La psicologa se ne va

Salve,

Vedo una psicologa da circa un anno e mezzo in seguito a una prima terapeuta con cui non vi era assolutamente intesa e che poi, appunto, mi ha "passata" alla mia attuale. Con lei ho risolto un grosso problema legato all'alimentazione che era uno dei principali motivi della terapia insieme alla volontà di comprendere e accettare altri miei vissuti. Strada facendo si sono susseguiti numerosi cambiamenti, come un improvviso trasferimento per lavoro, poi la perdita del lavoro e quindi della casa e il rientro in un ambiente familiare dannoso, poi nuovi ambienti lavorativi e in ultimo, da pochissimo, la fine di una storia importante che mi vedeva estremamente attaccata e che mi lascia frastornata e devastata. Il mio colloquio settimanale è diventato un luogo di rielaborazione e riflessione nei momenti più critici. I miei problemi con il cibo sono risolti ma in questo periodo stressante avrei bisogno più che mai di un posto sicuro e di raccoglimento. Sono molto riservata e faccio una gran fatica a tranquillizzarmi e controllare gli attacchi di panico sorti in seguito alla perdita di lavoro e indipendenza e poi nuovamente alla fine delle relazioni e con un nuovo impegnativo lavoro.
Ora, la mia psicologa sta per lasciare l'attività per un tempo provvisorio ma per ora indefinito, forse un anno, o un anno e mezzo, comunque parecchi mesi. Ora siamo in pausa estiva e non ho capito se nelle ultime tre sessioni che ci mancano si chiuderà il percorso. Non è mai stata chiara a riguardo, a volte sembra ansiosa di chiudere per non lasciare "sospesi", a volte mi dice di non preoccuparmi, ma non so nient'altro. Io vorrei concluderla la terapia, ma serenamente.. un po' più forte e in grado di camminare con le mie gambe. Mi sentirei un po' lasciata "a metà", non so se mi spiego, e non sono mai stata così debole. Ho avuto finora paura di chiedere alla terapeuta quanto starà via e come andrà perché magari non lo sa nemmeno lei, o cosa succederà. Nel frattempo il mio medico mi ha dato antidepressivi e ansiolitici (per gli attacchi di panico, e che peraltro mi stendono e mi fanno dormire come non mai), cosa che ho accettato per tamponare il mio stato di disorientamento ma di cui non sono entusiasta. Chiedo scusa per questo lungo messaggio ma in sostanza non so bene come gestire la cosa e per l'assenza che si prospetta c'è poco da fare. Mi sento improvvisamente un po' persa e disorientata insomma, volevo un consiglio o un parere in attesa della fine della pausa estiva.

Grazie in anticipo, anche per lo splendido lavoro che fate qui.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
<< Nel frattempo il mio medico mi ha dato antidepressivi e ansiolitici (per gli attacchi di panico, e che peraltro mi stendono e mi fanno dormire come non mai), cosa che ho accettato per tamponare il mio stato di disorientamento ma di cui non sono entusiasta. <<

Gentile utente,
ne ha parlato con la Sua terapeuta? Se la relazione è buona nessun argomento è tabù. Ricorrere agli psicofarmaci per tamponare gli attachi di panico nel frattempo, mi sembra una mescolanza di approcci senza una diagnosi e un progetto terapeutico a monte...

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Buonasera, grazie per la risposta tempestiva.
La mia terapeuta e il mio medico di base non si conoscono. Gli psicofarmaci non erano previsti dalla mia psicologa, che non era a favore. Non ho ancora avuto modo di parlargliene poiché è successo durante la pausa estiva che quest'anno è stata più lunga. Semplicemente stavo male, non dormivo (lavoro, relazione, casa..) e sono andata dal mio medico di base, e ho diligentemente preso quel che mi ha somministrato, anche sperando che magari mi avrebbero tirata su tra un po', nel periodo che si prospetta senza la psicologa. Senz'altro ne parlerò con lei al rientro comunque.
Lei pensa che potrei essere passata a un altro terapeuta, o solitamente la terapia può essere conclusa anche senza preavviso, come ci si orienta in questo caso? Grazie mille.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 67
La psicoterapia viene conclusa in modo concordato, parlandosi francamente; il che risulta semplice soprattutto se la terapia dura da tempo.
Talvolta c'è un traghettamento verso un terapeuta di conoscenza. Ma il tutto senza traumi.



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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Forse la Sua terapeuta ha un/una collega con cui ha gia' preso accordi per "traghettare" i pazienti che ha in cura.
Decidera' poi Lei come regolarsi a seconda del feeling che provera' con la "nuova" terapeuta.
Il rapporto terapeutico e' molto personale!
I migliori saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132