Incapacità di organizzazione e assenza di volitività

Buongiorno,
da ormai un paio d'anni circa si è molto acuito un problema che mi ha comunque afflitto, in forma più lieve, sin dai tempi della scuola superiore, e cioè l'apparente incapacità di rispettare l'organizzazione di attività, sia lavorative sia collaterali, organizzazione che pure in genere programmo da solo. Tanto per fare un esempio, una volta arrivato in ufficio non riesco a iniziare ad essere produttivo prima di un paio d'ore, è come se cercassi mille piccole scuse per ritardare l'inizio delle attività (visito tutta una serie di siti web periodicamente, scrivo agli amici sui social network, mi intrattengo a chiacchierare con altri che lavorano con me), e spesso anche dopo aver iniziato a lavorare perdere la concentrazione è facilissimo e appare inevitabile ricominciare le perdite di tempo, il tutto sapendo che ho delle scadenze da rispettare (sono libero professionista, nessuno mi "controlla"). La cosa mi porta a creare scuse con i clienti, a rimandare esami di aggiornamento per cui non ho studiato in tempo e ad accumulare una mole di cose da fare tale da farmi arrivare a fine giornata con un pesantissimo senso di incompiutezza, di fallimento e di afflizione. Anche se so che basterebbe pochissimo per riportare le cose in ordine, quel pochissimo sembra talmente facile da raggiungere che, alla fine, non lo faccio. Un po' come quelli che abitano a Roma e non sono mai andati a vedere il Colosseo perché "tanto è lì". La situazione sta peggiorando, sto perdendo opportunità lavorative, qualità della vita e fiducia in me stesso. In casa ho cose da sistemare in attesa da più di un anno. Il pensiero di quanto io sia in ritardo su tutto, e che la colpa sia mia, non mi abbandona mai. Di notte sembro partorire grandi idee, fare eccellenti scalette per le attività del giorno successivo, ma al sorgere del sole la fiacchezza mi assale. A questo disagio si accompagnano, secondo me per nulla indipendenti da esso, un costante indolenzimento di spalle e collo e un generale senso di affaticamento. Un punto secondo me critico è che di tutto questo, fin dalla scuola, non ho mai patito conseguenze serie, per circostanze fortunose o per una mia notevole capacità di reazione nell'emergenza, alla fine me la sono sempre cavata, ma sempre con risultati un po' peggiori di quelli che erano alla mia portata, sempre di corsa, sempre con l'acqua alla gola, e ora inizio a non reggere più.
Quale può essere un inizio di percorso per affrontare una situazione simile? Nel caso, quale specializzazione dovrebbe avere lo psicologo che potrebbe assistermi? Aggiungo che ho una notevole consapevolezza di me, dei miei mezzi e dei miei limiti, così come di tutto ciò che in passato possa aver contribuito a innescare o a peggiorare questa deriva.
Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

per prima cosa ha provato a parlarne col medico di base?
Solo in seconda battuta potremmo ipotizzare un problema psicologico (es ansioso)...

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,

grazie per l'interessamento. Ho in effetti cercato di coinvolgere il medico di base in prima battuta ma confesso di non aver ottenuto i risultati sperati. Probabilmente la lunga fila fuori dalla porta, i pochi minuti a disposizione per ogni visita e la natura della questione da me posta, magari non proprio rientrante nel quotidiano del medico di base, hanno fatto sì che il medico mi ascoltasse appena non vedendo l'ora di tagliare corto consigliandomi un integratore a base di valeriana, erba che tra l'altro, come altre, conosco bene, di cui apprezzo i benefici ma che nel caso in questione non può davvero sortire effetti. Mi ha praticamente sospinto verso la porta con il sorriso sul viso dicendomi di non preoccuparmi, che i periodi di stress passano. Posso comprendere le condizioni in cui magari è costretto ad esercitare il suo importante ruolo sociale ma mi è sembrato evidente che non fosse in grado di offrirmi alcun genere di aiuto, di nessuna natura.

Sono conscio dei limiti che purtroppo (e per fortuna) un consulto online non può che avere, sarei solo felice se questo canale potesse aiutarmi a capire meglio intanto verso che tipo di specialista orientarmi (vedo ovunque targhe di "psicologi" seguiti dalle specializzazione più variegate) e se in ogni caso non possa già io identificare uno o più aspetti su cui eventualmente lavorare, seppur con i limiti che l'autocura può manifestare, per verificare se miglioramenti, ancorché piccoli, sono possibili.

Grazie
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Forse è qualcosa di più di un momento di stress, perché potrebbe trattarsi di un problema d'ansia che si esprime con il rimuginio e l'incapacità di utilizzare al meglio la Sua giornata.

Perché non chiedere un parere diretto, a questo punto?

Nel caso si orientasse verso questa decisione, lo psicologo può essere specializzato in psicoterapia. In ogni caso, può verificare le credenziali dello psicologo qui: www.psy.it

Cordiali saluti,