Vertigini, fotofobia e difficoltà visive

Buongiorno, sono un ragazzo di 28 anni ed illustro brevemente la mia situazione. Verso il mese di luglio, a seguito di un cambiamento di lavoro (molte ore al pc senza pause in un ambiente lavorativo pessimo) ho cominciato ad avere i seguenti disturbi: dopo alcune ore al pc subentravano sdoppiamento della vista, cefalea associata a nausea e vomito, fotofobia. I disturbi sono diventati sempre più invalidanti tanto da essere costretto ad abbandonare il lavoro. Ho eseguito tutti gli accertamenti del caso: due visite oculistiche (negative, tranne leggero deficit di convergenza oculare non tale da giustificare i sintomi), visita ortottica (negativa, confermato deficit ), due visite otorinolaringoiatriche (negative), due visite neurologiche completate da risonanza encefalo senza mezzo di contrasto, con m.d.c., angiorisonanza, elettroencefalogramma, potenziali evocati visivi (tutto negativo). L'ultimo neurologo mi ha prescritto prima il Fluxarten poi il Laroxyl (che sto ancora facendo) per possibile emicrania cronica; le cure non hanno sortito alcun effetto. Oggi, nonostante abbia smesso di lavorare da quasi tre mesi, i sintomi si sono accentuati e sono costanti nel corso di tutta la giornata: forti giramenti di testa al mattino appena alzato, spesso accompagnati da nausea e talvolta vomito, fotofobia, problemi di vista simili a vertigini (sensazione di "ovattamento", difficoltà di concentrazione, visione offuscata/mossa). Il tutto è fortemente invalidante avendo diversi problemi a svolgere le normali attività quotidiane, come ad esempio guidare, svolgere attività sportiva, ecc... Sto tendendo a chiudermi sempre di più dentro casa in quanto mi sento fortemente insicuro ad uscire all'esterno. Mi rivolgo a Voi psichiatri in quanto gli specialisti da me consultati, escludendo qualsiasi patologia di tipo "organico", mi hanno detto che potrebbe trattarsi di qualche disturbo di tipo psico - somatico (spero di aver detto bene). Per completezza, il periodo precedente all'insorgere di questi disturbi è stato molto stressante: cambio di lavoro (del quale mi sono pentito quasi subito), convivenza e quindi maggiori responsabilità, anche dal punto di vista economico.
Circa tre anni fa ho sofferto per un paio di mesi di attacchi di panico e ne sono uscito da solo; tali sintomi non erano presenti eccezion fatta per l'insicurezza nell'uscire di casa e di allontanarmi da quei luoghi da me considerati "sicuri".
Possibile che tali disturbi possano essere associati ad un fattore di tipo psicologico?? Se sì, come intervenire??
In attesa di un gradito riscontro, Vi ringrazio anticipatamente.
Cordiali saluti.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 41.1k 1k 63
la possiblità che i suoi disturbi possano essere legati a fenomeni psichici è veritiera.

La terapia che le è stata prescritta può peggiorare alcuni sintomi soprattutto relativamente alla sfera dell'umore e alle sensazioni che ha descritto.

Faccia valutare la situazione da uno psichiatra per un inquadramento corretto.

https://wa.me/3908251881139
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr Ruggiero,

La ringrazio infinitamente.
Mi sto attivando per far valutare la mia situazione da uno psichiatra, come da Lei suggerito.
Spero di riuscire a risolvere il prima possibile, così da poter tornare a condurre una vita normale.
Grazie ancora.

Cordiali saluti
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