Simil-attacco di panico da zuccheri
Salve, ho pensato di rivolgermi a voi per cercare di chiarirmi le idee in seguito ad una conversazione con mia 'suocera'. Più nello specifico, vorrei riuscire a capire se ha un nome e di cosa si tratta un certo 'disturbo' del mio ragazzo.
Più volte, parlando del mio compagno da bambino, mi ha riferito che non poteva dargli cioccolata, Coca Cola o altri alimenti ricchi di zuccheri, altrimenti aveva episodi che lei ha interpretato come attacchi di panico.
Mi ha raccontato per esempio di una volta in cui questo è successo in macchina e hanno dovuto accostare con urgenza perchè voleva scendere a tutti i costi e una volta fuori si sarebbe letteralmente strappato la maglietta.
Sempre secondo quanto mi ha riferito, piano piano sono riusciti a limitare questi episodi evitando appunto alimenti con molti zuccheri e, nel caso in cui si presentavano, facendoglieli 'smaltire' camminando. Al giorno d'oggi, sempre stando alla sua interpretazione della cosa, lui la tiene sotto controllo 'conoscendosi' e evitando questi 'trigger' alimentari.
Non so se sia rilevante in questo contesto, ma dice anche anche che da bambino era 'costretta' a fargli fare diversi sport per incanalare la sua energia in maniera corretta.
Lei è stata sicuramente una mamma molto attenta e forse leggermente ansiosa, quindi non dubito che magari abbia vissuto 'ingigantiti' i sintomi del figlio, ma credo anche che debba esserci un fondo di verità, per così dire.
Ora lui ha 29 anni e io, personalmente, non l'ho mai visto nelle condizioni di cui lei mi ha parlato (l'unica cosa è che effettivamente evita le bevande tipo Coca Cola, ma per il resto non evita in modo particolare nessun altro alimento), però mi sono chiesta di cosa potrebbe trattarsi e soprattutto, cosa potrei fare per aiutarlo nel caso in cui io sia presente durante una di queste 'crisi'.
Grazie mille!
Più volte, parlando del mio compagno da bambino, mi ha riferito che non poteva dargli cioccolata, Coca Cola o altri alimenti ricchi di zuccheri, altrimenti aveva episodi che lei ha interpretato come attacchi di panico.
Mi ha raccontato per esempio di una volta in cui questo è successo in macchina e hanno dovuto accostare con urgenza perchè voleva scendere a tutti i costi e una volta fuori si sarebbe letteralmente strappato la maglietta.
Sempre secondo quanto mi ha riferito, piano piano sono riusciti a limitare questi episodi evitando appunto alimenti con molti zuccheri e, nel caso in cui si presentavano, facendoglieli 'smaltire' camminando. Al giorno d'oggi, sempre stando alla sua interpretazione della cosa, lui la tiene sotto controllo 'conoscendosi' e evitando questi 'trigger' alimentari.
Non so se sia rilevante in questo contesto, ma dice anche anche che da bambino era 'costretta' a fargli fare diversi sport per incanalare la sua energia in maniera corretta.
Lei è stata sicuramente una mamma molto attenta e forse leggermente ansiosa, quindi non dubito che magari abbia vissuto 'ingigantiti' i sintomi del figlio, ma credo anche che debba esserci un fondo di verità, per così dire.
Ora lui ha 29 anni e io, personalmente, non l'ho mai visto nelle condizioni di cui lei mi ha parlato (l'unica cosa è che effettivamente evita le bevande tipo Coca Cola, ma per il resto non evita in modo particolare nessun altro alimento), però mi sono chiesta di cosa potrebbe trattarsi e soprattutto, cosa potrei fare per aiutarlo nel caso in cui io sia presente durante una di queste 'crisi'.
Grazie mille!
[#1]
Psicologo
cara,
gli attacchi di panico non si manifestano in seguito all'assunzione di cibo (a meno che non vi sia un particolare associazione cibo-ansia ma non credo sia il suo caso). è più frequente che si possa trattare di un disturbo di iperattività visto che parlava di energia da incanalare, che si esacerbano con l'assunzione di zuccheri.
In ogni caso se questi comportamenti non sono più manifesti non mi preoccuperei,
a presto.
gli attacchi di panico non si manifestano in seguito all'assunzione di cibo (a meno che non vi sia un particolare associazione cibo-ansia ma non credo sia il suo caso). è più frequente che si possa trattare di un disturbo di iperattività visto che parlava di energia da incanalare, che si esacerbano con l'assunzione di zuccheri.
In ogni caso se questi comportamenti non sono più manifesti non mi preoccuperei,
a presto.
[#2]
Anche i bambini possono avere attacchi di panico ma l'origine è sempre psicologica, non alimentare.
I bambini non bevono il caffè, generalmente assumono caffeina attraverso prodotti a base di cioccolato e bevande contenenti caffeina che non di rado sono anche molto zuccherate.
Il Consiglio Europeo di Informazione sull'Alimentazione (EUFIC) in merito all'assunzione di caffeina nei bambini così si è espresso: "In genere, i bambini hanno la stessa capacità di elaborare la caffeina degli adulti. Alcuni studi hanno rivelato che cibi e bevande contenenti caffeina, assunti in quantità moderate, non producono alcun effetto rilevante sull'iperattività o sul livello di attenzione dei bambini. Ciò nonostante, nei bambini sensibili, dosi massicce di caffeina possono causare effetti temporanei come eccitazione, irritabilità o ansia".
E' però esperienza di molti genitori che i loro bambini sono sovra-eccitati sia fisicamente che psicologicamente, a volte irritabili, e/o fanno fatica ad addormentarsi dopo l'assunzione di bevande con caffeina o cioccolata, soprattutto la sera.
Lo zucchero invece che è una sostanza rapidamente energizzante, è noto che dà una leggera euforia (chiamata in gergo 'flash') soprattutto se assunto in grandi quantità e rapidamente.
Tutti questi effetti negativi tendono a scomparire con la crescita e l'aumento della capacità di metabolizzazione dell'organismo.
Ogni adulto avrà la sua specifica sensibilità data da aspetti costituzionali, abitudini e stile di vita.
In generale è bene aver cura che i bambini abbiano un'alimentazione equilibrata, variata, sana ed un'educazione ad un "buon rapporto" con il cibo e gli alimenti.
I bambini non bevono il caffè, generalmente assumono caffeina attraverso prodotti a base di cioccolato e bevande contenenti caffeina che non di rado sono anche molto zuccherate.
Il Consiglio Europeo di Informazione sull'Alimentazione (EUFIC) in merito all'assunzione di caffeina nei bambini così si è espresso: "In genere, i bambini hanno la stessa capacità di elaborare la caffeina degli adulti. Alcuni studi hanno rivelato che cibi e bevande contenenti caffeina, assunti in quantità moderate, non producono alcun effetto rilevante sull'iperattività o sul livello di attenzione dei bambini. Ciò nonostante, nei bambini sensibili, dosi massicce di caffeina possono causare effetti temporanei come eccitazione, irritabilità o ansia".
E' però esperienza di molti genitori che i loro bambini sono sovra-eccitati sia fisicamente che psicologicamente, a volte irritabili, e/o fanno fatica ad addormentarsi dopo l'assunzione di bevande con caffeina o cioccolata, soprattutto la sera.
Lo zucchero invece che è una sostanza rapidamente energizzante, è noto che dà una leggera euforia (chiamata in gergo 'flash') soprattutto se assunto in grandi quantità e rapidamente.
Tutti questi effetti negativi tendono a scomparire con la crescita e l'aumento della capacità di metabolizzazione dell'organismo.
Ogni adulto avrà la sua specifica sensibilità data da aspetti costituzionali, abitudini e stile di vita.
In generale è bene aver cura che i bambini abbiano un'alimentazione equilibrata, variata, sana ed un'educazione ad un "buon rapporto" con il cibo e gli alimenti.
Dr. Adelia Lucattini.
Psichiatra Psicoterapeuta.
Psicoanalista Ordinario SPI-IPA.Esperta in bambini e adolescenti.Depressione-Disturbi dell'umo
Questo consulto ha ricevuto 2 risposte e 1.5k visite dal 15/01/2016.
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