Ansia???

Salve a tutti dottori.
Ho bisogno di un vostro consulto, vi spiego bene la mia situazione.
Un giorno, qualche anno fa, stavo svolgendo attivita' fisica a scuola e, forse ho esagerato, ad un tratto ho iniziato a sentire dei conati, mi sono spaventato in quanto non volevo vomitare e cosa peggiore ero in pubblico.
Mi sono ritirato tra dei cespugli e ho fatto dei conati ma senza vomitare.
Dal giorno dopo e' iniziato un calvario. Non riuscivo piu' nemmeno a andare a scuola, ogni volta che dovevo uscire erano conati su conati, piangevo, tremavo ecc...
Il medico mi ha prescritto xanax al bisogno e mi sono rivolto a una psicologa, dopo 2 sedute e tanta forza di volonta' sono stato meglio. Stato meglio significa che riuscivo a uscire di casa, ma spesso ad ogni sintomi di nausea o cose del genere cercavo ovunque mi trovassi una via di fuga nel caso in cui dovessi sentirmi male.
Mangiare una caramella alla menta mi faceva sentire meglio.
Certe situazioni comunque le evitavo tipo andare in macchina con altro, mezzi pubblici ecc..
Il giorno del mio matrimonio, avevo una forte ansia, prima di entrare in chiesa mi sono saliti i conati, sono andato in bagno ne ho fatti 3,4 e sono stato bene.
La settimana dopo prima di partire per il viaggio di nozze sentivo una sensazione di conato persistente perche pensavo che, come ero stato male la settimana prima avrei potuto ricascarci.
Pero' non c' ho dato tanto peso.
Da un mesetto a sta parte notavo che spesso quando parlavo sentivo tipo la sensazione di conato. Spesso dovevo smettere di parlare per evitare i conati.
Un giorno mentre ero al telefono e stavo parlando ho sentito lo stomaco strano e sono dovuto correre in bagno a fare i conati.
Giorno dopo uguale, ero in auto, parlavo e ad un tratto conati.
Ora ho associato l' idea del parlare troppo al conato, infatti spesso anche se sto bene ad un tratto ci penso e arrivano i conati.
Mi spavento quando arrivano perche ho paura mi vengano i conati in pubblico.
Risultato, xanax per calmarmi non esco di casa e non riesco a parlare a lungo.
Se parlo penso oddio sto parlando, ora arrivano e arrivano, ogni volta. Spesso a lavoro, quando mi sento costretto a stare in un posto dove non posso allontanarmi se sto male mi manda in panico e devo correre al bagno.
Questa situazione e debilitante perche spesso devo smettere di parlare per paura.
Ne ho parlato con uno psicologo definendo queste cose come panico, quando invece ho realizzato che cio che mi fa stare male non e panico ma un pensiero ossessivo che mi perseguita quando parlo o rido.
Parlare=conati
Ora lo psicoterapeuta mi ha proposto tecniche di rilassamento.
Saranno efficaci? Nel senso, con il rilassamento riusciro a togliere anche il pensiero della paura a parlare per paura dei conati? Dovrebbe insegnarmi un modo per non pensarci perche' ho paura che con il rilassamento calmo i sintomi ma il pensiero della paura sara sempre con me.
alla fine e' il pesniero che mi crea il panico forse dovrebbe lavorare su quello.
ce la faro?
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Caro ragazzo, il mio approccio psicodinamico mi porta a dare ai Suoi conati una lettura psicosomatica/psicodinamica: lei ha dei conati simbolici. Perche' vorrebbe liberarsi, vomitare, qualcosa che le grava sullo stomaco.
Ora Lei stesso ha realizzato un collegamento , un nesso, fra i conati e il Suo matrimonio.
Non e'' questa la sede ove cio'possa essere elaborato o analizzato.
Dovrebbe farlo in una terapia psicosomatica.
Il soma infatti, si incarica di esprimere cio' che il cuore la psiche, tace.
Faccia Lei ora...
I miei saluti.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
dottoressa, quando ero piccolo ho subito del bullismo ma non fisico, quanto psicologico.
Venivo deriso, evitato, preso in giro, non riuscivo neanche a uscire di casa perche' per farlo dovevo passare una piazzetta che era il punto di ritrovo dei bulli.
ogni volta mi urlavano: sfigato, guarda che sculetti.
Spesso ora ho dei complessi.
Se vedo qualcuno ridere penso lo stia facendo di me.
Ammetto di aver avuto una sessualita' disturbata, non sapevo cosa volevo, allora ho avuto delle esperienze con anche uomini ma non ne sono mai stato innamorato.
sono stato innamorato 2 volte e di 2 donne, scavando dentro me ho capito che la mia era solo curiosita che si trasformava in disagio quando la sfogavo.
ora cosi sto bene, amo mia moglie e voglio continuare la mia vita con lei.
pensa sia quesro?
[#3]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
mi fa paura ilfatto che questa cosa venga a galla, mia moglie non sa niente e non voglio lo sappia
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Non e' necessario che Sua moglie venga messa al corrente di alcunche'.
Ma ricorra ad una psicoterapia per elaborare cio' che ancora grava sul Suo stomaco di quanto accadde....
Con le dovute precauzioni se ne liberera' senza doverlo "vomitare" a nessuno.
Vomitare e' una urgenza che ora prova ma forse potrebbe essere tollerabile se a sostenerLa avra' una psicoterapia adeguata ed una alleanza terapeutica.
Coraggio....
[#5]
dopo
Attivo dal 2016 al 2016
Ex utente
grazie dottoressa.
Ne parlero' al mio psicoterapeuta.
Ansia

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