Crisi di coppia - ragazzo immaturo

Buona sera, sono una ragazza di 24 anni e sto da 3 anni con un ragazzo di 21. Con lui sto bene, non mi fa mancare nulla, mi lascia la mia libertà, è presente senza essere opprimente. Sul lavoro è responsabile, ha una famiglia un po' tanto problematica, ha sofferto di attacchi d'ansia, è molto permaloso, è stato in cura da uno psicoterapeuta ed è riuscito a combatterli.

Purtroppo però a volte fa ragionamenti immaturi, classici dei bambini in cui devono far vedere che fanno cose grandiose, mettendoci troppa enfasi. Sembrano proprio i discorsi di un bambino che fa per farsi accettare.

Ieri il clou: praticamente in questo periodo ci vediamo pochissimo tra lavoro suo, lavoro mio, a settembre inoltre mi laureo alla magistrale, quindi sto preparando la tesi e gli piacerebbe avere del tempo per noi. Mia sorella (15 anni) spesso si autoinvita e anche quando dico di no, mia mamma preme affinchè la porti via con me ed il mio ragazzo.
Il concetto che lui ha espresso non era scorretto, ma il modo in cui lo ha espresso è stato a dir poco maleducato (eravamo a cena dai miei), tantoche me la sono presa, non ho voluto fare scenate ma gli ho tenuto il muso tutta sera. Tornata poi a casa mia mamma mi ha fatto la ramanzina, perchè dovevo metterlo a tacere, difendere mia sorella, ma a me scoccia fare scenate in pubblico!
Praticamente mia mamma ha iniziato a mettermi il tarlo della sua immaturità, della sua cafonaggine di ieri, ecc. ed ora sono destabilizzata. Lui comunque si è accorto che ero arrabbiata, a fine serata mi ha chiesto cosa avessi e gli ho spiegato il tutto. Lui stamattina è venuto a casa mia per chiedere scusa a mia sorella, ma mia mamma non sembra averlo considerato.

Ad oggi per me le cose positive di lui sono maggiori delle negative e in un periodo così delicato non me la sento di prendere decisioni. Inoltre secondo mia mamma non mi impongo (solo sulla base di ieri), quando in realtà sono una ragazza col pugno abbastanza duro. Lei si aspetta che le racconti ogni litigio, ma sbaglia, le cose me le gestisco io!

La mia domanda è: è possibile che il mio ragazzo maturi? Che smetta di fare quei discorsi (che irritano) per apparire grande? Che impari a capire che il suo atteggiamento che ha con mia sorella da fastidio?In questo momento che dovrei fare?
Lui me lo ha detto, soffre di complessi di inferiorità nei miei confronti, perchè sono laureata mentre lui è uscito con 60 e un calcio nel sedere ed è stato bocciato un anno...
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile Utente,
Un amore non è una competizione tra formazioni e competenze

Se maturerà a noi non è dato saperlo, forse però quello che lei considera immaturità é solo una divergenza di opinioni tra voi

Credo che sua madre dovrebbe evitare di commentare e screditare il suo ragazzo ai suoi occhi.... e forse lei dovrebbe vederlo con i suoi di occhi, pro e contro.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Gentile Utente,

né Lei né noi possiamo o abbiamo il potere di cambiare qualcosa del Suo ragazzo (ma aggiungerei anche della mamma, sorella, ecc...). Ciascuno di noi ha il potere di cambiare se stesso.

Ad es. questo è un problema che solo il Suo ragazzo può affrontare e risolvere: "Lui me lo ha detto, soffre di complessi di inferiorità nei miei confronti, perchè sono laureata mentre lui è uscito con 60 e un calcio nel sedere ed è stato bocciato un anno..." , perchè se anche Lei dedicasse tanto tempo ed energie ad incoraggiarlo e a rassicurarlo, ciò non servirebbe a molto. E chissà se questo ragazzo non abbia risolto il problema del panico solo apparentemente, perché sentirsi in questa maniera inadeguati e inferiori non è certo una bella sensazione...

"Purtroppo però a volte fa ragionamenti immaturi, classici dei bambini in cui devono far vedere che fanno cose grandiose, mettendoci troppa enfasi. Sembrano proprio i discorsi di un bambino che fa per farsi accettare." : vero è che rinforzando tutti quei comportamenti a Lei graditi (ma non per questo grandiosi come li intende il Suo ragazzo), potrà certamente fare in modo che gli altri comportamenti siano estinti in poco tempo, ignorando (e quindi scoraggiando) tutti i comportamenti a Lei sgraditi.

Mi pare che da quello che ci racconta e con tutti i limiti della valutazione a distanza, ci siano degli aspetti che Lei potrebbe modificare e che probabilmente creerebbero meno problemi nelle Sue relazioni.

Ad esempio tenere il broncio per tutta la sera è meno funzionale rispetto all'esprimere con garbo e fermezza il proprio punto di vista o disaccordo.
Così come permettere alla mamma di inserirsi in tutte le conversazioni o litigi: dal momento che Lei è già capace di risolvere da sola, perché non mette dei paletti con la mamma? Non mi riferisco alle sole parole, ma anche e soprattutto ai fatti.
Infatti alla Sua età non si torna a casa a raccontare alla mamma di aver litigato col moroso (cosa che la mamma vorrebbe, forse per poter affettuosamente controllare...).

Per quanto riguarda il Suo ragazzo, ha provato a dire quanto per Lei sia fastidioso l'atteggiamento che ha con Sua sorella? Sua sorella che ruolo ha in tutto ciò?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Dr. Fabio Mastroianni Psicologo 19
Gentile Utente,

la comunicazione nella coppia è molto importante.
Ha provato ad assumere un atteggiamento di ascolto piuttoso che di rimprovero nei riguardi del suo ragazzo?
Probabilmente questo potrebbe aiutarla a comprendere meglio alcune dinamiche che possono scattare in questi contesti dove non ci sono inizialmente motivazioni per pensare a qualche tipo di disagio se non a quello di una difficoltà di ansia nella gestione delle proprie emozioni interne ed assumere pertanto un comportamento più regolato e conforme alle regole di gruppo.

Un cordiale saluto

Dr. Fabio Mastroianni

[#4]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,

anzitutto Vi ringrazio davvero molto per la Vostra disponibilià di ascoltarmi:

inizierei dicendo che la famiglia del mio ragazzo è basata su un equilibrio veramente precario: madre chiusa nel suo piccolo mondo ed è una bambina mai cresciuta, un padre (che forse della famiglia è la figura più stabile) molto duro che però si fa soggiogare dalla madre ed una sorella letteralmente fuori di testa (ha 25 anni), spende, spande, fuma cannabis, manipola le persone e pur di tenersi il suo ragazzo si è fatta mettere incinta apposta... vive a pochi metri da loro, ma l'affitto glielo pagano i suoi, le cure per la bambina anche... però i genitori chiedono sempre soldi al mio ragazzo, anche quando lui non lavorava (perchè pur di tenere a bada la sorella, le danno tutto... se lei chiede 150 € impongono al mio ragazzo di darglieli... hanno paura di lei. Hanno paura ch compia atti inconsulti sulla bambina... per dirvi, una volta ha picchiato la madre e per fortuna è intervenuto il mio ragazzo).

In un contesto del genere è cresciuto il mio ragazzo, ha sempre dovuto cavarsela da solo. I miei genitori sono diventati un po' la sua seconda famiglia, lui si confida, parla ed i miei lo hanno sostenuto moltissimo nel periodo in cui ha avuto gli attacchi d'ansia. I suoi genitori lo facevano "vergognare di questo problema", come fosse uno stigmatizzato da nascondere... l'assurdità della cosa: il prima attacco che ha avuto è stato un anno e mezzo fa, sua mamma si ostinava a dire che fosse raffreddore e influenza (pur di nascondere la cosa), allora presa dallo sdegno, gli ho sbattuto davanti il DSM-IV facendole notare che tutti i sintomi che aveva collimavano con i criteri... li soddisfava tutti!!!! Allora lei ha voluto mandarlo da uno psicoterapeuta amico di famiglia (cosa assurda, deontologicamente secondo me scorretta) e infatti non ha avuto l'effetto sperato. Io ed i miei abbiamo consigliato al mio ragazzo di rivolgersi ad un altro specialista che non conoscesse e dopo varie sedute è stato decisamente meglio... ha voluto convocare anche i genitori di lui, solo che i suoi non rispettano i patti come avevano detto allo psico.
Alla fine anche per aiutarlo a trovare il lavoro, i miei si sono sempre mobilitati accanto a lui, mentre i suoi non facevano altro che fargli la predica.

Detto ciò, lui purtroppo (e lo riconosco pure io da qualche periodo) fa discorsi ancora da bambino, per dire: io, lui e mia sorella stavamo parlando di alcune conversioni dalle lire agli euro, lui ha riportato una risposta sbagliata, mentre mia sorella giusta... allora lui le ha risposto "Ma taci , comunque io sono sempre stato più bravo di te in matematica, ho sempre avuto 7"(da notare che anche mia sorella ha sempre avuto 7 e ha una pagella decisamente buona )... gli costava tanto dire "si è vero hai ragione" e chiuderla lì? Anche perchè non ha mai avuto voglia di studiare e un anno è stato bocciato. Sembra quasi che appena qualcuno faccia meglio di lui, si mette a controbattere con risposte stupide ed immature, sentendosi subito in competizione.

Come ragazzo comunque mi fa star bene, mi fa sentire libera, amata, non mi soffoca, abbiamo molti interessi in comune, è molto dolce e ama stare in compagnia. Come dicono gli altri (e noto anche io) darebbe un rene per me... per dire, lui è molto rispettoso, mi ha aspettata: ero stata lasciata dal fidanzato storico dopo 5 anni. A lui già piacevo da qualche mese, ma non ha mai accennato a provarci mentre stavo col mio ex. Anche dopo la rottura, ho avuto un periodo un po' "sbirulino", in cui voelvo solo divertirmi e non avere relazioni serie... lui timidamente mi è sempre stato accanto, restandoci anche male a volte (aveva paura che potessi mettermi con altri) ma non me lo hai mai detto/fatto pesare, poi siamo andati in vacanza tutti in compagnia con amici e lì si è dichiarato.

Spero di avervi dato un quadro della situazione abbastanza chiaro.

Come potrei comportarmi?
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Gentile Utente,

ripeto quello che ho scritto sopra: i comportamenti sgradevoli si eliminano evitando di accentuarli e drammatizzarli. Tutti noi impariamo anche da modelli comportamentali altrui ed eventualmente -come suggerisce il Collega dott. Mastroianni- potete parlarne serenamente senza toni accusatori, che peggiorerebbero il problema.
Dal momento poi che questo ragazzo ha anche tanti aspetti positivi, perché non incoraggiarlo su questi aspetti, lodandolo tutte le volte che fa qualcosa di positivo o anche quando si comporta bene con Sua sorella.
ad esempio oggi si è presentato proprio per scusarsi, un gesto che non è da tutti...

Vorrei anche sottolineare che la famiglia è il primo luogo degli apprendimenti, ma per fortuna non ci segna per sempre, tant'è che il Suo ragazzo -nonostante il contesto- è una persona in gamba. Eviterei dunque di accentuare troppo alcune pecche.

Che ne pensa?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
<<Mia sorella (15 anni) spesso si autoinvita e anche quando dico di no, mia mamma preme affinchè la porti via con me ed il mio ragazzo. <<

Vedo che questo elemento non è stato ancora ripreso. E' stato questo a scatenare la scenata del Suo ragazzo? Come mai Lei accetta questa intromissione, soprattutto quando per necessità ci si vede poco?

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
C'è molta rabbia ed acredine nelle sua parole.

Le vostre famiglie d'origine e le intromissioni che nessuno dei due sa tenere fuori dal legame, oltre che tante recriminazioni.

Una consulenza di coppia, luogo simbolico non giudicante, potrebbe essere una soluzione per evitare di perseverare in rabbia e tensione.
[#8]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa Brunialti, grazie per aver sollevato al questione: in realtà mia sorella è venuta con noi in macchina, ma NON è stata con noi tutto il tempo, infatti era con una sua amica. Noi ci siamo fatti il nostro giro, mentre loro si sono fatti il loro. Avendo 15 anni non sarebbe potuta andare fino a Mantova da sola, e visto che dovevamo andare anche io e il mio ragazzo, le ho dato un passaggio andata e ritorno.
Mi preoccupa il fatto che si sia stizzito per questo, per un favore fatto a mia sorella, perchè siamo andati in giro noi due.

Diciamo che è da un po' che è molto pungente con mia sorella, lui dice perchè ha un atteggiamento che non va, e su questo non ci piove: io ed i miei genitori abbiamo spesso rimproverato il suo atteggiamento da "classica quindicenne strafottente"... solo che in questo periodo il mio ragazzo ci va veramente pesante con mia sorella, quasi avesse una proiezione di sua sorella sulla mia, come se per lui le sorelle fossero tutte un ostacolo da combattere.

Con il mio ragazzo ne ho parlato di questa cosa, solo che ad ogni minima critica va in ansia e si agita (tipo l'altra notte non ha chiuso occhio), lui teme l'errore, teme di sentirsi da meno. Io so che lui non è meno di nessuno, non penso che sia stupido quando sbaglia e gliel'ho detto tante volte: quante volte sbaglio io? Un sacco...
Poi con mia mamma ho un ottimo rapporto, purtroppo però tendiamo alla concretezza delle cose: più che ad un amore da fiaba (lui mi fa regali, mi dice ti amo spesso, mi fa le sorprese,ecc. sia chiaro le apprezzo tantissimo) vorrei anche qualcosa di più maturo, tipo che non fosse permaloso oltre ogni modo,che sapesse affrontare una critica con serenità, per esempio.
[#9]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 503 41
Gentile ragazza,

Lasci il tempo a questo ragazzo di imparare a gestire le critiche e gli errori. D ' altra parte avendo avuto altre esperienze il suo ragazzo probabilmente non ha ancora imparato a modulare tali emozioni.
Ciò non esclude che lei non possa farlo notare al suo ragazzo o consigliare di scrivere qui.

Cordiali saluti
[#10]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.6k 572 66
Per riprendere il discorso, può essere normale stizzirsi per dover portare appresso anche la sorella della propria ragazza. E questo indipendentemente dal fatto che sia una 15enne pungente: ancora peggio.
E se fosse proprio Lei quella che non sa puntare i piedi con la propria famiglia d'origine per difendere i tempi della Vostra coppia?