Figlia homofobica

Buon giorno, sono la mamma di due ragazze completamente diversa tra loro. La grande a partire dalle superiori non mi ha dato problemi, molto studiosa, consapevole di ciò che volesse fare da grande. Pochi amici scelti, fin troppo selettiva, attaccata molto alle sue insegnati (che la adoravanao, alunna perfetta) e a me. Fin da piccola preferiva stare con gli adulti, nonni, zii, tantè vero che a un anno già parlava molto bene. Quando ha iniziato l’università ha avuto un tracollo, ha nascosto gli esami non fatti, si è chiusa in se stessa, pochi amici, due di numero. Ha comunicato lei stessa che la vicinanza di un ragazzo le faceva paura e non voleva neppure essere toccata con mano anche per un semplice saluto. Compagni incontrati in università poi sono spariti e comunque ho iniziato a capire che sceglieva solo ragazze e anche queste amicizie duravano poco. A distanza di 5 anni deve finire ancora il terzo e sono convinta che non ce la farà nonostante che lei dica che tra due anni vuole finire anche la magistrale. Da piccola non mi ha mai raccontato frottole è sempre stata sincera, ma in questi anni mi sono resa conto che è cambiata. Quest’anno poi mi ha rivelato di essere lesbica , e per me è stato un colpo durissimo. Anche perché quando le ho detto: ok…. la tua diversità falla diventare una normalità, finisci gli studi e trovati una strada nella vita. Di tutta risposta anziché concentrarsi negli studi e comunque proseguire dei rapporti di normale amicizia, si è messa a cercare ragazze, tra l’altro più grandi di lei (dai 5 ai 10 anni) perchè lei le considera molto più intelligenti, rispetto alle ragazze della sua età.Io non riesco ad avere più un colloquio con lei, ogni qual volta si litiga, e si ricade nel silenzio per delle settimane. quando penso a lei non dormo più per l’ansia. Quando cerco di parlarle e di farle capire che deve crescere e non pensare ad avere sempre una persona che le indichi ogni qual volta la strada si litiga di nuovo. Lei stessa ha voluto andare da uno psicologo, ma giustamente non mi dice nulla, l’unica cosa che so è che c’è andata per ritrovare sicurezza negli studi.
Sono disperata perché non so più come aiutarla. La vedo apatica sempre attaccata al cellulare e sdraiata sul letto. Quello che avrebbe dovuto fare a 12/14 anni lo sta facendo adesso 24/25 anni. Età ormai adulta ed infatti la risposta è sempre la medesima: lasciami perdere sono adulta e faccio ciò che voglio.
Da piccola era attaccata hai nonni e zii, adesso non frequenta più nessuno e le feste le fanno schifo. Io penso che nonostante tutto lei stessa ha vergogna per quello che è diventata.
Giorni fa in un discorso le avevo accennato di finire gli studi in modo tale da poter avere una vita sua, anche se sola, come una sua vecchia insegnate.
Lei stessa mi ha risposta ma mamma quell'insegnate è lesbica....appunto, e allora tu cosa sei???
ho bisogno di capire.
aiutatemi. 397916
[#1]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Cara Signora,
La condizione di Sua figlia sembra definita o in via di definizione. Sta seguendo una psicoterapia ed e' giustissimo che non ne parli con Lei. Sta cercando la sua strada.
Quella che invece e' destabilizzata e' Lei cara Signora!
Ed e' di Lei che le consiglio di prendersi cura.
Posso immaginare quante domande si ponga e quanti dubbi abbia in se' pensando a questa figlia.
Questo lavorio potrebbe essere utile se potesse e volesse svolgerlo in un ambito psicoterapeutico. Meglio se venisse svolto secondo il modello psicodinamico che puo' permetterle di elaborare tutti gli innumerevoli risvolti che presenta.
Colga questo suggerimento che Lei stessa si sta dando rivolgendo a noi la Sua domanda.
I miei auguri Signora.

Dott.a FRANCA ESPOSITO, Roma
Psicoterap dinamic Albo Lazio 15132

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
"Lei stessa ha voluto andare da uno psicologo, ma giustamente non mi dice nulla, l’unica cosa che so è che c’è andata per ritrovare sicurezza negli studi."

Gentile Signora,
Aggiungo qualche riflessione a quelle della collega.

Se sua figlia è già in terapia, dovrebbe aspettare che la terapia faccia effetto,

Immagino lavoreranno su più fronti, e quando sarà più serena, sicuramente troverà lo spazio mentale per riprendere a studiare.

Se anche lei è in preda allo sconforto, come immagino da mamma, si faccia aiutare

Uno psicologo potrebbe aiutarla a gestire le emozioni contrastanti ed a relazionarsi al meglio con sua figlia.

C'è un papà?

Cosa ne pensa?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Buon giorno, vi ringrazio per avermi risposto.
E' vero che è, e sarà difficile accettare la diversità di mia figlia, ma il problema è che andando avanti con gli anni e crescendo ho visto la difficoltà di mia figlia ad interagire con gli altri.Pensavo che una volta comunicata la sua diversità sarebbe stato più facile riprendersi in mano la vita, ma non è stato così.
Il padre c'è ma indirettamente sa della sua tendenza sessuale, gli e l'ho comunicato io, e se mia figlia lo viene sapere sono guai, in quanto voleva dirglielo lei.
Come la presa? male ovviamente, ma non ha fatto scenate vuole che finisca l'università e poi si vedrà.
Il fatto è che non possiamo chiedere con chi esce se no si arrabbia. Non possiamo sapere come è andato un esame se no si arrabbia.
Se le chiediamo di uscire in compagnia si arrabbia.
Ritorno a pensare che nel momento in qui si è dichiarata doveva essere per lei una liberazione ma invece è un iferno per tutti.
Soprautto per me quando ho saputo che usciva con donne di 10 anni più grandi di lei.
Scusattemi per lo sfogo.
Cordialmente.
[#4]
Dr.ssa Franca Esposito Psicologo, Psicoterapeuta 7k 154
Gentile Signora,
Auspicherei che con il tempo e l'amore per Sua figlia Lei riesca a trovare una modalita' di dialogo con lei. Che non sia dolorosa o evitante. Che sia accogliente e non osteggiante.
La posizione esistenziale di Sua figlia e' delicata ed e' comprensibile che si difenda in ogni modo.
Torno a consigliare per Lei un sostegno psicologico che la metta in condizioni di potere essere di aiuto a Sua figlia e a tutta la Vostra famiglia.
Auguri cara Signora!
[#5]
dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa
la ringrazio per la risposta, cercherò di fare del mio meglio.
Ritengo che comunque un genitore desideri e voglia il meglio per il proprio figlio, cercando di aiutarlo nel migliore dei modi.
Sono sempre stata presente, sapendo che la figlia più grande era indipendente a autonoma, rispetto alla piccola che ne ha combinate più di Bertoldo.
Ora i ruoli si sono rovesciati, e pensavo che a 24 anni fosse più forte ma a quanto pare mi sbagliavo.
Vedremo cosa ci riserverà il futuro.
cordialmente.