Lui è cambiato e io non so come comportarmi.

Buongiorno,
Io e il mio ragazzo stiamo insieme dall'estate dopo la quarta liceo. Per un anno è andato tutto benissimo: ogni cosa, ogni dettaglio, dal primo appuntamento in poi, è stato perfetto. Lui mi amava, io lo amavo, cercavamo di stare insieme ogni volta che potevamo e mi aveva presentato a tutti i suoi parenti e i suoi amici di allora. Con la maturità,però, è arrivato anche il passaggio da adolescenti spensierati a studenti/lavoratori più responsabili, e credo che questo non l'abbia mai accettato fino in fondo. Da quel momento fino alla fine di agosto, ogni volta che era stressato per qualcosa, mi lasciava (successo due volte, la terza volta l'ho lasciato io, ma ammetto che è stato solo per "ripicca" per fargli capire quanto ero stata male...). A quel punto io ho deciso di fare l'università, lui di lavorare. Per qualche mese è stato tutto come prima, poi ha ricominciato ad essere stressato e frustrato perché non trovava lavoro o, quello che trovava, era troppo stancante. Un giorno mi chiede di accompagnarlo a conoscere delle persone che facevano il tifo per una squadra femminile di calcio. Io sono una persona abbastanza timida, di certo non sono il tipo che si sente a suo agio con gli ultrà. Mentre lui decide di frequentarli, dice che non vuole invitarmi alle altre uscite con quel gruppo perché non mi piacciono (in quanto non mi sono dimostrata partecipe a urlare) e perché è un gruppo chiuso: puoi frequentarlo solo se segui la squadra, anche in trasferta. Decido di lasciar perdere per il semplice fatto che preferisco passare il mio tempo libero facendo cose che mi appassionano... Da quando cominciò a frequentare quel gruppo, cominciò anche ad allontanarsi da me. Ormai non li vedeva più solo la domenica, ma anche il sabato sera e altri giorni della settimana. Se gli chiedevo un sabato sera di uscire, tirava fuori scuse del tipo "il sabato sera non si esce con la ragazza, si esce con gli amici. Infatti non si vedono mai coppie in giro di sabato sera". Ovviamente litigi su litigi...Smette di uscire con me, litighiamo e lo lascio perché sto troppo male. Dopo qualche mese torna da me dicendo che è stato uno stupido, che gli manco, che senza di me non vive e che li frequentava solo per distrarsi dalla vita vera. Lo perdono e nel frattempo decide di cominciare l'università. Le cose vanno molto meglio rispetto all'anno prima: mi vuole vicino, vuole stare con me, ma continua a frequentare quel gruppo, e continuano ad esserci problemi, anche se meno di prima: con me è sempre stanco e spesso stiamo a casa, con loro esce come al solito. Con me è incoerente: mi propone una cosa e fa il contrario. Mi nasconde delle cose normali perché si vergogna. Si arrabbia quando mi arrabbio se ricominciamo a vederci poco e non mi vuole presentare più nessuno. Mi sento esclusa dalla sua vita. So che mi ama e non mi tradisce, ma sento che non riesco più a godermi del tutto neanche gli attimi belli e m'innervosisco con poco. Cosa possiamo fare? Sono 4 anni di storia...
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Dr.ssa Valentina Sciubba Psicologo, Psicoterapeuta 1.6k 38 9
Forse il suo ragazzo si gioverebbe di trovare un altro hobby/svago che magari lo impegni personalmente e lo "trascini" di meno in "uscite" con risvolti che lei giudica negativi.

Le consiglio di consultare uno psicologo che si occupi di ottimizzare la comunicazione tra voi, un passo che può dare dei risultati, anche in assenza di una attiva partecipazione alle sedute da parte del partner.

Le segnalo al riguardo alcune tecniche della psicoterapia della Gestalt.
Cordiali saluti

Valentina Sciubba Psicologa
www.valentinasciubba.it Servizi on line
Breve Strategica-Gestalt-Seduta Singola
Disturbi psicologici e mente-corpo

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dopo
Utente
Utente
Ma sarebbe giusto insistere perché non lo faccia? Che io sappia, non sente più nessuno dei suoi vecchi amici. Senza quel gruppo, avrebbe solo me. Lui si sta impegnando per far funzionare la nostra storia, ma mi chiedo come mai fa tanta fatica a fare cose che, in una coppia, dovrebbero venire spontanee (come, per esempio, invitarmi alle sue uscite con gli amici o voler passare un po' più di tempo con me, anziché passare le domeniche a fare cose che, parole sue, fa solo per sfogarsi). Non so, mi sembra che seguire quella strada gli impedisca di crescere, anche se ammetto che io non ho facilitato le cose, arrivando al punto di innervosirmi non appena qualcosa comincia a tornare come in quel periodo. Che io sappia non ha hobby, ne abbiamo parlato spesso e non si è mai dimostrato entusiasta in niente. Litigare sempre sulle stesse cose lo rende solo più incline a non voler ascoltare. Ultimamente trovo anche fastidioso il fatto che tenti di fare l'amore con me... Tra qualche giorno dovremo vederci per parlarne, ma vorrei che questa volta ci fosse davvero un cambiamento. Come possiamo fare senza dei consulti privati? Non lavoriamo, quindi non possiamo permetterci uno psicologo e siamo troppo grandi per i consultori...
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Dr.ssa Laura Rinella Psicologo, Psicoterapeuta 6.3k 119 9
<Ultimamente trovo anche fastidioso il fatto che tenti di fare l'amore con me.>

Gentile Ragazza,
e questo sarebbe un segnale che qualcosa non va nella vostra relazione.
Gli spazi personali (amicizie, hobby) andrebbero preservati anche se si è in coppia, senza però toglierle spazi vitali e nel rispetto dell'altro.
Sarebbe opportuno riusciste a chiarirvi attraverso un confronto costruttivo sui rispettivi bisogni, aspettative, spazi personali e di coppia.

Probabilmente le vostre modalità comunicative vi impediscono di risolvere i problemi del vostro rapporto che sembra rendano entrambi insoddisfatti.

<come mai fa tanta fatica a fare cose che, in una coppia, dovrebbero venire spontanee (come, per esempio, invitarmi alle sue uscite con gli amici o voler passare un po' più di tempo con me, > Ad esempio se quando state insieme litigate, oppure non condividete amici, attività. svaghi, tempo piacevole insieme o ancora vi affossate nella routine, potrebbe mancare quella spinta che porta poi al bisogno di desiderare di passare il tempo con l'altro, solo un'ipotesi .
<anziché passare le domeniche a fare cose che, parole sue, fa solo per sfogarsi).>
In ogni caso puntare il dito contro l'altro non aiuta, servirebbe invece esplicitare chiaramente le problematiche e il proprio senitire senza accuse reciproche.

<siamo troppo grandi per i consultori...> E' un'informazione errata, il servizio è rivolto anche ai maggiorenni.

Cordialità

Dr.ssa Laura Rinella
Psicologa Psicoterapeuta
www.psicologiabenessereonline.it

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dopo
Utente
Utente
Sì, intendevo che siamo troppo grandi per consulenze gratuite... Come ho già detto, non lavoriamo, e da noi c'è un centro le cui sedute sono gratuite fino ai 18 anni.
Grazie per le risposte, mi avete dato la conferma su alcune cose che già pensavo. Sono consapevole che tendo a puntare il dito contro di lui e so che è sbagliato, ma appena mi torna in mente come mi sono sentita in passato, non riesco a trattenermi. Prima di scrivere qua gli avevo già proposto, la prossima volta che ci vediamo, di parlare con calma dei nostri problemi al fine di trovare delle soluzioni. Cercherò di dire come mi sento (anziché come mi fa sentire) e parlerò usando come soggetto il rapporto in generale.
Spero davvero di riuscire a trovare un'equilibrio nella coppia.
Grazie ancora.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Pare che questo gruppo abbia molta presa sul tuo ragazzo, ma è anche molto probabile che si sia aperta una crisi di coppia che non riuscite a gestire.
Per quanto riguarda gli incontri con lo psicologo, se lo volete, potete rivolgervi a qualunque struttura pubblica della zona, pagando un modesto ticket.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica