Il mio rapporto con gli uomini e con me stessa

Salve, non essendo la prima volta che scrivo qui, vorrei cercare di ricapitolare anche il precedente per dare una sorta di filo logico. Spero di non dilungarmi troppo anche se la vedo difficile. Ho 31 ed una vita alquanto instabile date le varie vicissitudini che l’hanno accompagnata da ormai una decina di anni. Iscritta ancora ad una triennale che non so se riuscirò mai a terminare. Fino al diploma ero una ragazza serena, pochi amici (al di fuori della scuola)….poche uscite e quello era l’unico motivo della mia “tristezza”.Iscrittami all’università mi sono completamente persa, il rapporto con mia madre ha iniziato a sgretolarsi in seguito alle pressioni delle mie sorelle (gemelle) che hanno sempre vissuto e vivono come nel medioevo, dove la donna deve vivere in casa a fare faccende. Sono sempre stata considerata la cocca di mamma e papà , quella che non si faceva scrupoli su nulla e l’aveva sempre vinta. Detto ciò a 21 anni iniziai una storia col ragazzo che ho sempre amato da quando ne avevo 16. Lui è stato il mio tutto, il primo ragazzo con cui ho fatto l’amore …la mia anima gemella. Avevamo trovato una sintonia su tutto, eravamo davvero felici insieme e i progetti erano davvero tanti. Nel 2009, dopo aver trascorso una serata gioiosa con una coppia di amici, lui torna a casa e dopo poche ore mi chiamano dicendomi che è morto nel sonno. Da lì…la mia vita è stata una montagna da scalare ogni giorno. In cura per un po’ da uno psicologo e con l’aiuto di chi ha cercato di starmi accanto ho alternato mesi di forza a mesi di crollo totale. Dopo 2 anni e mezzo sulla mia strada (purtroppo) capita un ragazzo col quale ho trascorso 3 anni di relazione (in cui subivo violenze psicologiche, verbali e a volte anche piccole violenze fisiche). Tutto è degenerato con lui e con la famiglia e per fortuna presi il coraggio di troncare tutto. Dopo di lui 2 frequentazioni senza coinvolgimenti fisici ma in un modo e in un altro mi sono legata a queste persone (noto che per me non è così difficile legarmi a qualcuno…purtroppo). Con entrambi mi sono confidata molto e la cosa era reciproca anzi…. a detta di entrambi sono stata la prima a cui hanno confidato cose anche abbastanza pesanti della loro vita. Le cose comunque non sono andate. Con l’ultimo in più si è presentato un problema che non ho saputo gestire, era quasi del tutto indifferente a me dal punto di vista fisico, momenti di eiaculazione precoce dopo pochi stimoli…ma lui non ha voluto mai affrontare questa strana situazione nonostante io mi fossi dimostrata molto comprensiva. Tra il primo ed il secondo ho vissuto la perdita di mia madre (Maggio 2015). E’ stata una cosa devastante ed improvvisa. Io e mio padre ci siamo caricati le fatiche fisiche e psicologiche che un dolore del genere comporta. Mi sono ritrovata ad essere l’unica che riusciva a mantenere lucidità in certi momenti (e non so neanche io come). Le mie sorelle con figli e mariti hanno continuato la loro vita di sempre. Io e mio padre per 3 mesi abbiamo lottato con un dolore troppo…troppo grande per chiunque. Alla fine dopo la perdita di mia madre io mi ritrovo qui a fare quasi da “sostituta” e a non riuscire a prendere la mia vita in mano….Nel corso di questi mesi sono crollata, problemi fisici senza interruzioni e la mia forza è venuta meno su tutti i fronti. Arriviamo a fine Novembre 2015. I miei amici mi presentano un ragazzo più giovane di me di 5 anni. Io un po’ scettica accetto questo incontro….volevo cercare di vivere con un po’ di leggerezza questo periodo della mia vita, sperando che forse un po’ me lo meritavo. Questo ragazzo sembra legarsi subito a me….io scettica ma non faccio retromarcia. Mi piace anche se sotto alcuni aspetti sembra troppo eccessivo ma collego il tutto anche all’età. Si mostra geloso (cosa che a me piace molto) ovviamente nei limiti. Parte poco dopo che ci siamo conosciuti, prima però durante le nostre telefonate ci raccontiamo un po’ le nostre vite e come sempre….non mancano le domande sul “fidanzato morto” ma io le gestisco non dandoci peso e capendo la curiosità e i dubbi che possono nascere negli altri. Lui parte per una settimana (gia programmata prima di conoscermi) durante la quale è sempre presente con messaggi e telefonate. Mi dice (a chiacchiere) di quanto abbia voglia di rivedermi perché davvero gli piaccio. Io da persona stupida ed ingenua ci credo. Lui fa sempre allusioni sessuali, dice che gli piaccio troppo ed a me questo atteggiamento non mi convince…ma da buona stupida vado avanti. Ci vediamo e lui non si scrolla di dosso, mi fa sentire desiderata ma ….dopo alcune mie domandine esce fuori che durante il suo viaggio lui era in compagnia di una donna (della quale era l’amante) e con la quale voleva capire se chiudere una storia “sporca” per iniziarne una “pulita” con me (testuali parole). Mi scrive di aver capito che io forse sono la persona che può ridargli la voglia di credere nelle brave persone e che lui può rendermi felice perché ha capito quanto sono SPECIALE. Mi racconta delle mille avventure e trombi-amiche (così si chiamano oggi) ma neanche quello mi ha frenata dal dargli fiducia. Lui ha sempre ripetuto che sono state le brutte esperienze a fargli fare una vita del genere ma che lui tratta le persone per quelle che sono e che una come me meritava solo il meglio (anche se diceva di avere paura di farmi soffrire). Alla fine gli credo, il giorno dopo facciamo l’amore (se amore può essere definito) . Io sono stata con due ragazzi nella mia vita (dopo averli conosciuti un po’ e con i quali ho avuto una relazione stabile) ed era tanto che non avevo rapporti quindi il fatto che fosse stato tutto strano l’avevo collegato a ciò .Ho sempre dato molta importanza al sesso, lo considero una cosa intima da condividere con persone importanti nella nostra vita. In più mi sono sentita abbastanza a disagio , lui uno sportivo ed io una che non si è mai vista bella soprattutto fisicamente, anche se con i vecchi ragazzi questo problema l’ho superato quasi da subito. Oggi credo che dentro di me stessi capendo in quel preciso istante chi avessi di fronte. Avevo la sensazione che per lui fosse una prestazione e basta. Io non ho raggiunto orgasmi e questo lo ha turbato, dicendo che forse non era “stato all’altezza” ecc ed io gli ho detto che non era così….ma la verità è che io non ho capito che valore dare a quel momento, mi sono sentita “vuota”. Il giorno dopo…inizia il declino. Lui dice che con la ragazza del viaggio stanno cercando di restare amici, che io non dovevo fargli pressione, il tutto alternato da quanto fossi speciale e buona. Porta avanti queste bagianate per 2 giorni. Cerco di avere chiara la cosa (ancora non me ne capacito che esistano persone del genere sulla faccia della terra). Lui che ha avuto da ridire su alcune foto del mio vecchio ragazzo che io ho ancor ho su un social network….io che gli ho fatto dire anche troppo in merito, per non essere poco comprensiva. Dopo tira e molla …lo chiamo e mi dice che forse io l’ho preso solo mentalmente, che lui avrebbe potuto farmi raggiungere l’orgasmo ma per la prima volta ha voluto non continuare a fare l’amore con una persona il che lo turba (premetto che l’abbiamo fatto 2 volte e che lui sembrava fosse più che appagato). Dice che potremmo restare amici. Aggancio cercando di fargli capire che dovrebbe crescere un po’ e dare più peso alle parole e al suo comportamento. Blocco tutto e lui cerca di chiamarmi, stacco e seguono 3 sms dicendo che non credeva lo “eliminassi” dalla mia vita totalmente, che mi ha voluto e mi vuole bene come gliene voglio io.In realtà io ho smesso di volergliene con quella telefonata chiarificatrice di una realtà troppo amara da buttare giù. Ora sta cercando di farsi le sue ragioni con gli amici che ci hanno presentato e questo mi innervosisce ancora di più. Morale della favola: ad oggi mi sento sporca (quasi quanto lui) , ho condiviso una parte di me che considero importante con una persona del genere e questo mi fa rabbia. Mi sento stupida nell’aver ignorato troppi segnali: stupida nel credere troppo alle parole. Vorrei solo capire perché non trovo mai il coraggio di affrontare di petto le persone, come se l’unica mia paura fosse quella di perderle quando per me sarebbe stata una fortuna. Mi chiedo quale bisogno avesse avuto…settimana prima era a letto con un’altra e non gli è bastato. Avrei dovuto dare un peso anche a quelle che faceva passare come battute, tipo: ora sono sul podio perché sono stato il terzo! Stupida mille e più volte! Insomma se fossi una persona estranea ai fatti mi definire un’emerita cretina che se l’è cercato. Ora sto trascorrendo i miei giorni con un’unica intenzione e cioè quella di resettare queste due settimane sporche della mia vita. Vorrei eliminare la traccia di qualsiasi ricordo. Oggi continuo a navigare nella delusione per questa vita e per ciò che mi sta riservando.
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signorina,
Leggendo le Sue vicissitudini ho percepito quanta importanza Lei dia agli affetti, ai sentimenti!
E questa caratteristica che e' una grande ricchezza per Lei, e che deve inorgoglirLa, e' pero' anche il Suo punto debole.
Quando si da' una cosi' grande importanza all'affettivita' si tende a cercarla in ogni modo, non si pongono delle difese ad essa, e quindi la sofferenza non la si evita.
Questo ultimo episodio l'ha senz'altro ferita e lo si sente da come ne parla! Ma era una situazione un po' "da manuale" direi. Che Lei l'abbia invece abbracciata indica un Suo forte desiderio.
Come condannarla per questo? Io non posso farlo come donna e persona umana!
Come psicologa Le direi invece di cercare, se puo', un aiuto psicoterapeutico per inquadrare la Sua, giusta, ma dolorosa sensibilita' a queste situazioni. Non per temerLe ma per gestirle meglio e padroneggiarle di piu'
Le porgo i miei auguri piu' cari!

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile ragazza,

La Sua lunga mail ci fa intravedere una vita complessa, segnata da due lutti improvvisi e da varie disavventure amorose che hanno inciso sia sulla Sua autostima, sia sulla sua sicurezza nelle relazioni con l'altro genere.

<<mi definire un’emerita cretina che se l’è cercato<<

Certo non lo ha fatto intenzionalmente.
Un/a collega potrebbe aiutarLa a comprendere i meccanismi che La hanno condotta a ciò, al fine di individuare una altro e diverso percorso affettivo.
Ma per questo è necessario l'incontro vis-à-vis.

Saluti cordiali.





Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/