi senza esitare a chiunque la possa aiutare. Dove si trova adesso? Come va con i suoi figli, riesce a parlare con loro? Li sente?


Da ciò che racconta, una forte crisi è sopraggiunta ad un certo punto della sua vita ed oggi lei sta scontando le conseguenze difficili di quei momenti. C' è certamente qualcosa che lei potrebbe fare, invece, concretamente - oltre che farsi seguire da uno specialista psicoterapeuta e/o psichiatra che la possa aiutare - per se stesso e per la sua vita.
Cosa, ad esempio, le piacerebbe poter realizzare se ne avesse la possibilità?

Siamo qui ad ascoltarla.

Cordiali saluti.

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Aggiungo qualche nota a quelle del dr. Raggi che mi ha preceduta.

Come pensa che noi, online, possiamo aiutarla?

Crede che l'anonimato possa aiutarla nell'elaborazione del suo vissuto così controverso?

Si è sentito tradito dallo psicologo che ha seguito anche sua moglie?

Se si, perché non pensa di trovarne uno tutto per se, come sostegno, alleato, compagno di viaggio...che possa aiutarla nella lettura delle pieghe psichiche più profonde e dolorose.

Se ha scritto a noi, immagino che forse non avrà buttato la spugna e che uno spiraglio di speranza ci sia ancora.
Approfitti di questo lumicino, anche se tenue, si faccia aiutare



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dopo
Utente
Utente
Buongiorno , prima di tutto volevo ringraziarvi per la risposta e per l'attenzione che avete avuto nei miei confronti. volevo rispondere ad entrambi. Apparentemente sto vivendo una vita normale, lavoro , in attesa di essere giudicato,non vedo e non sento i miei figli e mia moglie da piu di sei mesi. Lo psichiatra che mi segue mi dice che devo assimilare il tutto come un lutto ( ulteriore lutto ,visto che nel frattempo e morta anche mia madre).il problema è quando arrivo a casa , adesso abito da solo , come apro la porta di casa inizio a piangere ,mi vengono in mente mille possibilità che poi puntualmente , e ne rimane sempre e solo una , il suicidio . D'altra parte ci ho gia provato qualche volta , anche se nessuno crede ai miei tentativi. ho iniziato da poco ad essere seguito da un altro psicologo , perche dove andavo prima e che seguiva anche mia moglie , mi sono sentito tradito , lo ritengo il responsabile della separazione fisica della mia famiglia, è lui che ha suggerito a mia moglie di non vedermi più edi non contattarmi più. perche tutto questo, non eè sufficente il peso che devo sopportare? Non ho più nessuno , che senso ha rimanere. Qualcuno mi ha consigliato di rifarmi una vita, di guardare l futuro come una nuova opportunità ma la verità è che non ne ho propio voglia, non ha senso , è un ripiego,è un accontentarsi, a me bastava la mia famiglia .ho chiesto aiuto a tutti , ma in questi casi , spariscono tutti , mi sento un appestato , qualcuno non mi saluta più, qualcuno mi saluta con un senso di distacco , lo percepisco nettamente. si, ho scritto ha voi perchè nonostante tutto vorrei avere ancora una speranza,d'altronde il passo che voglio fare e importante e definitivo, voglio essere sicuro di fare la scelta giusta. in attesa di una vostra ulteriore risposta vi ringrazio in anticipo.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
La scelta di un nuovo psicologo, tutto per lei, sembra una scelta saggia e fa presagire quote di speranza.

Nei momenti bui, il suicidio diventa la strada più facilmente percorribile, la ricostruzione - psichica e dei legami - invece, le evoca fatica, dolore ed immagino rabbia.


Dovrebbe lavorare con il suo terapeuta sulle emozioni che stanno alla base dei suoi desideri, anche quelli più deflagranti, sicuramente potrà aiutarla e, di certo, più di noi online.

La disamina di quello che fa più male, delle paure, del dolore e così via...diventa la strada maestra per effettuare un vero giro di boa dell'esistenza e non " agire" il dolore provato, al fine di una sua elaborazione che sia anche trasformativa.

Ha ancora i suoi figli, oltre che " se stesso".

Ci dia sue notizie, se le fa piacere, anche in seguito.

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Dr. Alessandro Raggi Psicologo, Psicoterapeuta 479 13 31
Il suo gesto, certamente illegale e giustamente sanzionato, è stato presumibilmente un gesto di disperazione, oggi però lei sa che la disperazione non deve essere una scusante per scelte e comportamenti "estremi".

Stante quanto sopra, a mio avviso lo psicologo che seguiva sua moglie non avrebbe dovuto prendere anche lei in carico e anche questo errore metodologico potrebbe aver contribuito a innescare, in una personalità come la sua già provata dalla sofferenza, una serie di risposte che hanno poi finito per peggiorare la situazione.

Ora però è il passato e lei ha l'opportunità di riprendere anche solo un coccio alla volta, con calma e pazienza, in mano la sua esistenza.

A noi interessa che lei ci racconti di se, ma come dice la collega Randone ahimè ben poco si può fare a distanza e in differita, per questo è fondamentale che si senta di potersi affidare al suo nuovo terapeuta.

Siamo qui, torni a raccontarci di lei quando desidera, abbiamo piacere ad ascoltarla.
Cordiali saluti.