fobie o non so cosa

Salve, sono un ragazzo di 29 anni, parto dal presupposto che sono stato in passato soggetto a forti crisi di ansia e attacchi di panico piuttosto violenti adeguatamente curate e "tenete a bada" grazie un percorso farmacologico e consultivo dal mio ex psicologo/psichiatra. Sono una persona che esce con gli amici, si va a divertire e ha un buon rapporto sociale con le persone, ma su quest'ultimo punto mi soffermo... di solito provo un pò di imbarazzo/timidezza e in alcuni casi anche una leggera fobia ad approcciarmi verso le persone che non conosco, come se non riuscissi a guardarle negli occhi mentre gli parlo (e non riesco proprio a spiegarmelo), a primo impatto sono un pò introverso l'ammetto, ma poi mi sciolgo. Per altro negli ultimi tempi quando esco con gli amici o con una persona (specialmente una ragazza) di sera, provo una sensazione di insicurezza, ma non verso i suoi confronti, ma di quello che mi circonda. Non le nascondo che spesso sono successe situazioni in cui in una tranquilla serata divertente succede l'assurda situazione del... mi scusi il termine...rompiballe estraneo di turno pronto a cercare la colluttazione inutilmente (poi visto di quel che succede ogni giorno in giro non ne parliamo). Un paio di volte mi è capitato direttamente e adesso esco con questa fobia e non mi fa sentire per nulla sereno. Ma adesso vorrei spiegarle la cosa che mi frena ancor di più, ultimamente mi hanno proposto un lavoro di volontariato presso l'università come sostegno accompagnatore ai ragazzi disabili, ecco, io un lavoro del genere non l'ho mai fatto e mi hanno raccontato che non è esattamente una "passeggiata", perchè bisogna essere portati e caratterialmente adattarsi a certe situazioni. Io vorrei farlo, ma sento come se non fosse una cosa adatta a me visto il mio attuale blocco emotivo. E la cosa più grande è di fare brutta figura. Per questo, oltre a consigliarmi un percorso psicologico, cosa ne pensa di questa situazione? grazie mille
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Temo che si stia ponendo problemi a vuoto. Se chiede pareri, le persone le daranno dei pareri con "pro" e "contro", ma non ne ricaverà certo una maggiore determinazione nella decisione.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

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dopo
Utente
Utente
grazie per la tempestività della risposta, ma a parte i problemi a vuoto, non ho ben capito cosa vorrebbe dire. Cosa pensa sìa opportuno fare in certe occasioni?
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Come "a parte" ? Il discorso che facevo era proprio sul fatto che la soluzione alle domande non è sempre una risposta, specie quando cominciano a sorgere dubbi gratuiti su decisioni che fino a un momento prima uno aveva preso.
Uno cerca un lavoro (quello che capita), ne trova uno, dopo di che si pone e pone agli altri domande su come sarà, cosa comporterà, se sarà stressante etc, ricavandone solo altrettanti dubbi aperti.
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dopo
Utente
Utente
Sò che questi dubbi sono solo un inutile circolo vizioso, e lei ha perfettamente ragione, dovrei in certe situazioni buttarmi a capofitto senza paranoie inutili.. è questo che lei mi vuole far capire se non sbaglio. E' che certe volte sento questo blocco che mi impedisce di affrontare situazioni e persone limitandone la mia vita sociale e sicuramente anche il mio futuro. A volte ci riesco, altre no.
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dopo
Utente
Utente
Mi scusi dottore, cerco solo una motivazione e un valido conforto su come analizzare il problema, affrontarlo e risolverlo quanto possibile.
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Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.5k 993 248
Gentile utente,

Non sta capendo. Così rischia di creare un problema. Non sempre ci sono risposte da dare. Non sta ponendo un problema medico. Sta chiedendo cosa deve fare su una specifica decisione sulla base di pro e contro che più ci pensa e più si moltiplicano. Non è che ad ogni decisione si possa pensare di avere una risposta da fuori su cosa fare, anche perché rimane una decisione individuale.
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