Sincerità con il proprio psicoterapeuta

Salve!Non è la prima volta che scrivo qui(purtroppo ho diversi problemi).Vorrei farvi una domanda vaga e un po' generica,lo so.Sono in psicoterapia da 1 anno,con il mio psicoterapeuta mi trovo bene anche se alcune problematiche ancora si ripetono,non riesco completamente a superarle.Comunque,la domanda è questa:quanto si deve essere sinceri in psicoterapia affinché questa abbia effetto?Io al mio psicoterapeuta penso di dire tutto quello che per me ha importanza,ma ci sono cose che non gli ho mai detto,che non ho mai detto a nessuno per la verità.E per quanto riguarda la prossima seduta,avrei voglia di omettere molte cose perché mi vergogno e ho paura di deluderlo.Avete qualche suggerimento da darmi?Mi rendo conto che detta cosi la domanda forse è troppo vaga,ditemi voi...grazie fin da adesso.
[#1]
Dr. Enrico De Sanctis Psicologo, Psicoterapeuta 1.3k 66
Salve a lei, la possibilità di esprimersi, di affrontare il senso di vergogna e superare la paura di deludere il suo psicoterapeuta sono temi centrali del lavoro. È importante quello che sta sottolineando, riguarda la relazione terapeutica e la possibilità di fare una nuova esperienza in cui può essere se stessa senza essere giudicata.

Il suggerimento è di parlarne con lui o, se non se la sente, di dirgli almeno quello che ha condiviso con noi, cioè le ragioni e i sentimenti che prova all'idea di comunicargli delle cose di sé, che non ha mai detto a nessuno.

Un saluto,
Enrico de Sanctis

Dr. Enrico de Sanctis - Roma
Psicologo e Psicoterapeuta a orientamento psicoanalitico
www.enricodesanctis.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Grazie della risposta!Il suggerimento che mi ha dato alla fine mi sembra molto valido,lo seguirò.Solo che vorrei precisare una cosa:può essere dannoso per me confidargli tutti i miei segreti?ed è necessario secondo lei?c'è una cosa in particolare che io non ritengo grave e non mi causa problemi,ma credo che la maggior parte delle persone a saperla penserebbe il contrario.Dovrei dirglierla ugualmente?ne parlo con lui?Non so se fidarmi di quel che mi potrebbe dire.Ho stima di lui ma è comunque in essere umano,può sbagliare.Chiedo a voi perché magari con più pareri mi sentirei più al sicuro.
[#3]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
A me il problema sembra sia quello della vergogna e della paura di deludere il terapeuta.
Perché non prova a dirlo proprio così?
Le capita anche con altre persone?
Per quale problema è in terapia?
Se dice di non ritenere grave e che per lei non è un problema ciò che non ha detto al terapeuta come mai se ne preoccupa?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#4]
dopo
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Non è solo quello.Sono delusa di me stessa e mi vergogno alquanto,e si,molte cose io non le racconto neanche alle amiche più strette,è vero.Ma è anche il fatto che ultimamente sto cominciando a dubitare di lui.Mi chiedo se sia veramente capace.Per quanto riguarda quella cosa che non ritengo grave e che per me non costituisce un problema,ho iniziato a preoccuparmi per un motivo molto semplice:ho letto molti consulti su questo sito di persone che invece se ne preoccupano.E mi sono iniziata a chiedere se sono normale...
[#5]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Gentile Utente,

credo sia importante dire ciò che sta scrivendo qui sulla fiducia verso il curante, sulla sua vergogna e sui suoi dubbi direttamente allo psicoterapeuta.
Altrimenti non sarà possibile aiutarLa.
Molte delle questioni che pone mi fanno pensare ad una problematica ansiosa e quindi non c'è ragione per non aprirsi con il terapeuta.
Se si sente giudicata dal Collega, è importante dirlo. Sono certa offrirà lo spunto per affrontare delle questioni che ad oggi non sono state risolte.

Cordiali saluti,
[#6]
dopo
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Salve,alla fine ho parlato con il mio psicoterapeuta di quella cosa di cui mi vergognavo tanto.E finalmente è venuto fuori quello che penso sia il mio problema:sindrome abbandonica.Il mio psicoterapeuta mi detto che è difficile guarire,che in molti casi non si guarisce,e che molto si può fare per imparare a conviverci.Ora,un po me ne ha parlato.Ma solo un po.Girando qua e la su internet ho trovato delle cose,ma non vorrei fare confusione.Qualcuno me ne può parlare?grazie.
[#7]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Anche io sono dell'avvio che dovrebbe discuterne con chi ha il piacere di occuparsi di lei.

Cercando online e parlando con noi, secondo me, distoglie le sue energie, pensieri ed emozioni dal setting di terapia.

Le allego qualcosa, ma consideri che siamo tutti unici, non omologabili ed ogni legame - d'amore o di analisi o terapia - é altrettanto irripetibile

http://www.valeriarandone.it/articoli/154-gli-amore-dipendenti-dipenden
https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4078-l-amore-affamato-la-dipendenza-d-amore.html

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#8]
dopo
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
Si grazie,avete ragione voi.Cercherò di risolvere i miei problemi con lui.
[#9]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
E' probabile che anche la paura di aprirsi e la vergogna relativa abbiano a che vedere con questa "sindrome abbandonica".
Però non abbia paura di chiedere al terapeuta "che cosa intende per sindrome abbandonica"?
E di fare tutte le domande che ritiene necessarie.

Cordiali saluti,
[#10]
dopo
Attivo dal 2015 al 2016
Ex utente
...avevo paura che mi disprezzasse.Perché in effetti dopo l'episodio che gli ho raccontato credo seriamente di avere dei problemi.Io pensavo di averne alcuni,anche se la mia sofferenza mi sembrava comunque troppa.Quindi ne ho altri,e sta cambiando il mio modo di vedere la realtà...