Ansia generalizzata e panico

Salve a tutti, chiedo di un consulto dopo aver iniziato una terapia farmacologica per attacchi d'ansia e di panico.
Il tutto è iniziato 4 mesi fa con leggere sensazioni d'ansia che andavano e venivano, creandomi un disagio vivendo fuori casa da solo. Dopo un consulto psicologico che non ha portato alcun miglioramento, e dopo altri attacchi compresi alcuni attacchi di panico, ik mio medico generico, che è specializzato in psicologia, mi ha prescritto 5 gocce di Daparox la mattina e una compressa di xanax la sera per un mese. Dico che oltre a questi stati d'ansia che mi colpiscono quando sono lontano da casa, non ho altro. Il mio dottore mi ha consigliato anche una terapia psicologica successiva a quella farmacologica. Secondo voi è corretto questo tipo di terapia? Cioè farmacologica e poi psicologica? Io mi fido del mio dottore ma volevo sapere cosa ne pensavano altri medici. Grazie!
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

a scanso di equivoci qui sta scrivendo a degli psicologi e non ai medici.
Inoltre, vorrei chiederLe che cosa intende per consulto che non ha portato dei miglioramenti: un colloquio con lo psicologo?

Il medico Le ha suggerito anche una psicoterapia, oltre alla terapia farmacologica: questa strada può essere da preferire, ma non mi è chiaro se con la terapia farmacologica sta già apprezzando dei risultati.

In ogni caso, il primo step è la valutazione psicologica per capire che cosa sia meglio fare nella Sua situazione e per il caso specifico.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve dottoressa e la ringrazio per la risposta,

mi spiego meglio: ho fatto degli incontri con uno psicologo che però non hanno portato alcun miglioramento. L'unica cosa che mi disse è stata: "quando hai una sensazione d'ansia, parlane con i tuoi cari", cosa che tra l'altro facevo già.

La terapia farmacologica l'ho iniziata solo ieri, dunque ancora non posso dire se ci sono o meno grandi risultati. Mi sento sicuramente più sereno e meno in tensione. Inoltre il dottore mi ha prescritto una terapia quasi "pediatrica" dicendo che per il mio caso era la più adatta possibile.

Saluti
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Per il trattamento dell'ansia, non credo proprio sia risolutivo parlarne con i propri cari ;-)
Dal punto di vista della psicoterapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, è opportuno insegnare al pz. a riconoscere lo stato ansioso e poi -con l'aiuto dello psicoterapeuta- a gestirlo.
Qui i dettagli: https://www.medicitalia.it/blog/psicologia/4335-la-psicoterapia-cognitivo-comportamentale-non-rimuove-le-cause-del-problema.html
Da quello che scrive, tuttavia, potrebbe davvero iniziare a chiedere ad uno psicologo psicoterapeuta una consulenza e capire se sia il caso di impostare una psicoterapia per il disturbo che lamenta.
L'attuale benessere che sente ora potrebbe essere frutto di rassicurazioni, dal momento che è trascorso poco tempo da quando ha iniziato il trattamento farmacologico.

Cordiali saluti,
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile ragazzo,
Parlare con i propri cari, stare con amici, rasserenarsi, sono metodi condivisibili di superamento di qualsiasi malessere.
Ma una terapia e' un'altra cosa.
Se Le e' stata prescritta una terapia "integrata" fra farmaci e psicoterapia cio' fa intuire che il tipo di sintomatologia che Lei presenta si possa giovare di un trattamento di questo tipo.
Lo effettui quindi con fiducia e per un periodo adeguato di tempo.
I miei saluti e auguri.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#5]
dopo
Utente
Utente
@Dr. Angela Pileci

Anche per me il solo "parlarne con i cari" sembrava un palliativo, e infatti non andai più da quel dottore.

Quello che vorrei fare è proprio iniziare una terapia, ma non so da dove iniziare e a chi rivolgermi, visto che dovrò trasferirmi a Roma (non sono della Capitale) e li non saprei a quale porta bussare.

Il benessere che sento, inoltre, potrebbe essere dato anche dal fatto di trovarmi a casa con la mia famiglia e nella mia città con i miei conoscenti, cosa che invece quando sono fuori chiaramente non ho e che in parte, inconsciamente, mi pesa.

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@Dr. Franca Esposito

la ringrazio per la risposta,

la terapia che sto iniziando la porterò avanti con molta caparbietà, sono un ragazzo che quando si pone un obiettivo lo porta fino in fondo e senza timori, soprattutto dal punto di vista medico. E già il fatto che sto "percorrendo" la strada giusta mi mette di buon animo.

Per l'occasione, essendo lei di Roma, le vorrei chiedere qualche informazione, magari in privato. Mi dica se è possibile.


Un'ultima cosa: secondo le vostre esperienze, le dosi dei medicinali che mi ha prescritto il mio medico (5 gocce di Daporax al mattino e una pillola di Xanax alla sera), potrebbero portare alla dipendenza o a qualche altro disturbo? Questo è l'unico problema che mi creo, visto che non amo usare medicinali in generale.

Grazie ad entrambe per i consulti e le risposte
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Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Puo' inviarmi una mail all'indirizzo che trova sul mio profilo di Medicitalia
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

per quanto riguarda il farmaco deve rivolgersi al medico psichiatra o al medico curante che ha prescritto la terapia.
Gli psicologi NON possono prescrivere farmaci perché non sono medici.

Per quanto riguarda il fatto di stare male o peggio solo quando è lontano da casa, ci sono diverse ipotesi che potrebbe approfondire e verificare nel corso di una psicoterapia, ad esempio quella legata alla libertà, al controllo, alle giuste distanze, alla dipendenza, ecc..., che sono tutti temi critici per le persone ansiose.

Cordiali saluti,
Ansia

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