Sensazione di estraniazione durante il dialogo

Salve,
anzitutto grazie per il servizio che offrite.

Sono uno studente del quinto anno di liceo scientifico. Da diversi mesi soffro un un fastidio che mi sta dando non pochi problemi. Quando intervengo in un dibattito, durante un interrogazione o una spiegazione ho grandi difficoltà nel concentrarmi e nel rendermi conto di quello che dico. Mi scuso se sarà caotico, ma la stessa sensazione la provo ora: mi sento come se prendo coscienza di parlare, come se tutte le idee che inizialmente dovevo esporre adesso non ci sono più, mi sento incapace di parlare e di dire cose sensate, mi sento come se fossi estraneo al mio corpo.
Questo è un problema che mi è capitato sia quando in classe affrontiamo dibattiti, sia quando vengo interrogato: soprattuto in quest'ultimo caso, a volte do la sensazione ai professori di non aver studiato e di non sapere le cose. Diverse volte mi è capitato di dovermi fermare durante il mio discorso, poichè una sensazione forte di calore mi pervade, facendomi diventare rossissimo. Queste sensazioni mi vengono solo nel momento in cui apro bocca e inizio a parlare, perchè nell'attimo prima mi sento coscienzioso e sicuro di me.
Negli anni precedenti non ho mai avuto di questi problemi: ho sempre avuto una buona autostima di me stessa, la quale è sempre stata confermata dai miei professori che mi hanno sempre considerato come elemento trainante della classe dal forte spirito critico. Ma purtroppo, in questo anno, questa componente è venuta a mancare per questa fastidio.
Io non ho mai avuto né ho tuttora problemi di ansia o di panico perchè, come detto poco prima, sono sempre sicuro di me nell'attimo che precede i miei interventi o le mie interrogazioni.

Spero in un vostro aiuto, soprattutto in previsione dell'esame di maturità.
Rinnovo i miei ringraziamenti
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
Gentile Utente,
sembra che lei per così dire vada in tilt quando deve fornire determinate prestazioni che comunque comporterebbero un certo giudizio da parte degli altri.

Le manifestazioni che lei espone sembrerebbero legate ad una certa quota di ansia che appunto si manifesterebbe in determinate occasioni.

Dato che a quanto dice in precedenza non era così, che è avvenuto in concomitanza di questo problema?
Avvenimenti critici, problemi, preoccupazioni, eventuali défaillance?
Quanto teme l'esame di maturità?

Come vanno le cose in famiglia, nei suoi rapporti amicali e affettivi, cosa avrebbe pensato di fare dopo il conseguimento della maturità, continuare a studiare o trovare un lavoro?

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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Utente
Utente
Salve Dottoressa e grazie per l'attenzione.

Che io ricordi, nell'ultimo anno non ho avuti avvenimenti traumatici, non sono venuti a mancare parenti, non ho perso né amici né ho avuto "problemi" in amore (sono felicemente fidanzato da 2 anni, specifico felicemente perchè non la vivo come un'esperienza ossessiva o forzata). Non ricordo nemmeno di avere avuto particolari défaillance a scuole ne in altri campi.

Io non riesco a capire come sia possibile che l'ansia possa prendere il sopravvento, non ho mai avuto di questi problemi.. non vorrei peccare di umiltà, però spesso anche i miei compagni non hanno nascosto un pizzico di invidia nella mia sicurezza nell'affrontare dibattiti di un certo livello o interrogazioni anche quando non ero molto preparato.

Gli unici pensieri mi vengono in mente, pensando bene, sono:
1) difficoltà di mio padre a lavoro, in quanto da 2/3 anni vive una situazione poco felice, in quanto la sua azienda lo ha "messo" in una sorta di cassa integrazione, facendolo lavorare come un normale stipendiato.
2) da un po' di tempo comincia a mancare quell'autostima che mi ha sempre contraddistinto, poiché a volte mi sembra di non essere più all'altezza di alcuni discorsi o ragionamenti che prima facevo con disinvoltura.

Però vorrei anche precisare che questi miei due pallini non sono delle costanti nel mio pensiero, ogni tanto capita di pensarci, ma in occasioni sporadiche.

Grazie e una buona serata
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dopo
Utente
Utente
Mi scusi per il doppio messaggio, ma mi sono accorto di non aver risposto ad alcune domande.

L'esame di maturità lo vedo come una sorta di sfida per mettermi alla prova, magari qualche materia mo da qualche piccolo pensiero in più. Di sicuro ultimamente sto molto di più sopra i libri.
Per il dopo scuola voglio continuare a studiate. Sin dalle medie avevo la certezza di fare medicina, poi per alcune motivazione ho deciso di lasciarla stare, e mi trovo un po in difficoltà nel scegliere cosa fare.. Diciamo che, comunque, la mia scelta ricadrà tra 2 o 3 opzioni
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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Mio caro, crescendo , si acquista maggiore consapevolezza di tante cose, delle difficoltà della vita e della situazione generale, dei sentimenti , a volte ambivalenti, dei compagni, del fatto che la scuola è una cosa seria che ti apre le porte al futuro , quindi l'ansia ci sta.. Cerchi di personalizzare i rapporti coi professori , con alcuni amici, in modo da non sentirsi in un mondo di.. estranei .. che stan lì e ti soppesano.. Potrebbe anche farsi aiutare dallo Spazio Giovani.. questo suo problema è molto diffuso, mi creda , spero che mi ascolti e si faccia aiutare.. non drammatizziamo la maturità, ci siamo passati e sopravvissuti tutti.. tappa maturativa..
Auguri di sguardi tranquilli sul mondo..

MAGDA MUSCARA FREGONESE
Psicologo, Psicoterapeuta psicodinamico per problemi familiari, adolescenza, depressione - magda_fregonese@libero.it

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dopo
Utente
Utente
Salve e grazie della risposta.

Ma anche se io non avverto questa grande ansia, può lo stesso "lavorare sotto" e condizionarmi così tanto?
Non le nascondo che nell'ultimo periodo ho avuto non pochi pensieri, ma non tanto per la maturità o per i rapporti interpersonali, bensì per questa mia insicurezza nel momento del parlare.
Devo ammettere che, proprio oggi, ho aiutato un professore in una presentazione davanti un centinaio di persone, e intervenendo in una situazione ho avvertito molto meno quella sensazione, quasi assente.

L'aiuto che mi propone lei consiste nel parlare in questo spazio per giovani?

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Dr. Magda Muscarà Fregonese Psicologo, Psicoterapeuta 3.8k 149 11
Vede che l'aver aiutato un professore in un rapporto di comunicazione è risultato tranquillizzante ? Quindi bene personalizzare i rapporti.. per Spazio Giovani intendo una struttura che si trova in genere nelle scuole superiori e nelle università a cui appunto i giovani possono rivolgersi per parlare dei loro problemi.. Coraggio, che a poco a poco tutto si tranquillizzerà..